Un momento indimenticabile, o quasi...

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Era arrivato.... il giorno che Thomas temeva di più era arrivato.
L'uomo-ratto aveva annunciato i nomi del primo gruppo di ragazzi da spedire all'interno del Labirinto che era stato completato già da una settimana.
Il gruppo era composto da dodici ragazzini tra cui Alby, Minho, Gally e ovviamente Newt.
Sarebbero stati spediti la mattina successiva e Thomas continuava a chiedersi come lui, un ragazzino di appena quindici anni, dovesse soffrire così tanto.

Quella settimana era stato tutto il tempo che aveva avuto a disposizione con Newt, e ancora non gli sembrava vero che il giorno dopo non sarebbero potuti più stare uno accanto all'altro.

La sera si erano preparati tutto il necessario per passare l'intera notte insieme, non gli importava più di essere scoperti dai loro amici o da qualcuno della W.I.C.K.E.D. ,volevano solo essere sicuri di non sprecare nessuna occasione.
Si procurarono diverse coperte e cuscini e anche qualche snack dalla mensa.
Si salutarono dandosi un piccolo bacio sulle labbra ed entrarono nello sgabuzzino.
Sistemarono le coperte a mò di materasso e ci si sdraiarono sopra, mangiarono qualche snack e nel frattempo parlavano di tutto quello che gli passava per la mente.
Poi Thomas si accoccolò ancora di più tra le braccia di Newt, che lo accolse accarezzandogli i capelli.
Ad un tratto cominciarono a baciarsi con un impeto tale che Thomas, dalla sua piccola esperienza da quindicenne, si mise a cavalcioni sul petto del biondino, ovviamente cercando di non imprime troppa pressione per non farlo soffocare, e continuò a baciarlo con più foga.
Newt, dal canto suo, era un pò più cauto, perchè non voleva che il più piccolo si sarebbe pentito di qualcosa; quindi gli passò la lingua sulle labbra, come a chiedergli il permesso, e Thomas, senza pensarci due volte, le dischiuse facendo incontrare le loro lingue.
Con tutti quei movimenti frenetici i loro bacini si toccarono più volte, cosa che un pò fece arrossire Thomas che cacciò via qualche gemito, ma sapeva dove sarebbero arrivati.
«Tommy, se non vuoi... » disse Newt con il fiatone.
«Io mi fido di te » gli rispose il moro senza staccarsi dalle sue labbra.
Quella frase a Newt bastò e portò le mani alla cintura del più piccolo slacciandola in pochi secondi.
Lo stesso fece Thomas, ci impiegò un pò di più, ma ce la fece.
Era come se Thomas aspettasse che Newt facesse la prima mossa e infatti fu così anche quando il biondino gli sfilò i pantaloni.
Ormai erano diventati una cosa sola, i loro corpi si muovevano in perfetta sintonia e nessuno dei due accennava a staccarsi dalle labbra dell'altro.
Thomas toccava ogni centimetro del corpo di Newt, per imprimersi nella memoria ogni linea, curvatura e dettaglio di quell'angelo caduto dal cielo.

Qualche ora più tardi i due erano stremati, ma al settimo cielo.
Thomas aveva passato la notte migliore di sempre ed era sicuro che fosse così anche per Newt.
Erano uno accanto all'altro, abbracciati, come se avessero paura di essere divisi, cosa che sarebbe successa di lì a poco, ma Thomas non voleva rovinare quel momento e quindi scacciò via quel pensiero.

Stavano lì, sdraiati, a guardere il soffitto dello sgabuzzino nel totale silenzio della notte, interrotto solo dal suono del loro ansimare.
«Promettimi che nella Radura non ti innamorerai di qualcun'altro » gli disse Thomas in tono scherzoso.
«Questo non te lo posso assicurare » gli rispose il biondino stando al suo gioco.
« Se dovesse succedere sappi che verrò lì e te la farò pagare signorino »
Entrambi si misero a ridere e poi tornarono seri.
«Tommy, non potrei mai amare qualcuno come amo te »
Improvvisamente una lacrima si fece starda sul suo viso, arrivandogli fino alla bocca.
Quella frase lo aveva commosso, Newt gli aveva detto che lo amava, doveva risultare una cosa normale no? E allora perchè quelle due semplici parole erano riuscite a farlo piangere?
Forse perchè tra pensarle e dirle c'era una gran differenza, o forse perchè quella era la conferma che in fondo per Newt era una cosa seria.
Dal canto suo, per il biondino, il solo pensiero che dal giorno seguente sarebbe successo tutto quel casino lo distruggeva, ma doveva essere più forte per non farlo notare al più piccolo, altrimenti avrebbe peggiorato solo il suo stato d'animo.
Le parole che aveva detto le pensava davvero, amava veramente alla follia il piccolo Thomas e credeva che tutto quello che aveva fatto non era abbastanza; lui lo voleva, lo desiderava, lo amava...





*Angolo scrittrice*

Heilà!
Scusate se mercoledì scorso non ho pubblicato, ma ero appena tornata dal campo scout ed ero così stanca che me ne sono dimenticata.

Per farmi perdonare eccovi quà un capitolo abbastanza importante e bello (almeno, spero) e in più pubblicherò anche tra due giorni così mi rimetterò in pari con le pubblicazioni.

Bye bye e al prossimo capitoloo!!😘

Newtmas || Ricordi svaniti nel nulla ||Where stories live. Discover now