extra 2

5.5K 325 18
                                    

Il Natale a casa Stilinski era sempre stato una faccenda piuttosto delicata. O almeno, lo era stato a partire dalla morte di Claudia.
La madre di Stiles era venuta a mancare ad ottobre, e quel 25 dicembre di quasi dieci anni prima casa Stilinski era stata spoglia e silenziosa. Passando nella via, chiunque avrebbe potuto notare la mancanza delle luci natalizie e degli addobbi in giardino, così come avrebbe potuto pensare che gli occupanti di quella casa fossero fuori in occasione delle feste, a giudicare dal silenzio tombale che si sentiva provenire dall'interno. Poi, però, avrebbe potuto intravedere una luce accesa al piano di sopra e, se si fosse soffermato un attimo a scrutare la finestra da cui proveniva, vi avrebbe visto un bambino di otto o nove anni, la fronte appoggiata sul vetro e il corpicino accoccolato sul davanzale. E, se avesse prestato attenzione, avrebbe potuto notare anche la piccola pallina di Natale che si rigirava tra le mani. L'ipotetico osservatore avrebbe potuto pensare che l'avesse staccata dall'albero in salotto, magari per giocarci, o per appenderla lui stesso in un secondo momento. Magari avrebbe anche sorriso al pensiero, se non avesse saputo che quella che il bimbo si rigirava tra le dita paffute era la palla che lui e sua madre avevano colorato insieme l'anno precedente, il Natale prima che lei si ammalasse. L'ultimo Natale normale per la famiglia Stilinski.

Le cose non erano cambiate granchè l'anno successivo. La ferita, certo, era meno fresca, e il tempo stava pian piano lenendo il dolore, ma l'assenza di Claudia era ancora tangibile tra quelle mura. Era un periodo strano, quello del secondo anno dalla sua scomparsa. Noah Stilinski stava iniziando a uscire da quel suo problema con l'alcool, ma c'era ancora tanto lavoro da fare. Stiles era cresciuto un pochino, portava ancora i capelli rasati (li avrebbe portati incredibilmente a lungo) e gli era stato appena diagnosticato l'ADHD. Il medico gli aveva prescritto delle pillole, ma suo padre, tra le riunioni degli alcolisti anonomi a cui Melissa lo aveva spinto ad andare e i problemi sul lavoro, non aveva mai avuto tempo di fargli iniziare la terapia, con il risultato che Stiles si era trovato, la vigilia di Natale, a tirare fuori tutti gli addobbi e saltellare da una parte all'altra della casa nel tentativo di appenderli come ricordava facesse sua madre. Non era venuto un granchè, anche perchè aveva finito per cercare di fare più cose insieme e per combinare qualche disastro qua e là (aveva rotto qualche palla, perso il puntale e bruciato i biscotti, ma niente che non si potesse sistemare).
Quando suo padre era tornato da lavoro, stanco e stressato e con il forte desiderio di farsi un goccetto, e aveva trovato tutte quelle luci ad attenderlo, per un attimo aveva pensato che Claudia fosse lì. Era stato appena un secondo (tutti gli addobbi erano ad altezza di bambino e sua moglie non si sarebbe mai sognata di appenderli tutti insieme in quel modo confusionario) ma era bastato per dargli quel briciolo di speranza che aveva visto infrangersi immediatamente dopo, quando Stiles era entrato di corsa nella stanza con un vassoio di biscotti bruciacchiati e la farina su tutti i vestiti.
Quello era stato l'anno in cui Noah Stilinski aveva distrutto tutte le decorazioni di Natale comprate da sua moglie. Ad ogni addobbo che si schiantava contro il suolo, il ricordo di quando lui e Claudia lo avevano acquistato riemergeva, alimentando soltanto il senso di perdita. Gli occhi terrorizzati e tristi di Stiles, che lo guardava da sopra le scale, non avevano aiutato. Erano così simili a quelli di lei.
Quella serata era finita con Stiles chiuso nella sua stanza con le mani premute sulle orecchie e suo padre che, dopo aver finito di distruggere anche l'ultima palla di Natale, si era ritirato in cucina per versarsi del rum.
Quando il silenzio regnava già da un po' e la mezzanotte era probabilmente passata, Stiles si era alzato lentamente dal suo angolino e si era avvicinato al letto. Aveva alzato il cuscino, scoprendo la palla di Natale che lui e Claudia avevano colorato insieme, e l'aveva stretta tra le sue piccole mani. Era contento di non averla appesa all'albero.
L'aveva stretta al petto per un po', guardandosi intorno per trovare un posto abbastanza sicuro dove nasconderla.
Alla fine aveva preso una scatola da scarpe e ce la aveva infilata dentro, per poi spingerla sotto il letto con cautela.
Quella sera aveva dormito un po' meglio, sapendo che appena sotto di lui, in quella piccola scatola grigia, rimaneva l'ultimo pezzo dei Natali passati con sua madre.

Il terzo anno dalla morte di Claudia sembrava aver segnato una svolta nella vita degli Stilinski. Noah era uscito dal circolo dell'alcool e Stiles aveva iniziato a prendere l'Adderall con regolarità. Ottobre rimaneva un mese delicato per entrambi, ma quell'anno avevano trovato la forza di andare a far visita a Claudia nel giorno dell'anniversario della sua morte. Non era stata un'esperienza edificante, checchè ne dicesse lo psicologo di Stiles, e nessuno dei due si era sentito granchè meglio dopo, ma il fatto di essersene rimasti in silenzio davanti alla sua tomba per una buona mezz'ora e l'aver depositato delle camelie (Claudia amava le camelie) sulla terra secca senza che nessuno dei due desse di matto o si attaccasse a una bottiglia faceva ben sperare.
Quel Natale Stiles, memore del disastro dell'anno precedente, si era ben guardato dal comprare delle decorazioni, tantomeno dall'appenderle per casa. Aveva declinato con un sorriso tirato l'invito di Scott a passare il Natale da lui e aveva accettato con stupore il regalo che il suo migliore amico e Melissa gli avevano fatto, vergognandosi perchè non aveva potuto ricambiare. Suo padre stava migliorando, facevano i turni per cucinare e si ricordava quasi sempre di fargli prendere le pillole e di stirargli i vestiti, ma c'era ancora tanta strada da fare prima che si preoccupasse di accompagnarlo a comprare dei regali per i suoi amici come facevano tutti gli altri genitori a Natale.
Si era stupito molto, quindi, quando di ritorno da scuola aveva visto una ghirlanda natalizia appesa alla porta di casa sua. Si era soffermato a guardarla con meraviglia, e quando, una volta aperta la porta, aveva visto un piccolo albero di Natale nel suo salotto, con qualche pallina e un puntale sulla cima, non aveva potuto fare a meno di emettere un versetto sorpreso. Certo, mancavano le luci e l'albero era piccolo e ovviamente finto, comprato a poco prezzo in un qualche supermercato, e non c'erano altre decorazioni in casa eccetto quello e la ghirlanda, ma Stiles si era ritrovato ad asciugarsi un paio di lacrime di gioia. Era un piccolo passo, ma sembrava di nuovo Natale.

Le decorazioni erano andate aumentando di anno in anno. L'anno dopo Noah aveva comprato le luci per l'albero, delle luci blu che non si intonavano affatto con le poche palline rosse appese ai rami, ma Stiles non aveva intenzione di lamentarsi. Poi era venuto il piccolo Babbo Natale appeso al caminetto e con lui i biscotti a forma di renna (o almeno, lo erano nelle intenzioni, perchè in realtà somigliavano più a dei gatti strani e avevano un sapore altrettanto strano, ma Stiles li aveva mangiati tutti comunque). L'anno dopo ancora avevano comprato un albero più grande, e altre palline colorate. Stiles aveva anche aggiunto altre luci e si era azzardato a comprare delle decorazioni per il giardino e Noah non aveva detto nulla quando lo aveva visto appenderle sulla veranda e sull'ulivo che cresceva nel prato.

Il quinto Natale dalla scomparsa di Claudia, poi, alle decorazioni si era aggiunta la presenza confortante di Scott e Melissa durante la cena della Vigilia. Erano iniziate le risate e i rumori delle pentole e dei vassoi che venivano portati a tavola, e se qualcuno fosse passato di lì non avrebbe più trovato una casa spoglia e silenziosa ma un concerto di luci e rumori. Non avrebbe più visto un bambino accoccolato da solo sul davanzale di una finestra al piano di sopra, ma, se fosse entrato, avrebbe trovato due adolescenti seduti su un tappeto vicino a un albero luccicante a giocare a un qualche gioco da tavolo sotto gli sguardi sereni di due adulti, un uomo e una donna, comodamente spaparanzati su un vecchio divano a bere eggnog. Vi avrebbe visto una normale famiglia durante un normale Natale, e non avrebbe sospettato che dietro quella felicità rimanessero le crepe del dolore passato a ricordare loro da cosa era venuti e cosa avevano affrontato per essere lì in quel salotto, circondati dalle luci e dalle risate.

Il Natale in casa Stilinski, insomma, era sempre stato una faccenda piuttosto delicata, e si prospettava esserlo ancora di più l'anno in cui Stiles decise di invitare il suo ragazzo per la cena della Vigilia.

Lacrosse team 2 ~ SterekDonde viven las historias. Descúbrelo ahora