d i c i o t t o

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Non sono come lui

-Davvero, come mai se qui?-Newt continuava a guardarsi intorno, seduto sul divano, mentre Thomas alle sue spalle sfornava i biscotti ancora in forno

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-Davvero, come mai se qui?-
Newt continuava a guardarsi intorno, seduto sul divano, mentre Thomas alle sue spalle sfornava i biscotti ancora in forno.
-Te l'ho detto, avevo voglia di passare del tempo con te.-
-Chissá perché ma non ti credo-fece Thomas, ridendo, buttandosi a peso morto sul divano.
-Non ti fidi?-fu la domanda del biondino, improvvisamente nervoso all'idea di parlargli di Gally e indirettamente anche di se stesso. Per la prima volta avrebbe dovuto mostrare il vero se stesso a qualcun altro, e non l'aveva mai fatto, non aveva idea di come si facesse a vivere nella verità, senza illudersi che i problemi fossero originati da altri e non da se stessi. Non sapeva come si facesse a vivere senza raccontarsi favolette giusto per non ammettere che se la sua vita stava andando a puttane non era nè colpa di Thomas né di nessun altro. Non sapeva come si facesse a ed essere genuini, senza essere macchiati dal rancore o dalla paura.

-Certo che mi fido, semplicemente non mi sembri il tipo.-
Thomas lo guardava sospettoso, con un lieve sorriso dipinto sulle labbra.
-Okay magari non lo sono...ma dovrò pur farmi perdonare, no?-
-Farti perdonare? Di cosa?- Thomas era diventato improvvisamente serio.

-Di essere stato uno stronzo.-

Il moro non capiva, cosa gli stava succedendo improvvisamente? Non aveva mai visto Newt così dispiaciuto, i sensi di colpa e il rimorso che gli si leggevano nello sguardo che non riusciva nemmeno a fissar in quello di Thomas.
Newt era visibilmente stanco. Stanco di urlare, di incazzarsi, di piangere. Probabilmente non aveva nemmeno più lacrime. Era stanco di provare rancore. Stanco di avere paura della verità. Stanco, stanco di tutto. Thomas desiderava disperatamente aiutarlo, ma non sapeva come.

-Io...ti ho addossato la colpa di tutto. Come se vederti andare via dall'orfanotrofio fosse stata l'origine di tutti i miei problemi. Se veramente fossi stato tuo amico, sarei dovuto essere felice per te, felice che tu avessi trovato una famiglia che potesse volerti bene. E invece no, quasi mi auguravo che ti riportassero indietro, e che tu rimanessi lì in quel posto di merda, a patto...a patto che rimanessi con me.-
La voce gli tremava, non voleva piangere, sapeva che altrimenti non sarebbe più riuscito a fermarsi.

-Newt...- Thomas scosse la testa, prendendogli le mani, nel tentativo di fermarlo, ma Newt non poteva più fermarsi. Avrebbe detto tutto.

-Una persona normale lo avrebbe superato, Tommy. Non avrebbe serbato rancore per tutta la propria adolescenza verso una persona che aveva semplicemente trovato la propria felicità. -

-Newt, adesso sono felice, perché sei di nuovo qui, con me. Lo sono completamente. Eri il tassello mancante nella mia vita.-Thomas gli sorrise dolcemente per rassicurarlo, e gli asciugò le lacrime con i pollici. Newt aveva iniziato a singhiozzare silenziosamente senza nemmeno accorgersene.

-Io...ti ho accusato di avermi rovinato la vita. Ti ho accusato di avermi distrutto, ti ho fatto credere di avermi spezzato in due con la tua assenza. Io...sono stato egoista.-

Rainy Days|NewtmasWhere stories live. Discover now