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Scusate per l'assenza, il viaggio e il Lucca comics (per sfortuna) sono finiti e l'esame (per fortuna) è andato, quindi ora gli aggiornamenti che rimangono torneranno regolari come sempre. Grazie della pazienza e godetevi questo capitolo super fluff!

Stiles si lasciò guidare da Derek fino alla sua macchina, la Camaro che ricordava dai tempi del liceo.

-Wow, mi ricordo questa macchina!-esclamò, accarezzando inconsciamente il sedile in pelle su cuì andò ad accomodarsi e chiedendosi per un istante se anche Derek si ricordasse di quando lo aveva portato a casa sua.

-Beh, questa volta cerca di non addormentarti.-ammiccò il più grande, facendolo arrossire perchè, sì, se lo ricordava.

-Ho troppa fame per addormentarmi.-scrollò le spalle Stiles, sorridendo mentre guardava fuori dal finestrino la città che scorreva davanti ai suoi occhi.

-Conosco una tavola calda molto buona. Non è niente di raffinato o di classe, ma spero possa piacerti.-

-Le cose raffinate e di classe non fanno per me.-sorrise Stiles.

-Fanno un ottimo budino tra le altre cose.-riprese Derek, facendo sgranare gli occhi al più piccolo, che si voltò di scatto verso di lui.

-Se stai scherzando...-iniziò, l'espressione che voleva sembrare minacciosa ma che risultava solo adorabilmente corrucciata.

-Non sto scherzando. L'ho scelta per quello.-sorrise Derek, allungando una mano per pizzicare una guancia di Stiles, che non riuscì nemmeno a reagire, troppo impegnato a fissarlo a bocca aperta. Si ricordava anche del budino. Era l'uomo perfetto.

-Io...te lo ricordi.-riuscì ad articolare dopo un po'.

-Certo che me lo ricordo.-sbuffò Derek, fingendosi offeso da quello stupore.-Mi ricordo ogni cosa che ti riguarda. Anche quelle brutte, che non vorrei ricordare.-

-Cosa intendi dire?-chiese Stiles, non tanto sicuro di voler sentire la risposta.

-Mi ricordo il tuo sguardo deluso quando ho smesso di salutarti, quello spaventato durante il tuo attacco di panico e quelle arrabbiato l'ultima volta che ci siamo parlati. E penso che non dimenticherò mai il modo in cui le spalle tremavano mentre ti allontanavi e l'urgenza che sentivo di raggiungerti e stringerti a me.-

Stiles rimase in silenzio, sentendo nuovamente sulla pelle quelle stesse sensazioni e rabbrividendo. Si riscosse quando la mano di Derek si poggiò sul suo ginocchio, emanando un piacevole calore. Si ritrovò quasi inconsciamente a stringere quella mano, sentendola ruvida e grande e calda e rassicurante. In un secondo quelle sensazioni sgradevoli erano andate via e il passato aveva lasciato il posto a un calore nuovo, a un presente nuovo.

-Quel giorno non ho potuto farlo.-disse dopo un po' Derek.

-Come?-farfugliò Stiles, ancora perso tra i suoi pensieri.

-Quel giorno non ho potuto raggiungerti e stringerti a me perchè la causa delle tue lacrime ero io. Da adesso voglio poterti raggiungere sempre. Stringere sempre.-disse, parcheggiando l'auto e girandosi a guardare il più piccolo, che aveva  gli occhi lucidi e tanta voglia di abbracciarlo. Derek sembrò intuirlo, perchè sorrise e aprì le braccia, pronto ad accoglierlo quando gli si lanciò addosso, sporto con tutto il busto dal suo sedile.

-Voglio che tu mi raggiunga sempre.-lo sentì mormorare il più grande nell'incavo del suo collo. Derek sorrise, sollevandolo il tanto che bastava per portarlo a sedersi completamente sul suo grembo senza portarsi dietro il cambio.

-Tutto quello che vuoi.-sussurrò a un passo dalle sue labbra, cercando i suoi occhi per chiedere il consenso a baciarlo e trovandoli già chiusi, così come le labbra erano leggermente arricciate in attesa di un bacio.
Derek sorrise, chinandosi a baciare il più piccolo, premendosi sulle sue labbra morbide prima delicatamente e poi con sempre maggiore passione, trascinandolo in un vortice da cui difficilmente sarebbe riuscito ad uscire se lo stomaco di Stiles, che gorgogliò proprio in quel momento, non lo avesse riportato bruscamente alla realtà. Una realtà in cui Stiles arrossiva e si copriva gli occhi con le maniche della felpa, annegando lentamente nell'imbarazzo.
Derek rise, scuotendo la testa e aprendo la portiera, per poi afferrare le mani di Stiles e tirarle giù dal suo viso, lasciandogli poi un bacio sulla punta del nasino, con il solo risultato di farlo arrossire anche di più.

-Penso sia meglio scendere. Abbiamo una prenotazione per le nove.-disse, accennando all'orario sul cruscotto ed aiutando Stiles a districarsi da quell'intreccio di gambe e braccia.

                             *****

Il locale era carino, i proprietari e i camerieri gentili e il budino buonissimo. Derek, poi, lo aveva guardato per tutta la sera come se fosse la cosa più bella del mondo ed era stata la sensazione più incredibile (nel senso che proprio non riusciva a capacitarsene) ed esaltante che avesse mai provato. Quasi gli dispiaceva che dovessero tornare al dormitorio, anche se sarebbero comunque stati insieme. Stiles aveva la costante sensazione di star vivendo un sogno meraviglioso e di potersi svegliare da un momento all'altro, scoprendo che la realtà era ben diversa dalla sua immaginazione. Si sentiva continuamente a metà tra l'euforico e il terrorizzato.

-Ho come la sensazione che questo sia tutto un sogno.-disse a un certo punto Derek, mentre Stiles era impegnato a scacciare lo stesso pensiero, tanto che per un attimo credette di averlo espresso ad alta voce.

-Come?-balbettò, dopo essersi assicurato di non aver aperto bocca.

-Tutto questo.-precisò Derek, indicando prima sè stesso e poi Stiles.-Non pensavo che tu potessi provare ancora qualcosa per me. Ci speravo ma...ho come la sensazione che tutto possa svanire da un momento all'altro. È stupido vero?-chiese, ridacchiando tra sè e sè mentre piegava sulla sedia i vestiti che si era tolto per mettersi il pigiama.

-No.-rispose Stiles, scuotendo in fretta la testa per rimarcare il concetto.-Io ho la stessa sensazione. Di continuo.-

Derek lo fissò per un lungo istante, avvicinandosi e baciandolo, accarezzando i ciuffi di capelli ribelli e portandoli dietro le sue orecchie.
-È abbastanza reale?-chiese, la voce leggermente più roca che fece arrossire Stiles, che annuì lentamente e afferrò le mani di Derek, tirandolo alla sua altezza per poterlo baciare di nuovo. Approfondirono il bacio e Stiles lasciò che Derek esplorasse ancora una volta la sua bocca, lasciandosi guidare verso il letto e sedendosi in braccio a Derek quando quest'ultimo vi si sedette sopra. Emise un leggero mugolio quando il più grande gli inclinò delicatamente il capo per avere un accesso maggiore e cercò di seguirlo, annegando sempre più in quelle sensazioni travolgenti. Le sue mani andarono a stringere le spalle del più grande, che invece gli incorniciò il viso con le sue e lo portò ancora più vicino, se possibile.
Si staccarono lentamente, entrambi ancora leggermente persi nel loro piccolo mondo fatto di labbra, mani, lingue che si cercavano.

-Dormi con me?-chiese Derek, la voce ora incredibilmente roca. Stiles ci mise un po' a recepire quelle parole, arrossendo all'inverosimile e irrigidendosi, preso in contropiede da quella proposta.

Derek sembrò percepire il suo disagio, perchè gli dette un buffetto sulla guancia e gli sorrise dolcemente.-Solo dormire.-precisò.
Stiles si rilassò immediatamente, annuendo con foga e abbarbicandosi ulteriormente al più grande, che ridacchiò contro la sua spalla e se lo tirò contro mentre si stendeva, così da poterlo abbracciare una volta che furono sotto le coperte.

-Buonanotte Derek.-mormorò il più piccolo, premuto contro la sua spalla.

-Buonanotte Stiles.-

Lacrosse team 2 ~ SterekWhere stories live. Discover now