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"Yoo Ri! Yoo Ri!"
Le porte della camera da letto della giovane si spalancarono, rivelando così Cho Rong, il fratello maggiore della ragazza.
"Yoo Ri sei una dormigliona!"
Cercava di svegliarla, ma la ragazza non dava segni di vita. Così il ragazzo, disperato, salta sul letto, facendolo tremare e la giovane apre gli occhi di scatto.
"Cho Rong, che c'è?"
La giovane era ancora stordita dal sonno, non riusciva a capire o ad elaborare frasi sensate.
"Come che c'è? Sono le 8.20. Alle 9.00 dovrai presentarti davanti l'istituto scolastico. Fai in modo di essere puntuale. Non posso accompagnarti"
Quello era il primo giorno di scuola, l'inizio di un altro difficile anno che la giovane avrebbe dovuto supportare sulle sue spalle, ormai stanche di tutta quella situazione. Era da sempre stata bullizzata a scuola, per il suo passato, per il suo modo di essere, per il suo carattere...insomma, nessuno la adorava. Tutto di lei era odiato. Non aveva amici, non aveva una famiglia, a parte suo fratello. Sin da quando era piccola è stata cresciuta da lui, da quando erano ancora a Haesan, fino al trasferimento a Seul, perfino quando morirono i genitori.
"Perché?"
"Ho il turno di mattina oggi, quindi cerca di non cacciarti in mezzo ai guai"
Cho Rong è un agente di polizia, lavora alla centrale che si trova al centro di Seul, fortunatamente non molto lontana da casa.
"Va bene"
La giovane si alza dal suo morbido letto, si dirige verso il bagno e si dà una sciacquata veloce. Appena esce dal bagno, ancora in accappatoio, nota che nella stanza suo fratello è assente. Deve essere già in cucina.
Yoo Ri indossa i suoi soliti vestiti, una maglia nera e pantaloni del medesimo colore. La ragazza non si veste a colori da quando i genitori sono morti, ormai 14 anni fa, lei non ha mai accettato la scomparsa dei suoi amati tutori. Si ricorda ancora tutto perfettamente: era una giornata normale, lei e suo fratello si rincorrevano nel giardino, il sole era il protagonista sul cielo e l'aria fresca della campagna inebriava le loro narici. Ad un certo punto decisero di entrare a casa, per poter gustare un buon the verde con una fetta di torta ai mirtilli. La porta aperta, grida, una pistola e... molto sangue. Questi sono i frammenti di ricordi che ogni giorno tormentano la giovane Yoo Ri, cresciuta con un trauma infantile non molto leggero.
"Ah, sei pronta finalmente"
Cho Rong era al piano terra e aspettava la sorella, prima di andarsene. Lui ha sempre voluto bene alla ragazza, poteva capire il suo dolore, ma solo in parte, poiché lui non è stato mai bullizzato a scuola.
Yoo Ri cerca di formare un sorriso, ma ciò che ottiene è soltanto una smorfia. Non sorride quasi mai e, quando lo fa, è molto strano per lei. Non è abituata a muovere le labbra, sta sempre muta, senza sorridere e non mangia molto.
"Uhm, allora io vado"
Yoo Ri apre la porta di casa e si dirige al cancello. Era da molto che non lasciava le mura casalinghe, era quasi in ansia per quel giorno. Lei non ama la scuola, non perché deve studiare, ma per i bulli. Non la lasciano mai in pace, la tormentano ogni secondo che passa. Per questo lei si è chiusa in se stessa. L'unico amico che ha è il suo diario, un quadernetto nero dove annota tutte le sue paure, preoccupazioni e illusioni con una frase, al giorno.
"Eccoci qua"
Dice la ragazza tristemente, ormai arrivata davanti la palazzina scolastica, uguale a quella degli scorsi anni. Logora, enorme e inquietante, queste sono le parole che la descrivono meglio.
Appena entrata nelle mura scolastiche, si reca alla segreteria dell'edificio, subito dopo l'entrata, e ritira quello che sarà il suo orario scolastico di quest'anno. Il foglio bianco che aveva in mano le dava tutte le indicazioni di cui aveva bisogno. Terzo piano, 4c. Questa è la sua nuova classe. Sale velocemente le scale, avendo paura di essere in ritardo, e arriva davanti la porta.
Fortunatamente è ancora aperta, così entra e si siede negli ultimi posti. Non voleva dare troppo nell'occhio, non voleva essere notata. Pian piano la stanza si riempie di alunni, i posti diminuiscono e il posto accanto a quello occupato da Yoo Ri è ancora vuoto, come al solito.
"Buongiorno ragazzi"
Una voce estranea fa alzare gli occhi della giovane e li fa posizionare sull'insegnante.
Un uomo sulla cinquantina, alto, non molto magro, capelli grigi/castani. Ha una voce molto profonda, fa quasi paura.
"Io sono il vostro nuovo insegnante di fisica, il signor Jang"
Tutti quanti si alzano come a dire 'buongiorno' e, appena il professore fa segno di sedersi, la lezione inizia.
Yoo Ri osserva attentamente come il piccolo oggetto bianco scorre lentamente sulla lavagna nera, rivelando poi la scrittura quasi illeggibile del professore.
Dopo pochi minuti dall'inizio della lezione, si sente un rumore proveniente dalla porta. Appena il professore dice di entrare, la bidella e un ragazzo entrano, attirando l'attenzione di tutti gli alunni su di loro.
"Vi presento il vostro nuovo compagno"
La bidella lascia la stanza e si dirige di nuovo verso la segreteria. Il professore fa cenno al ragazzo di presentarsi e lui acconsente con piacere.
"Buongiorno a tutti, mi chiamo Jeon Jungkook, ho 17 anni e vengo da Busan. Spero di essere felice in questa nuova classe!"
Il ragazzo si inchina ripetutamente, continuando a sorridere. Yoo Ri osserva il ragazzo per qualche secondo, ne è quasi incantata: alto, magro, capelli neri come la pece e occhi del medesimo colore. Poi si sofferma sul sorriso, bello e luminoso, così tanto che la disgusta.
"Bene, puoi sederti vicino a Kim Yugyeom"
Dopo quell'interruzione, la lezione procede tranquillamente, senza nessun disturbo. E stranamente anche tutte le lezioni mattutine vanno avanti in questo modo, sembra quasi un sogno, nessun bullo, nessuna presa in giro.
"Bene ragazzi, a domani"
Il professore esce dall'aula e lo stesso fanno gli alunni. La scuola non è mai stata molto leggera lì, già il primo giorno di scuola si studiava e le ore scolastiche erano sette, dalle 9.00 di mattina alle 16.00, ogni lunedì, mercoledì e venerdì; invece martedì e giovedì si stava a scuola solo tre ore, dalle 9.00 alle 12.00. Per un totale di 27 ore settimanali. Sono le 13.00 in punto e Yoo Ri si alza e si dirige verso la porta.
"Ehi!"
Una voce non conosciuta la chiama e lei si gira, ritrovandosi davanti quel ragazzo, Jungkook.
"Ehi, piacere sono Jungkook, tu sei...?"
Dicendo questo, il ragazzo tende la mano verso Yoo Ri, ma lei si gira e apre la porta per uscire. Non vuole parlare con nessuno, né della sua vita, né del suo passato. Jungkook, però non si arrende, così inizia ad inseguirla.
"Devi camminare molto? Sono abbastanza stanco"
Yoo Ri si gira e si accorge solo ora del ragazzo che la stava seguendo.
"Che vuoi da me? Prendermi in giro? Fai pure."
Jungkook rimane quasi paralizzato dall'affermazione della ragazza, lui voleva solo sapere il suo nome, non intendeva ferirla o prenderla in giro.
"No, beh, ecco io volevo solo sapere il tuo nome, non intendevo darti fastidio"
"Im Yoo Ri"
"Che?"
"È il mio nome, Im Yoo Ri"
"Ah ok..."
I due rimangono in silenzio per un paio di secondi, si percepisce molto imbarazzo.
"Allora io vado..."
E il ragazzo inizia a dirigersi verso la mensa, ma si blocca di scatto.
"Non vieni a pranzo?"
Yoo Ri esita per un po', deve cercare una scusa credibile per non far capire a Jungkook dei suoi problemi. Quando poi le viene in mente la scusa perfetta, quella utilizzata da tutti.
"Non ho fame"
Può sembrare molto banale, ma Yoo Ri sa quello che fa.
"Ah, ma almeno fai compagnia, stai con i tuoi amici no?"
"Io non ho amici"
Jungkook, ancora una volta, rimane paralizzato davanti le affermazioni della ragazza. Non riesce a credere che una ragazza come lei non abbia amici.
"Mi potresti dare un minuto il tuo telefono?"
La ragazza prende il telefono dalla sua tasca posteriore e, curiosa, lo passa a Jungkook.
"Tranquilla, non te lo mangio mica"
Jungkook sfoggia uno dei suoi migliori sorrisi, cosa che fa schifo a Yoo Ri. In seguito, il ragazzo digita numeri a caso sul display e fa lo stesso con il suo telefono.
"Pomeriggio ti scrivo"
Detto questo il ragazzo scompare. Yoo Ri è ancora ferma, fissa il vuoto. Non poteva credere che un ragazzo, per una volta, non l'avesse presa in giro, si è perfino salvato il suo numero. Potrebbe giurare di aver visto spuntare un quasi-sorriso sul suo volto.

•°Spazio Autrice°•Hi~Spero che questa mia storia vi piaccia

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°Spazio Autrice°•
Hi~
Spero che questa mia storia vi piaccia.
Please non uccidetemi se ci sono errori o se la frase non è strutturata correttamente, controllerò tutto quando la storia sarà finita. Questa è la mia prima FanFiction quindi, spero vi piaccia.

我爱你 ➡ I Love U

🌸Mizuki 🌸

➶ғᴀᴋᴇ ʟᴏᴠᴇ➷ [ᴊᴇᴏɴ ᴊᴜɴɢᴋᴏᴏᴋ]Where stories live. Discover now