CHAPTER 37: A prince in prison

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‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍~ Esistono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina.
Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, che si sbagliano...che in realtà siamo morti. ~

- Kate...posso entrare? - disse la voce di Tony seguita da alcuni colpi sulla superficie in legno laccato della porta della camera della ragazza.
La giovane rimase in silenzio e accartocciò il foglio che stava scrivendo gettandolo davanti a sè.
Il pezzo di carta appallottolato colpì la parete e fece canestro nel cestino accanto alla scrivania.
Non ottenendo alcuna risposta l'uomo aprì timidamente la porta affacciandosi all'interno.
Vide la giovane seduta sul letto, con le gambe contro il petto, il cappuccio della larga felpa che indossava era calato sul suo volto nel tentativo di nasconderlo.
Tony sospirò sedendosi accanto a lei sul bordo del letto.
- Sei arrabbiata? -
- No. Solo stanca. - rispose secca, senza guardarlo.
Ed era vero, non era arrabbiata.
Sentiva solo un dolore lancinante e continuo che sembrava volerla divorare da dentro.
- Sono giorni che non mangi e non esci da questa camera. So che sei triste, lo capiamo tutti, ma facendo così non farai altro che danneggiarti. Non esiste solo Deadpool. Cosa ci vedi di così importante in lui? -
- Me. Ci vedo me felice. Io lo am...- la giovane si interruppe e prese un respiro.
- ...lo amavo, Tony. Io vedevo in lui la speranza di un futuro nuovo. Di una vita insieme. -
- Non vorrei sembrarti insensibile, ma la vita va avanti. - le disse l'uomo posandole una mano sulla spalla.
La ragazza non rispose e lui si alzò sospirando.
- Ho sentito che Peter voleva passare per vedere come stavi. Io torno ai miei impegni. Per qualunque cosa...chiamami. - concluse regalandole un debole sorriso prima di uscire dalla porta.
Kate rimase seduta per una manciata di minuti, finchè alla fine non decise di uscire un po' dalla sua camera.
Forse Tony aveva ragione.
Stare chiusa lì dentro non avrebbe cambiato la sua situazione.
Decise però che non sarebbe andata ai piani superiori.
Sapeva che di solito erano i più frequentati e seppur i Vendicatori fossero tutti molto simpatici, lei non era in vena di parlare e non se la sarebbe sentita di intavolare una conversazione con loro se le avessero fatto anche solo una qualsiasi domanda.
Prese l'ascensore e schiacciò un pulsante a caso. La cabina iniziò a muoversi verso il basso.
"Non vorrei sembrarti insensibile, ma la vita va avanti."
Le parole di Tony le rimbombavano nella testa.
Andiamo avanti, è vero ma non sempre riusciamo ad accettare che le cose smettano di funzionare.
Proprio come le batterie, quando all'improvviso smettono di fare il loro lavoro ma non le cambi subito.
Agiti il telecomando, ti avvicini al televisore, ti ostini a premere i tasti con più forza come se per magia potessero riprendere ad andare e per un po' ti illudi che questo potrebbe davvero accadere.
Ma poi resti fermo sullo stesso canale, magari quello che detesti, proprio quello che non vorresti vedere. Tutto questo fino a quando non capisci che l'unica cosa che resta da fare è alzarsi e staccare la spina. O cambiare le pile. Ma dovresti cercare quelle giuste e magari non le trovi nemmeno.
I pensieri di Kate si dissolsero come fumo quando l'ascensore si fermò con uno scossone aprendo le porte automatiche.
La ragazza uscì e si guardò intorno.
Non era mai stata laggiù.
Non c'erano lampade, l'unica luce era quella della luna che illuminava il corridoio grazie ad una parete fatta solo in vetro.
Una grossa porta finestra in fondo al corridoio era aperta.
La giovane sentì freddo e decise di avvicinarsi per chiuderla.
Afferrò la maniglia e guardò giù, mentre il vento le investiva il volto, facendole volare e scopigliare i capelli.
Da quella prospettiva macchine e persone che popolavano la strada e i marciapiedi sembravano soltanto piccoli punti.
Il suo sguardò si spostò verso il cielo nero costellato di stelle.
"Vedi, alcuni dicono che non ci sia spazio per la morte...che le vite si aggiungano alle stelle in alto nel cielo e se questo è vero, hai loro, i tuoi cari, che ti stanno guardando dall'alto."
Le parole di Wade le tornarono alla mente mentre fissava quei punti luminosi che fluttuavano nel manto scuro.
Da quando lui se ne era andato, per la giovane c'era stato un vuoto incolmabile che non era riuscita a riempire con nient'altro.
Non aveva più mangiato e passava spesso il suo tempo a piangere lacrime amare...a pensare cosa avesse fatto di sbagliato per perderlo.
Alla fine la vita le aveva tolto anche quel bricciolo di felicità che le aveva regalato.
Fece un passo avanti, gli occhi fissi sul cielo, un piede nel vuoto.
La sua mente si svuotò, un altro soffio d'aria gelida la colpì e lei chiuse gli occhi iniziando ad allentare la presa sulla maniglia.

❀ 𝑺𝒂𝒗𝒆 𝑴𝒆 ❀《𝒊𝒏 𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆》Where stories live. Discover now