Newtmas AU|La storia può essere letta anche senza conoscere l'opera originale!
"La luce fioca e intermittente del lampione rischiarava a stento Lincoln Avenue, che sarebbe stata deserta, se non fosse stato per quei due ragazzi, illuminati dalla luce...
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A Newt non era mai piaciuta la pioggia. Non poteva uscire fuori a giocare, se pioveva, perciò era costretto a stare chiuso fra quelle quattro mura. Ma era noioso. Era noioso stare seduto vicino al davanzale, fissando intensamente fuori dalla finestra. E inutile, poi, perchè Newt aveva capito che la pioggia non si fermava, nemmeno se lo desiderava intensamente. Sua nonna gli diceva sempre che bastava crederci, crederci davvero, perchè le cose accadessero. E lui una volta ci aveva provato: si era portato due dita alle tempie e aveva stretto forte gli occhi, cercando di concentrarsi sul pensiero di una delle solite giornate di sole della California.
—Forse così smette.—aveva pensato.
Aveva solo cinque anni, dopotutto, e a quell'età credeva che tutto fosse possibile. Quella donna simpatica che l'aveva portato in quell'affollato orfanotrofio glielo aveva detto: —Puoi essere tutto ciò che vuoi, Newtie.— E lui le aveva creduto.
Non l'aveva più vista, la signora dai capelli castani e il sorriso gentile. Una delle suore che gestivano l'orfanotrofio l'aveva chiamata "l'assistente sociale", ma Newt non aveva la più pallida idea di cosa potesse essere un'assistente sociale. Sperava solo che tornasse, un giorno.Gli ricordava la sua mamma.
Anche Sheila Isaacs sorrideva allo stesso modo: un sorriso puro, caldo, rassicurante, seppur molto raro, perchè Newt la sentiva spesso piangere. E ogni volta che i singhiozzi riempivano la casa, insinuandosi insistentemente nella mente e nei pensieri di Newt, il piccolo si affacciava dalla porta, e vedeva la madre accasciata sul pavimento, circondata da tanti flaconcini di pillole. Newt si avvicinava a lei, e la scuoteva leggermente per le spalle: bastava solo questo a svegliarla. Una mattina, però, non era più bastato scuoterla perchè si svegliasse. Pioveva anche quel giorno.
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—Vieni a giocare?— Newt si voltò verso il suo interlocutore: quel bambino nuovo lo stava tormentando da giorni, ormai. Il biondino sbuffò, alzando gli occhi al cielo e ignorando il ragazzino di fronte a lui.
