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La tavola del sala da pranzo di Malfoy Mannor era imbandita, i cornetti caldi disposti sul vassoio, assieme agli altri dolci che i padroni adoravano mangiare la mattina. Tippy stava disponendo una copia della"Gazzetta del profeta" accanto ad ogni seduta. Padron Draco era stato molto chiaro, una ciascuno e non la solita unica copia per lui,e soprattutto Tippy doveva sistemarle già aperte sulla sezione mondanità. Tippy aveva chiesto aiuto a Bernard, arrivato quella mattina presto dopo il suo abituale giorno di riposo, perché il piccolo elfo non era tanto bravo a leggere e timoroso di sbagliare si era fatto indicare la pagina giusta. Ora mentre sistemava con cura il posto della signora Hermione ripensò alla giornata precedente.

Quella brutta donna che si era presentata alla porta il pomeriggio prima doveva essere parente del Diavolo, i capelli rosso fuoco ne erano la prova aveva ragionato Tippy, era arrivata e aveva iniziato ad urlare contro tutti. Così lui era stato costretto a chiamare il padrone.Tippy voleva bene ai suoi padroni, erano gentili con lui, lo trattavano bene e gli permettevano di fare tante cose che altri elfi come lui nemmeno si sognavano. La signora Hermione poi era la più buona di tutti. Aveva sempre un gesto carino e lo lodava sempre quando faceva le cose bene, ma anche quando sbagliava difficilmente la giovane padrona si arrabbiava con lui o con gli altri elfi. Tippy si morse la lingua. La signora Hermione non voleva essere chiamata padrona e lui lo sapeva, ma ogni tanto nella sua mente la chiamava così sperando vivamente di non arrecarle offesa.

Da quando la Signora Hermione frequentava quella casa tutto era cambiato, le stanze erano state rese più belle e luminose, e dopo il matrimonio anche il padrone sembrava più felice. La signora Hermione aveva portato la vita in quella casa. Gli elfi più vecchi raccontavano sempre di com'era cattivo il vecchio padrone, il marito della padrona Narcissa. Tippy non lo aveva mai conosciuto, ma era sempre spaventato dai racconti degli altri. Si sentiva fortunato ad essere impiegato in quella casa e soprattutto a servire la signora Hermione e spesso donava dei piccoli cuori intagliati nel legno alla giovane. Lei pareva apprezzarli tantissimo, aveva fatto una teca dove metterli in bella mostra e la teneva nel suo studio.

Il giorno prima, quando il padrone era andato a soccorrere la madre dalle urla della ragazza pazza, la signora Hermione gli aveva accarezzato le lunghe orecchie invitandolo poi ad andare a riposareun po'. Tippy aveva obbedito come sempre, ma non aveva affatto dormito. Si era ritirato nella grande stanza all'ultimo piano che divideva con gli altri elfi. A lui piaceva quella stanza perché anche se erano tutti insieme, ognuno di loro aveva il proprio letto,un letto vero con lenzuola, coperte e caldi panni per l'inverno, con vicino un comodino ed un armadio per ciascuno. Vi era anche una piccola libreria, dono della signora Hermione con alcuni libri scelti per loro. La libreria si andava ampliando perché la Signora acquistava sempre libri da far leggere agli elfi e si interessava se loro li avessero o meno graditi. Alcune volte si era trattenuta con Tippy a commentare le sue ultime letture, mostrandosi sempre disponibile a risolvere i dubbi dell'elfo e consigliargli nuovi libri. Quel pomeriggio però non aveva né dormito né letto. Erarimasto lì a chiedersi cosa aveva sbagliato, perché l'ospite si era tanto arrabbiata e se avesse fatto bene a chiedere aiuto al padrone.Gli altri elfi erano indaffarati con la cena, così nessuno l'aveva raggiunto e lui non aveva potuto confrontarsi con loro sulle sue azioni. Verso l'ora di cena era sceso per assolvere i suoi compiti.La Signora però era venuta a cercarlo mentre lui apparecchiava la tavola e gli aveva chiesto di seguirlo nello studio. Tippy si era subito preoccupato. Forse aveva veramente sbagliato qualcosa con la"diavolessa" come aveva cominciato a chiamare nella sua mente la sgradita ospite di quel pomeriggio, invece la Signora Hermione loaveva fatto sedere nella poltroncina di fronte alla scrivania e siera seduta accanto a lui, si era informata su come stava e se aveva riposato, e quando lui aveva con timore chiesto scusa, lei lo aveva rassicurato dicendogli che aveva fatto benissimo, anzi, era stato molto  diligente a ricorrere a loro e che doveva farlo ogni qual voltasi trovasse in difficoltà perché era esattamente quello che lei ed il padrone si aspettavano. Infine si era alzata ed aveva preso un libro dalla sua libreria e glielo aveva donato. Un libro tutto per lui, solo per lui. Quella sera dopo che tutti si erano ritirati e insieme agli altri aveva provveduto a sistemare la casa, era salito all'ultimo piano e a lume di candela aveva intagliato un nuovo cuore per la gentile signora. Sorridendo appena estrasse dalla tasca della dignitosa divisa che era a disposizione di ogni elfo di MalfoyMannor, che veniva lavata ogni due giorni o prima se era sporca, il cuore intagliato quella notte e lo mise in bella mostra vicino al posto della Signora, certo che anche quella volta la ragazza avrebbe gradito il gesto.

Oltre le Apparenze [ Storia di lisa76 ] Where stories live. Discover now