🌸삼🌸3

494 18 2
                                    

Varcata la soglia di casa, mi tolgo subito la felpa e la butto alla ceca in un punto impreciso del salone. Sono troppo stanco per badare all'ordine in questo momento, e soprattutto per mettermi il pigiama,quindi dopo aver salito le scale mi precipito nella mia stanza togliendomi tutti i vestiti, lasciando solo i boxer. Mi metto a pancia in sù e chiudo gli occhi. Provo a dormire,ma qualcosa,o meglio, qualcuno me lo impedisce. Mi si para davanti l'immagine di quel ragazzo; pelle candida,labbra dolci e sottili,corpo perfetto,quanto sarebbe bello poter farlo mio...Dio quanta bellezza e sensualità in una sola persona, Jungkook é stato creato con la chiara intenzione di fottermi il cervello. La mia mente vaga sulle sue curve perfette e sulla sua voce, lo immagino pronunciare il mio nome, lo immagino implorarmi per aver ciò che desidera,e così mi ritrovo con un grande problemino nei boxer. Sempre con gli occhi chiusi entro lentamente una mano dentro quell'indumento ormai troppo stretto. Inizio a toccarmi e a immaginare che al posto della mia mano adesso ci sia Jungkook,lo immagino prenderlo in bocca e succhiare avidamente come é giusto fare da brava puttana. Aumento il ritmo della mano e dei gemiti iniziano ad uscire incontrollabili dalla mia bocca,provo a trattenermi per non farmi sentire dalle cameriere che a quest'ora staranno dormendo nelle stanze accanto,ma niente, ormai la mia mente é inebriata dal pensiero di quelle labbra e quelle mani che stringono il mio cazzo,che mi fanno godere fino allo sfinimento. Con l'immagine di un piccolo Jungkook che succhia un'ultima volta con forza mi riverso nelle mie mani, emettendo un sonoro gemito. Quando il mio respiro rallenta e riapro gli occhi che prima stavo strizzando vedo la porta della mia stanza aperta e una cameriera evidentemente scioccata ed imbarazzata ferma sulla soglia,con la mano ancora attaccata alla maniglia. Si porta l'altra mano davanti agli occhi e balbettando riesce a dirmi qualcosa.
-M-Mi scusi signorino p-per il disturbo. Volevo darle le pillole.-
Mi alzo e prendo un fazzoletto sul comodino asciugando i residui di sperma sulle mie mani.
-Mettile sulla scrivania,ora le prendo.-
Detto questo fa come dico,poi s'inchina e va via chiudendosi la porta alle spalle. Per le mie cameriere ormai é normale trovarmi in queste situazioni,ci hanno fatto l'abitudine, ovviamente provano ancora imbarazzo,ma sanno che é e sarà sempre così. A ognuna di loro é stato affidato il compito di portarmi delle pillole ogni volta che rientro a casa di notte. Sono dei calmanti che mi fanno fare sogni tranquilli,e senza questi non potrei dormire. Vado in bagno a ripulirmi,e dopo aver preso le pillole posso finalmente buttarmi a letto e dormire.

•Stockholm•|| Taekook || Where stories live. Discover now