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-Sai quanto me ne importa del rettore?-sbottò Matt.-E non mi importa nemmeno di essere espulso o punito o qualsiasi altra cosa.-aggiunse. Ma era una bugia. Aveva sudato per entrare in quel college. Per ottenere una borsa di studio per lo sport. Si era sforzato con tutto sè stesso per arrivare dove era arrivato e ora arrivava quel ragazzino a rovinare tutto.

No, sapeva che non era così.

Era lui ad aver rovinato tutto. Si era lasciato trascinare in quella spirale di odio e macchinazioni solo perchè era geloso di Derek. Era geloso del modo in cui brillava sempre in tutto e del modo in cui riusciva a spiccare in mezzo alla folla. Per due anni, prima del suo arrivo, era stato lui l'idolo incontrastato dell'intero campus. Aveva spopolato tra ragazze e ragazzi, si era fatto un nome sul campo da football, e aveva un sacco di gente che lo ammirava. E poi era arrivato Derek, con la sua aria da duro, con quei fottuti addominali perfetti, con quella sua aria di superiorità e con il suo stupido talento per qualsiasi cosa. Era diventato il primo del suo corso, il capitano della squadra di lacrosse dopo un solo fottuto semestre (quando a lui c'era voluto un anno e mezzo per ottenere quello stesso ruolo nella sua squadra) e l'idolo di tutti.
Si era lasciato così consumare da quella rivalità inespressa che aveva finito per dimenticare tutto il resto. Aveva finito per dimenticare i traguardi che aveva raggiunto e per concentrarsi unicamente su un solo obiettivo: superare Derek, a qualsiasi costo. Voleva mostrare al mondo quanto lui fosse migliore,  e non si era reso conto di ciò che stava facendo.
Tutto aveva perso importanza e niente era abbastanza.

-Non è vero.-lo contraddisse Stiles, risvegliandolo da quello stato di trance in cui era caduto.-Non è vero che non ti importa.-

La rabbia a quel punto prese il sopravvento, e Matt spinse con forza il più piccolo. Quando fu a terra, gli salì a cavalcioni sul bacino e gli afferrò il colletto della maglia, tirandolo verso di sè.

-Cosa pensi di sapere tu?-urlò. Cosa pensava di sapere quel ragazzino appena arrivato? Cosa pensava di sapere di lui?

-Io so che sei un idiota.-replicò Stiles, afferrandogli le mani che gli stringevano il colletto della maglia e strappandole via.-So che ti sei lasciato trascinare in tutta questa storia dalla tua stupida rivalità con Derek e che solo quando ti ho detto cosa rischiavi di perdere hai capito davvero quello che hai fatto. Ma le cose hanno delle conseguenze. Hanno delle conseguenze su di te e delle conseguenze su di me e su Derek e sulla sua squadra e anche sulla tua. E tu non ci hai pensato. Come non hai mai pensato al fatto che magari il tuo senso di inferiorità nei confronti di Derek non deriva da qualcosa che ha fatto lui, ma da qualcosa che è dentro di te.-

Matt lo lasciò andare di scatto, quasi scottato dalle sue parole. Odiava quanto quelle parole sembrassero vere. Quanto sembrassero cogliere appieno il punto della situazione. Della sua situazione. Perchè quel ragazzino pareva comprenderlo così bene?
-Sembri parlare per esperienza personale.-mormorò soltanto, lasciandosi cadere al suo fianco e rilasciando un profondo sospiro.
Stiles rimase steso sull'erba umida del campo di football, fissando lo sguardo verso l'alto e non accennando a voler guardare Matt negli occhi. Il suo cuore batteva ancora incessantemente e non voleva darlo a vedere.

-In parte è così.-rispose dopo un po'.-Il mio migliore amico è sempre stato bravo in tutto. È sempre stato migliore di me ed io ho sempre provato un senso di inferiorità nei suoi confronti. E so che il problema non è lui, nè quello che fa. Il problema sono io e la mia insicurezza.-

-E come l'hai superato? Come fai ad essere suo amico?-

-Te l'ho detto, il problema non è lui. E aver capito dove sta il problema non significa automaticamente risolverlo. Su quello devo ancora lavorare.-rise Stiles.

Rimasero in silenzio per qualche istante, finchè Matt non decise di alzarsi.
-All'inizio...quando ti ho colpito con quella pallonata e ti ho riaccompagnato in camera...-esordì, attirando lo sguardo di Stiles su di sè.-Non ti stavo usando per colpire Derek. Ero davvero solo interessato a te. Beh, a portarti a letto direi. Ma comunque interessato a te. Derek non c'entrava nulla.-

-Questo dovrebbe lusingarmi suppongo.-rise Stiles, alzandosi a sua volta e scuotendo la testa.

-Certo che sì.-ammiccò Matt. Seguì un lungo momento di silenzio, che Stiles non sapeva bene come interpretare. Quando Matt ricominciò a parlare, faticò a credere alle sue orecchie.-Per quel che vale, mi dispiace per tutto.-disse il più grande, lanciandogli un'ultima occhiata e poi voltandogli le spalle per raggiungere i suoi compagni.

Stiles non ebbe il tempo di replicare, perchè il suo cellulare iniziò a squillare incessantemente e quando lo tirò fuori dalla tasca non si sorprese nel leggere il nome del mittente. Derek.

Lacrosse team 2 ~ SterekKde žijí příběhy. Začni objevovat