4. The one with the freckles.

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Quando Louis aprì gli occhi poco prima dell'alba di quel nuovo giorno, nonostante fossero le cinque del mattino, si ritrovò a sorridere istintivamente al ricordo della sera precedente, di quel bacio che solo il pensiero lo scombussolava e gli faceva tornare alla mente tutte le sensazioni che aveva provato in quel momento. Il sapore di Harry mischiato a quello del vino era stato qualcosa di inebriante, così come il profumo dei suoi capelli e della sua pelle. Louis fu però costretto a mettere da parte quei pensieri, sospirando e stropicciandosi gli occhi prima di alzarsi dal letto, iniziando a prepararsi. Uscì di casa un quarto d'ora dopo, senza fare troppo rumore per non svegliare Liam. Scese le scale del palazzo sbadigliando e quando camminò per le strade deserte, il silenzio lo avvolse tanto che si perse nuovamente nei suoi pensieri, che da cinque giorni a quella parte erano popolati solamente da un ragazzo riccio e da un paio di occhi verdi. Louis si riteneva uno stupido a sorridere in quelle occasioni ma non poteva farne a meno e, soprattutto, non poteva evitarlo perché era del tutto spontaneo. Arrivò al pontile qualche minuto dopo e ricordò quando la sera prima lui ed Harry erano partiti con la barca proprio da lì verso la grotta. E ormai anche una minima cosa come quella, indirizzava i suoi pensieri verso quel ragazzo. «Buongiorno» disse con un sorriso assonnato.

«'Giorno, Louis» rispose Ciro, sorridendogli a sua volta.

«Ce ne sono molti oggi?» chiese, avvicinandosi ad una rete da pesca per tirarla delicatamente fuori dall'acqua per controllare quanti pesci avevano abboccato quella notte.

«È la prima rete che tiro fuori ed è piena per metà» gli mostrò l'uomo, prima di mettere la rete all'interno di un grande secchio riempito con dell'acqua per poter liberare i pesci. Louis fece lo stesso subito dopo e i due continuarono in quel modo fino all'ultima rete. Insieme poi presero uno dei tre colmi secchi e lo trasportarono fino alla postazione in cui Ciro ogni mattina accoglieva i clienti abituali e non. Solo dopo aver fatto lo stesso con gli altri due secchi, Louis lo salutò augurandogli una buona giornata, ricevendo in cambio lo stesso augurio. Da quando il liscio era arrivato sull'isola sei anni prima, non ce l'aveva fatta ad abbandonare quell'uomo. Ecco perché ogni mattina si svegliava prima dell'alba per raggiungerlo e aiutarlo a raccogliere i pesci dalle reti che la notte prima Ciro aveva innescato, cosicché anche quel giorno si ritrovasse con dei pesci freschi da vendere alla sua bancarella. Louis non lo faceva per soldi e questo lo sapeva anche Ciro, ma quest'ultimo non poteva lasciarglielo fare senza dargli una piccola ricompensa e il liscio era costretto ad accettare non solo perché l'uomo aveva continuato ad insistere ma anche perché solamente col lavoro al bar non riusciva a pagare tutte le spese.

Prima di tornare a casa, Louis fece sosta al bar accanto al suo palazzo per comprare i soliti due cornetti, uno al cioccolato per sé e uno alla crema per Liam. Quando varcò la soglia di casa l'amico era appena uscito dalla sua stanza, con i capelli completamente un disastro e gli occhi socchiusi. «Colazione?» chiese Louis col sorriso sulle labbra, sventolando il sacchetto di fronte al viso dell'altro che annuì e glielo rubò dalle mani, entrando in cucina per sedersi a tavola e mangiare così il suo cornetto. Louis fece lo stesso poco dopo, sedendoglisi di fronte e Liam in quel modo poté notare il modo in cui l'amico, mentre masticava, sorrideva debolmente con gli occhi rivolti verso il tavolo e lo sguardo totalmente perso.

«Cosa ti è successo?» domandò Liam dopo aver ingoiato. «Perché mi sembri così felice?»

Louis sollevò entrambe le sopracciglia e scrollò le spalle, deglutendo l'ultimo boccone. «Niente. Vado a fare una doccia» detto ciò, si alzò e scappò letteralmente via, chiudendosi in bagno e lasciandosi alle spalle un Liam piuttosto perplesso e confuso, ma anche felice di sapere che forse qualcosa di bello stava finalmente accadendo nella vita dell'amico.

Il risveglio di Harry non fu tanto diverso da quello di Louis, tranne per il fatto che avvenne circa due ore dopo. Infatti, anche il primo pensiero del riccio fu quel bacio e il modo in cui le loro bocche si erano allineate perfettamente seppur le labbra sottili di Louis fossero così diverse dalle sue, invece carnose. Inoltre, il pensiero gli fece battere forte il cuore esattamente come era accaduto durante il loro bacio. Harry nascose il sorriso stringendo il cuscino dell'altra parte del letto e si trattenne dal ridere perché non era una ragazzina alla sua prima cotta. Di anni ne aveva ventiquattro e doveva darsi una regolata. Quindi sospirò e si mise a sedere, scompigliandosi i corti ricci prima di allungarsi verso il comodino e recuperare il cellulare. Non ebbe neppure il tempo di sbloccarlo che qualcuno bussò con le nocche contro la sua porta, quindi si alzò dal letto e andò a vedere chi fosse, anche se poteva intuirlo. Ecco perché non si preoccupò di aprire la porta con soltanto i boxer addosso dato che, come si aspettava, di fronte a sé si ritrovò Niall che gli sorrise ampiamente e lo salutò con un cenno del capo, prima di entrare senza aspettare un invito. «Lo sai che ore sono? Le dieci, Harry.»

Somewhere in Southern Italy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora