🌸일🌸1

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Sta sera ho voglia di divertirmi. Non che le altre sere io faccia qualcosa di diverso,ma...insomma, voglio proprio strafare. Mi metto il mio giubbotto di pelle nero,mi alzo il cappuccio della felpa che indosso sotto e finalmente mi dirigo verso uno strip club che si trova vicino a casa mia. Le strade della periferia di Busan sono piene di gente strana, barboni e probabili serial killer, insomma, qui regna la malavita. In questo posto non esistono regole, ognuno é sotto il potere di se stesso, ognuno fa ciò che vuole,quando vuole e come vuole. O almeno, io ho scelto di vivere così, libero, niente catene che mi leghino alla giustizia. L'insegna viola dello strip club lampeggia sopra la mia testa. La musica può sentirsi anche da qui. Tizi ubriachi e drogati sono buttati in strada o sul marciapiede, non muovono neanche un muscolo tanto da sembrare quasi morti.
Apro la porta e subito mi perdo tra la folla, ovunque ci sono persone sovraeccitate, la musica é fortissima, ragazzi e ragazze seminudi/e ballano su dei palchi, alcuni si muovono sensualmente sui dei pali, altri si buttano a terra mettendosi in posizioni poco caste. Ai miei occhi, tutto questo é un paradiso. Riesco a scorgere un tavolo più in disparte e decido di andarmi a sedere. Poco dopo una cameriera con un vestitino molto attillato che le arriva poco sopra il culo mi chiede cosa voglio ordinare. Mi faccio portare un drink e guardo sul palco di fronte a me. Il mio sguardo si sofferma su un ragazzo dai capelli castani a petto nudo che si struscia sensualmente su uno di quei pali. Segue la musica perfettamente, si lascia trasportare da essa, forse si é dimenticato di essere un inutile ragazzo che ha venduto il proprio corpo per il piacere degli altri. Noto che molte persone si sono soffermate davanti a lui, urlano e incitano il ragazzo a muoversi più sensualmente, ci sono anche persone piuttosto grandi, tipo sui cinquanta anni, mi fanno schifo ma ,d'altronde, ci si può divertire a ogni età. Porto il drink alla mia bocca, nel frattempo guardo quel corpo sinuoso ballare, i muscoli che si contraggono ogni volta che si abbassa o che si attacca al palo, quelle gambe perfette e quel viso angelico imperlato di sudore,sembra un dio greco, come ci é finito in un posto simile? All'improvviso leva lo sguardo sugli spettatori, e quando mi vede, si sofferma un po' di più a guardarmi mordendosi il labbro inferiore e poi continua a ballare. Ai miei occhi questa mi sembrava una chiara dimostrazione di attenzioni solo nei miei confronti, i suoi occhi sembravano che mi stessero chiamando come per dirmi: "sto ballando per te". Finisco il mio drink e ne ordino un'altro. Tutti iniziano ad urlare, alcuni provano a toccarlo, lo prendono per le caviglie e provano a tirarlo giù dal palco per portarlo da loro, ma lui si allontana velocemente e poi esclama:
-Si guarda ma non si tocca.-
Quella voce... Dio é semplicemente fantastica. É chiaramente un ragazzino, ma da come si muove, sembra che ne sappia più di chiunque altro qua dentro. Lo immagino pronunciare il mio nome, ansimare per me, piccoli gemiti uscire da quelle labbra. Poi la canzone finisce e ne inizia una più lenta. Lui poggia la schiena al palo, si gira a guardarmi e sorridendo scende sensualmente su di esso, smette di guardarmi e rivolge la testa verso l'alto, posso vedere chiaramente le goccioline di sudore che scendono lungo il suo collo,ha la bocca semiaperta. Si mette a terra a pancia in sù e poi alza il ventre in modo sensuale toccandosi il petto con la mano destra per poi risalire fino al collo. Ripete il gesto più e più volte, e sento che i miei pantaloni sono ormai troppo stretti. Quel ragazzino non smette di guardarmi e sono sempre più convinto che lo stia facendo apposta. Quando anche questa canzone finisce. Lui saluta tutti con un bacio e un occhiolino va via con una camminata sensuale, lasciando il posto ad un'altra tizia. Spinto da una voglia irrefrenabile mi alzo dal tavolo e cerco di raggiungerlo. Mi faccio largo tra le persone spintonandole e riesco a vederlo, sta per aprire una porta. Ma io gli corro incontro e lo fermo per una spalla. Lui si gira di scatto. I suoi occhi castani mi guardano intensamente, prima sembrava preoccupato, ma adesso sembra più tranquillo.
-Tu sei il tizio del tavolo di fronte al mio palco.-
Dice lui. Annuisco. Quindi mi ha riconosciuto.
-Hai ballato per me.-
Dico. Lui diventa rosso e guarda altrove.
-N-no, ballo per tutti qui.-
Adesso quella voce ha smesso di essere sensuale, ma rimane comunque bellissima, sembra dolce ed innocente,ma lo sappiamo tutti che non é così realmente.
-Come ti chiami ragazzino?.-
Lui esita un attimo.
-Non dovrei dare informazioni personali a degli sconosciuti.-
Dice.
-Non dovresti, ma vorresti vero?-
Lui sembra entrare nel panico. Poi mi osserva attentamente negli occhi e sorride. É un angelo.
-Sono Jeon Jungkook.-
Un ghigno si forma sulla mia faccia. Bene Jungkook, d'ora in poi sarai mio.

•Stockholm•|| Taekook || Where stories live. Discover now