5. The one with the gift.

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Fare colazione insieme diventò una loro routine.
Ogni giorno Harry e Louis si davano appuntamento allo stesso orario davanti al bar dove lavorava il più grande e da lì si incamminavano insieme per le strade dell'isola con un'unica regola, stabilita da Louis. «È una regola semplice, non dobbiamo andare nello stesso posto più di una volta. Sei qui per esplorare più posti possibili, Harold e in questo modo al termine di questa tua vacanza conoscerai ogni più piccolo angolo di paradiso di quest'isola» gli aveva detto fermando Harry per un braccio quando stava per entrare nello stesso bar in cui avevano fatto colazione il giorno prima. A quella regola il più piccolo aveva semplicemente annuito prima di scuotere la testa divertito, venendo però contagiato da quello spirito di avventura che sembrava essersi impossessato di Louis. E la colazione diventò estremamente importante per loro perché quando Louis era impegnato durante il giorno, o quando Harry aveva stabilito già impegni con Niall, per andare in spiaggia o per fare qualsiasi altra cosa, i due passavano del tempo insieme soltanto al mattino, durante la colazione. E da quando era iniziata quella routine, i primi due giorni accadde proprio ciò, ovvero le colazioni non prevedevano purtroppo il passare il resto della giornata assieme, il primo giorno perché Louis doveva sbrigare delle cose, il secondo giorno invece perché Harry aveva promesso a Niall di andare insieme al Belvedere di Punta Cannone che l'amico ancora non aveva visto, mentre lui c'era già stato durante la sua seconda notte sull'isola, proprio con Louis. Ma quando quella mattina i due si prepararono per la loro terza colazione insieme, erano felici poiché consapevoli del fatto che avrebbero trascorso finalmente la giornata insieme. Ad entrambi mancava passare del tempo da soli, lontano da occhi indiscreti. Era proprio per quel motivo se non si baciavano da due giorni, precisamente da quando lo avevano fatto sullo yacht. Durante la colazione erano purtroppo costantemente in mezzo a persone estranee e il tempo a loro disposizione era troppo poco, dunque non potevano neppure nascondersi per un paio di minuti per farlo.

Quella mattina Louis portò Harry a Via Camerelle, spiegandogli che quella fosse la strada dello shopping per eccellenza, dicendogli persino che molte delle persone famose che visitavano l'isola andavano sempre in qui posti per fare compere. Quando Louis citò vari nomi conosciuti, Harry si sentì tremendamente a disagio e deglutì, guardando le vetrine e cercando di non pensare al fatto che prima o poi avrebbe dovuto dirgli la verità, anche se temeva che da quel momento in poi Louis lo avrebbe trattato in maniera diversa da come stava facendo in quei giorni. «Oh mio Dio, Lou, guarda che belli!» esclamò Harry, prendendo il liscio per il polso e avvicinandosi ad una vetrina per indicargli un paio di dorati stivaletti maschili. «Non li trovi bellissimi anche tu?»

Louis rise, osservando gli stivaletti ma non trovandoci nulla di così tanto sorprendente da rimanere a bocca aperta come Harry. Ma il liscio sorrise ugualmente, guardandolo. «Davvero ti piacciono quei-» Louis li indicò, facendo una smorfia divertita «cosi?» terminò, ridacchiando.

Harry guardò il ragazzo perdendo pian piano il sorriso, fino a chiudere del tutto le labbra e deglutire, passandosi una mano tra i capelli. «No, non-» scosse la testa, sorridendo debolmente. «In realtà non mi piacciono poi così tanto» ammise, scrollando le spalle.

Louis lo guardò adesso confuso perché tutta l'eccitazione e l'euforia che aveva visto fino a poco prima era sparita in un battito di ciglia dopo la sua frase, che avrebbe dovuto essere solo una battuta ma che probabilmente ad Harry era sembrata tutt'altro. «Non sono assolutamente il mio genere di scarpe e a me starebbero non male, di più. Ma a te starebbero molto meglio e dovresti comprarle anche perché credo ti valorizzerebbero le gambe» Louis ammiccò osservandole e ad Harry tornò il sorriso.

«Magari un altro giorno. Oggi passeremo la giornata insieme e non voglio pesi da portare.»

«Certo, perché un paio di scarpe pesano tanto, vero Harold?» lo prese in giro, facendolo ridere e beccandosi una leggera spallata. I due ripresero quindi a camminare e Louis si fermò qualche minuto dopo dinanzi un bar con le pareti esterne colme di fiori viola e il liscio non fu per niente sorpreso di notare lo sguardo incantato di Harry di fronte a tutto ciò. «In questo bar, a mio parere, fanno i cornetti più buoni dell'isola» lo mise al corrente.

Somewhere in Southern Italy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora