5. Cristales

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Bisogna soltanto non chiudere gli occhi,

per non rimaner privi della luce.

(L. Tolstoj)


Madrid, Librerìa Bardòn, lunedì 2 ottobre 2017, ore 12

E' solo una porta. Solo una dannatissima porta, Louis. E tu hai a disposizione solo un paio d'ore prima che inizino le altre lezioni. Non puoi tergiversare ancora. Tira fuori le palle e smettila di andare avanti e indietro per la piazza. Ti guardano tutti, sembri ancora più idiota di quanto tu non sia. Il peggiore degli idioti. Il solo in grado di rovinare tutto. Forse se ti muovi a spingere quella porta non avrai perso tutto. O almeno potrai scusarti per quello che hai ucciso. Per gli occhi che hai spento. Cristo, come faccio ad affrontare di nuovo quello sguardo, che sarà ancora più violento, svuotato da tutte queste ore? Me lo merito, mi merito il niente pieno di disprezzo che vorrà rovesciarmi addosso schiaffeggiandomi con tutto quel verde. Mi tocca. E' la mia punizione. Non posso tirarmi indietro. Non più. Non con Harry, che un passo indietro non lo ha mai fatto, neanche sotto la minaccia dei pugni.

Louis gettò a terra l'ennesimo mozzicone di sigaretta, spegnendolo con la punta della scarpa. Tamburellò con le dita della mano destra sulla scatola color verde pastello che teneva sotto il braccio e chinò lo sguardo mentre avanzava, come se avesse voluto sfondare con la fronte la porta piuttosto che aprirla normalmente. Tutto il coraggio che si fosse mai sentito in corpo come un fantasma che gli aleggiava alle spalle, distaccato e minaccioso, pronto ad abbandonarlo in qualsiasi istante. Aveva dovuto attendere che passasse il weekend, palpitando e camminando avanti e indietro per la sua stanza d'albergo, con l'elastico nero che veniva costantemente torturato dalle sue dita, quando prima era abituato a riposare tra i ricci di Harry. La felpa del riccio stretta attorno al busto, l'impressione che fosse l'ultima traccia di lui in cui potersi perdere, il senso di vuoto e di vertigine che lascia un treno veloce quando ti passa davanti senza fermarsi più. L'idea terrificante di averlo lasciato partire senza di lui, rifiutando il primo vero atto di cuore della sua vita.

Non in un momento qualsiasi. E' uno ben preciso, l'istante che temo, la sola cosa che non potrei mai sopportare. Vederti altro dolore scritto in volto, Harry, e doverlo guardare sapendo che urla che è colpa mia. Dover sostenere il tuo sguardo mentre mi fronteggia con la realtà che continuo a negare a me stesso. La sola verità che conti, l'aver abbandonato chi ho a cuore perché so tenermi strette solo le mie paure. Ma sono tornato per prendere con me anche le tue, Harry. Solo per te. Posso sopportare questo giudizio e molto, molto di più, Harry. Solo con te.

L'odore dei libri antichi e delle candele profumate accolse le narici di Louis, prima ancora della luce degli ambienti e dei colori caldi del legno, che non riuscivano a raggiungere i suoi occhi che fremevano fissando terra. Poi quella voce. La voce. Quella che non sentiva dal dormiveglia in camera sua, l'ultima notte della sua vita che avesse conosciuto una qualche forma di riposo, una delle poche che contenesse ricordi di un conforto inconfondibile con qualsiasi altro sentimento. Quella che ormai esprimeva nella sua testa ogni incitamento all'azione o all'abbandonarsi al dolore, quella che sbraitava verso la sua coscienza ogni insulto e ogni parola dolce. La sola che aveva saputo conoscere e parlare la lingua della sua anima, che lui non si era mai preoccupato di lasciar emergere.

"No te preocupes, Camila. No es tàn dificil còmo parece. Podrìa ser el mejor libro de toda tu vida."*

*Non preoccuparti, Camila. Non è difficile come sembra. Potrebbe essere il miglior libro di tutta la tua vita.

Una risata esplosiva e liberatoria fece vibrare le spalle ampie del ragazzo riccio che Louis stava oltrepassando con lo sguardo, che era scattato immediatamente verso l'alto sentendolo parlare. Harry, il bacino poggiato al bancone, le spalle rivolte verso la porta, le braccia conserte al petto, era concentrato sull'espressione della ragazzina minuta e ansiosa che aveva davanti, che aveva scatenato la sua risata, tanto carica di spontaneità da non farlo accorgere del rumore dell'ingresso di qualcun altro in libreria. La ragazza, totalmente assorta nel discorso intavolato con Harry, cercava fiducia nei suoi occhi mentre stringeva al petto il libro da acquistare, il lungo abito sgargiante che dondolava appena sfiorando i sandali di cuoio, la frangetta ad accompagnare il mutare delle emozioni sulla sua fronte.

Còmo si yo fuera el sol (LARRY AU)Where stories live. Discover now