22.22

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La giornata di Harry stava procedendo tutto sommato normalmente, aveva sbrigato alcune formalità, incontrato il Ministro e il capo del Wizengamot per concordare insieme come procedere col processo a Dolohov e sbrigato molte incombenze con l'aiuto impareggiabile di Dolores, che tra quelle scartoffie era molto più a suo agio di lui.

Fu proprio la voce leggermente nervosa della donna che lo richiamò dall'interfono a distoglierlo dalla lettura di uno dei tanti verbali redatti dal squadre degli Auror che lui aveva il compito di analizzare e siglare prima di essere archiviati o inoltrati alWizengamot per i vari processi in corso.

<<Signor Potter, dall'atrio mi hanno avvertito che c'è una visita per lei. Le nuove disposizione impongono a chiunque sia diretto qui al Quartier Generale di attendere l'autorizzazione a salire a questo piano, ricorda ? >> chiese titubante.

Harry ne era più che conscio visto che era stata una sua precisa richiesta accolta gentilmente dal Ministro.

<<Si Dolores. Chi vuole vedermi? >> chiese gentilmente.

<<La signorina Ginevra Weasley chiede di essere ricevuta. >>rispose professionalmente la donna.

Harry rimase un attimo in silenzio, gettando uno sguardo all'orologio a pendolo che aveva sul muro di fronte. Le quattro del pomeriggio. Era pronto a concludere la giornata con una sfuriata della sua ex ragazza? Si chiese per un momento, poi conscio che prima o poi avrebbe dovuto nuovamente affrontarla decise di autorizzare la visita della ragazza. Nervosamente richiuse il fascicolo che aveva davanti e girando la sedia si mise ad osservare il panorama che gli offriva una grigiastra Londra nel tentativo di trovare abbastanza calma dentro di se per non aggredire la ragazza appena essa fosse entrata.

Un leggero bussare alla porta lo informò che il tempo a sua disposizione era terminato.

<<Avanti >> disse senza girare la sedia in direzione della porta.

<<Miss Weasley per lei capo. >> disse severamente Doloros, prima di richiudersi la porta alle spalle una volta che la ragazza fu entrata.

Harry rimase in silenzio, lo sguardo perso tra le coltri di nubi che ricoprivano la città.

<<Harry amore >> lo richiamò la ragazza, mentre il ticchettare delle scarpe di lei sul pavimento lo informava che si stava avvicinando. Decise che era meglio girarsi prima che Ginny si avvicinasse troppo.

<<Ti sarei grato se evitassi di chiamarmi in questo modo e a meno che tu non sia venuta per restituirmi le chiavi di casa mia non vedo il motivo della tua visita >> disse serio mentre la squadrava.

La voce dura e lo sguardo torvo di lui gelarono Ginny mentre si avvicinava. Certo aveva letto la sua missiva di quella mattina, ma come sempre l'aveva attribuita alla cattiva influenza di Hermione o peggio di quel Mangiamorte che la ragazza aveva sposato, non certo al volere di Harry. Lei era più che certa che alla fine il suo Harry l'avrebbe perdonata, perché glielo doveva.

<<Ancora questa storia, amore? Perché non torni a casa e ne parliamo tranquillamente io e te da soli. Senza influenze esterne. Non pensi sarebbe la cosa migliore? >> chiese lei ricominciando ad ancheggiare verso la scrivania.

Harry assottigliò gli occhi squadrandola. Il vestito che indossava lasciava ben poco al immaginazione. Gli occhi erano truccati in modo pensante e i gioielli troppo vistosi. In quel momento nulla gli ricordava la dolce ragazza che aveva amato, meno che mai quel tono petulante con cui gli si rivolgeva.

<<Quella che tu ti ostini a chiamare casa è la mia casa, pagata coi miei soldi, intestata a me e ti sarei più che grato se ti decidessi a lasciarla una volta per tutte. Inoltre ti ho più volte spiegato che non ho nulla di cui parlare con te. Le tue azioni hanno determinato la fine della nostra storia. Non c'è altro da chiarire.Se non i tempi in cui tu uscirai in maniera definitiva dalla miavita, Ginevra. >> le rispose risoluto.

Oltre le Apparenze [ Storia di lisa76 ] Where stories live. Discover now