d i e c i

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Perchè sei importante per me.

Finita la sigaretta, Thomas la gettò a terra, schiacciandola col piede, e sospirando profondamente

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Finita la sigaretta, Thomas la gettò a terra, schiacciandola col piede, e sospirando profondamente. Alzò lo sguardo, prima di riporre il pacchetto nella tasca anteriore del giubbotto, e osservò con apprensione la strada stranamente deserta.

Inspirò profondamente per l'ennesima volta, facendosi coraggio. Ordinò alle sue gambe di muoversi, ma quelle non volevano saperne, e l'officina di Jorge, che si scorgeva in fondo alla strada, sembrava sempre più lontana ogni secondo che passava.

Ma poi gli parve di scorgere una sagoma familiare uscire da una stradina e avviarsi proprio verso l'officina, l'andatura zoppicante.
Sembrò quasi che quella vista avesse sbloccato le sue gambe, perchè iniziò a correre, cercando di raggiungerlo. Solo pochi metri prima di raggiungerlo si accorse che magari sarebbe potuto sembrare uno stalker, perciò rallentò di colpo, proprio mentre Newt stava attraversando, andando a sbattere contro dei secchi della spazzatura e provocandone la caduta.

Newt si voltò, stupito da quel fracasso, ed era troppo concentrato a cercare di capire chi fosse quell'idiota che era stato capace di far cadere tutti quei secchi, per accorgersi dell'auto che era appena sbucata da una via laterale e sfrecciava a tutta velocità verso di lui.

Fu una questione di attimi, e a Thomas sembrò proprio di trovarsi in una di quelle scene a rallenty dei film d'azione.
Non seppe nemmeno lui come, ma arrivò giusto in tempo per stringere con forza il braccio di Newt e trascinarlo con lui sul marciapiede. Inciampò, provocando la caduta di entrambi, e si ritrovò Newt spiaccicato sul petto.

—Stai bene?—fu tutto quello che riuscì a dire, con il fiato corto.
Newt alzò la testa, sbuffando leggermente per spostare il ciuffo biondo dagli occhi.
Il biondino sgranò gli occhi, accorgendosi della posizione in cui si trovavano, sdraiati su quel marciapiede. Si alzò di colpo, confuso e scombussolato. Barcollò un po', guardandosi nervosamente intorno.

—Che è successo?—chiese con un filo di voce.
Thomas si alzò in piedi, spazzolandosi in jeans per pulirli e cercando di recuperare fiato.
—Quell'auto...stava per investirti in pieno. Per un momento ho creduto che...—lasciò la frase in sospeso, e Newt lo fissò negli occhi per pochi istanti, poi abbassò lo sguardo, tormentandosi le dita affusolate, sentendo lo sguardo del moro fisso su di lui.

—Mi hai salvato la vita—mormorò, quasi faticando a parlare, sentendo il cuore battere all'impazzata e gli occhi farsi umidi.
Alzò finalmente lo sguardo, facendosi coraggio, con il cuore che batteva così forte che iniziava quasi a fargli male il petto.
—Grazie, Tommy.—

Il moro credette per un momento di aver riavuto indietro il suo amico di un tempo: vide brillare negli occhi nocciola del biondino una luce familiare, e per un secondo gli sembrò di avere di nuovo sette anni. Proprio come allora, riuscendo a scorgere quell'indifeso bambino dai capelli biondo grano dietro l'involucro di ragazzo tormentato, sentì l'istinto di proteggerlo a tutti i costi.
Una fiammella di speranza cominciò ad ardere nel petto di Thomas: forse poteva riavere il suo Newt, forse era ancora in tempo per porgergli la mano e tirarlo sù, al sicuro, lontano dal baratro.
Forse c'era una speranza. Forse poteva farsi perdonare, forse poteva ancora recuperare tutti quegli anni di assenza nella vita di Newt, nella quale, magari, c'era ancora posto per lui.

Rainy Days|NewtmasWhere stories live. Discover now