-Allora, Stiles, come ti trovi alla Columbia?-chiese Matt, guidando il più piccolo attraverso il campus.

-Mmh, è solo il mio primo giorno.-fece spallucce Stiles. Se avesse dovuto giudicare la sua esperienza al collge dal primo giorno allora avrebbe detto che era tutto una merda e che voleva tornare a Beacon Hills, ma non si lasciava distrarre dalle prime impressioni. Del resto aveva imparato dall'esperienza con Derek che le prime impressioni spesso non contano nulla. Anzi, la maggior parte delle volte ti fregano e basta.

-E il tuo coinquilino? O hai una singola?-chiese ancora Matt, cercando di mantenere viva la conversazione mentre attraversavano il corridoio.

-Ecco...poteva andare meglio.-borbottò Stiles, fermandosi davanti alla porta della sua stanza.-Io sarei arrivato.-fece notare all'altro, che non sembrava intenzionato a schiodarsi dal suo fianco.

Matt gli rivolse un sorriso smagliante in risposta, e Stiles si ritrovò a cercare di abbozzarne uno a sua volta, bussando esitante.

Passarono appena pochi istanti prima che Derek aprisse la porta, aggrottando immediatamente le sopracciglia alla vista di Matt.
-Daehler.-quasi ringhiò, gettando di sfuggita uno sguardo a Stiles.-Cosa ci fai qui?-

-Ho accompagnato questo incantevole ragazzo fino alla porta della sua stanza.-sorrise Matt, facendo avvampare Stiles per il complimento indiretto.-E volevo anche invitarlo alla festa della mia confraternita.-precisò, voltandosi verso Stiles.

-Non è tipo da feste.-ribattè immediatamente Derek, facendo una leggera pressione sulla spalla di Stiles perchè entrasse in camera.

Il più piccolo lo guardò indispettito, scrollandosi di dosso la sua mano e arricciando le labbra in una smorfia risentita.-In realtà, mi farebbe piacere venire.-replicò, fulminando Derek con lo sguardo e voltandosi verso Matt, che aveva un sorriso da un orecchio all'altro.

-Perfetto.-dichiarò Matt, rivolgendo un breve ghigno soddisfatto a Derek, che sentì l'impulso di spaccargli la faccia farsi particolarmente insistente.-Allora ti aspetto stasera alle dieci. La confraternita è la Sigma Nu, e l'ingresso è libero. Vienimi a cercare.-concluse, facendogli un occhiolino e indirizzando un breve sguardo di superiorità a Derek, prima di voltare le spalle a entrambi e incamminarsi lungo il corridoio.

-Si può sapere cosa ti è saltato in mente?-sbottò Derek appena si fu richiuso la porta alle spalle.

-Cosa è saltato in mente a te, vorrai dire! Come ti permetti di rispondere al mio posto? Pensi di sapere qualcosa di me?-

-Non è quello che...Matt è...ah, lasciamo perdere. Non è il caso che tu vada a una festa di una confraternita.-

-Perchè no? Sono stato invitato.-

-Non è il genere di festa a cui sei abituato.-

-Che ne sai del genere di feste a cui sono abituato?-

-Oh, andiamo Stiles. Lo vedo dal tuo faccino da cucciolo. Seriamente, non è una cosa che fa per te.-sospirò Derek.-Matt non fa per te.-aggiunse, passandosi una mano tra i capelli.

-Tu non sai nulla di me.-sibilò Stiles, scuotendo la testa.-Ed evita di intrometterti nella mia vita. Saremo anche costretti a condividere la stanza, ma non voglio avere nulla a che fare con te.-

-Stiles, lo sto dicendo per il tuo bene.-

-Beh, tieniti per te i tuoi consigli. Ora, se permetti, vado a cambiarmi per questa festa.-sbuffò il più piccolo, afferrando la sua valigia e chiudendosi in bagno, premurandosi di sbattere la porta con una certa veemenza. Sapeva benissimo che era appena primo pomeriggio e che la festa non sarebbe iniziata prima delle dieci, ma voleva soltanto avere una scusa per non vedere Derek. E magari anche per sbattere una porta con teatralità.

                             *****

-Amico, come siamo finiti qui?-sospirò Isaac, urlando quelle parole mentre si faceva strada tra i corpi ammassati nell'atrio della confraternita. Stiles fece finta di non sentirlo, afferrandolo per un polso per evitare di perderlo in quella confusione.
La verità era che davvero non era un tipo da festa. Tantomeno da festa di una confraternita, con fiumi di alcool, persone che ballavano a distanze irragionevolmente brevi e gente che vomitava sui tappeti.
Non sopportava la musica alta, il puzzo di alcool e di sudore, i corpi che gli si premevano contro. E avrebbe declinato volentieri l'invito di Matt, ma non voleva darla vinta a Derek. Insomma, come si permetteva di decidere per lui? Di giudicare cosa fosse meglio per lui?

-Stiles.-si sentì chiamare, voltandosi appena in tempo per vedere Matt a nemmeno un metro di distanza da lui, che gli sorrideva.-Sei venuto. E vedo che hai portato un amico.-

-Lui è Isaac.-lo presentò Stiles, cercando di sovrastare la musica. Non che a Matt sembrasse interessare qualcosa del biondo, che venne degnato di appena una breve occhiata.

-Bene, perchè non venite a bere qualcosa?-propose Matt, afferrando un polso di Stiles ed iniziando a trascinarlo verso il tavolo dei drink prima ancora che potesse rifiutare.
Isaac, in compenso, lasciò la sua mano e gli alzò entrambi i pollici in segno di vittoria, facendogli anche un occhiolino malizioso mentre Matt lo trascinava via. Stiles si sentì vagamente tradito.

-Allora Stiles, ti piace ballare?-chiese Matt, porgendo al più piccolo un bicchiere contenente un liquido rosso non meglio identificato e concedendosi un secondo per squadrare il suo abbigliamento. Stiles ringraziò mentalmente Lydia per la consulenza telefonica che lo aveva spinto ad indossare dei jeans neri e una camicia rossa che lo fasciavano nei punti giusti. A giudicare dallo sguardo interessato di Matt, i tempi in cui veniva deriso per il suo abbigliamento alle feste erano finiti.
Con quel pensiero in testa, prese un sorso dal suo drink, cercando di non arricciare il naso in una smorfia di disgusto troppo evidente. Era al college, quella era la sua prima festa e Matt era carino e sembrava interessato a lui. Gli dava una brutta sensazione, ok, ma aveva detto di non soffermarsi sulle prime impressioni, giusto?

Lacrosse team 2 ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora