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Quando Derek rientrò in camera Stiles era in piedi di fronte alla scrivania. Notò immediatamente le mani del più piccolo che tremavano leggermente e si avvicinò con cautela.

-Ti senti bene?-domandò, vedendo l'altro sussultare violentemente e girarsi di scatto verso di lui.-Scusa, non volevo spaventarti.-disse, schermendosi con le mani e facendo un ulteriore passo in direzione del più piccolo, che invece attraversò la stanza e si sedette pesantemente sul letto, abbassando il viso sulle sue mani e mordicchiandosi il labbro inferiore.
Derek non potè fare a meno di fissarlo sparire tra le sue labbra e deglutì, costringendosi a guardare altrove.

-Devo parlarti.-esordì Stiles, la voce sottile ma ferma.

-Dimmi.-lo incoraggiò Derek, sedendosi sul suo letto per poter fronteggiare il più piccolo.

-Io...Matt è stato qui. Un paio di giorni fa.-disse Stiles, alzando lo sguardo su Derek e vedendolo irrigidirsi.-Io mi sono distratto e lui...ha fotografato gli schemi che hai preparato per la partita di dopodomani e li ha venduti alla squadra della NYU.-disse tutto d'un fiato, mantenendo la voce per quanto possibile ferma e gli occhi incollati alle sue mani, che non avevano smesso di tremare da quando Matt aveva stretto i suoi polsi.

Seguì un lungo silenzio che Stiles non sapeva interpretare, ma che si sentì in  dovere di riempire.-Io...mi dispiace così tanto. Tu mi avevi avvertito che non poteva essere interessato davvero a uno come me e io non ho voluto credere che avesse dei secondi fini e ora...io...mi dispiace. So quanto tu tenga al lacrosse e vorrei davvero fare qualcosa, ma non so cosa e probabilmente perderete e io...-

-Stiles...-tentò di bloccarlo Derek, allungando una mano verso di lui ma scostandola immediatamente quando lo vide ritrarsi leggermente, gli occhi sgranati come se si aspettasse un colpo.

-Mi dispiace.-ripetè il più piccolo, gli occhi sgranati puntati in quelli verdi e indecifrabili di Derek.-Mi dispiace.-

Il più grande si alzò di scatto, dirigendosi a grandi falcate verso l'altro, che chiuse istintivamente gli occhi, rannicchiandosi di più su sè stesso.
Quando sentì delle braccia forti avvolgerlo, però, riaprì gli occhi di scatto, fissando attonito Derek Hale che lo stava...abbracciando.

-Va tutto bene, Stiles. Non sono arrabbiato, non potrei mai esserlo. Non con te. Ora smetti di piangere però, ok?-sussurrò il più  grande contro il suo orecchio. Stiles si portò una mano al viso, constatando quando effettivamente fosse imbrattato delle lacrime che non si era accorto di star versando. Gli scappò un singhiozzo, e poi un altro e un altro ancora, finchè non si ritrovò a stringersi forte a Derek e a piangere a dirotto sulla sua spalla.

-Dio, devo veramente essere pessimo a consolare le persone se ho scatenato questa reazione.-borbottò Derek, stringendo a sè il più piccolo e accarezzandogli la schiena delicatamente. Stiles singhiozzò solo più forte, scuotendo la testa contro la sua spalla.

-Ma tu dovresti essere arrabbiato. Me lo avevi detto. Mi avevi avvertito. Uno come me...-

-Chiariamo questa cosa una volta per tutte.-lo interruppe Derek, scostandosi leggermente per asciugargli le lacrime e guardarlo negli occhi, ancora lucidi e arrossati.-Quando ho detto "uno come te" intendevo un ragazzo che non si fa portare a letto al primo appuntamento. È questo ciò che Matt cerca in un ragazzo. E sapeva benissimo di non poterlo ottenere da te, ma sapeva anche che corteggiandoti avrebbe colpito me.-

-Mi dispiace.-ripetè Stiles, completamente ignaro del fatto che Derek non si stesse affatto riferendo agli schemi e alla partita.

-Smetti di scusarti. Non hai fatto nulla di male. Hai solo riposto la tua fiducia nella persona sbagliata, ed è a me che dispiace perchè hai dovuto soffrire ancora una volta per una cosa del genere.-

-Ma...era una partita importante.-mormorò Stiles.

-Non me ne importa nulla.-chiarì Derek.-Spiegherò la situazione alla squadra e troveremo una soluzione. E se non la trovassimo e perdessimo non mi importerebbe lo stesso.-

-Ma il lacrosse...-fece per ribattere Stiles, zittendosi appena Derek scosse la testa e gli scostò dei ciuffi ribelli dalla fronte.

-Il lacrosse non è la mia priorità. So che al liceo è stato così, e so di averti fatto soffrire solo per vincere uno stupido campionato, ma non è più così. Io non sono più così. Tu vali molto più di mille campionati e al momento tutto ciò di cui mi importa è sapere che stai bene. E magari anche dove posso trovare Matt per spaccargli la sua maledetta faccia per averti fatto questo. Per averti fatto rivivere questo.-

-La tua priorità...sono io?-balbettò Stiles, certo di aver capito male.

Derek gli sorrise, sporgendosi verso di lui con cautela, fissandolo dritto negli occhi per capire se stava per essere respinto. Afferrò delicatamente i polsi di Stiles per far sì che allentasse la presa sulla sua maglietta ancora umida delle sue lacrime e azzerò quasi completamente la distanza tra di loro, alternando lo sguardo dagli occhi lucidi e sgranati del più piccolo alle sue labbra, rosse per essere state morse fino a qualche momento prima. Potè sentire Stiles trattenere il respiro, per poi rilasciarlo d'un tratto quando poggiò le labbra sulle sue e applicò una pressione decisa ma delicata allo stesso tempo. Per un attimo la mente di entrambi fu completamente bianca, i pensieri dissolti e privi di consistenza. Stiles chiuse gli occhi, sciogliendo la tensione dei muscoli, lasciandosi andare alla sensazione delle labbra del più grande che si modellavano sulle sue e del suo cuore che martellava incessantemente nel petto.

Derek rafforzò la presa sui suoi polsi, completamente perso in quel bacio che aveva desiderato per tantissimo tempo, prima inconsciamente e poi con sempre maggiore consapevolezza.
Fu solo quando sentì un mugolio sommesso da parte di Stiles e avvertì il suo tentativo di liberarsi dalla stretta delle sue mani che si staccò da quel bacio, quasi scottato.
Abbassò lo sguardo sui polsi del più piccolo, e li vide arrossati e leggermente lividi. Rilasciò di scatto la presa su di essi, afferrandogli invece le mani e fissandolo negli occhi.
-Cosa ti è successo?-domandò, la voce allarmata e ancora leggermente spezzata dal bacio.

-Come?-domandò stupidamente l'altro, fissando, ancora stordito, le proprie mani strette in quelle più grandi dell'altro.

-Cosa sono questi segni?-ripetè Derek, fissandolo dritto negli occhi. Stiles abbassò lo sguardo sulle sue mani e notò i polsi arrossati, su cui iniziavano a formarsi dei piccoli lividi circolari.

-La mia pelle è piuttosto sensibile.-spiegò asciutto.-E Matt ha stretto troppo forte.-

Una scintilla di rabbia balenò nelle iridi chiare di Derek, facendo sì che lasciasse immediatamente la presa sulle mani di Stiles e si alzasse di scatto, dirigendosi alla porta a grandi falcate e mormorando qualcosa che somigliava terribilmente a un "io lo ammazzo".

Stiles, dopo un attimo di smarrimento, si alzò a sua volta e lo raggiunse in fretta, afferrando un lembo della sua felpa e trattenendolo.

-Non andare.-

Lacrosse team 2 ~ SterekWhere stories live. Discover now