26 (pt. 1). Same mistakes

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Everything is more beautiful

because we are doomed.

You will never be lovelier

than you are now.

We will never be here again.

(Omero)

Parigi, rue Eugène Spuller 4, lunedì 1 gennaio 2018, ore 15

"La zona del Marais è la mia preferita in assoluto. E' la festa mobile dei tuoi libri senza dover andare fino a Cuba. Non lo pensi anche tu, riccio? E non bisogna nemmeno aspettare che faccia sera. Guarda qui! Spettacoli, mostre, musica, colori ovunque. Ci sono tutti i vecchi palazzi signorili e i negozietti di antiquariato o di piccoli gioiellini vintage attaccati ai bistrot e le gallerie d'arte estemporanea. Puoi pranzare al Cafè de la Poste e poi passeggiare in tutta calma e comprare dischi, quadri, fiori o semplicemente sentire un po' di musica nei parchi o visitare uno degli Hoteles che hanno sempre pronta qualche mostra temporanea. Respiri il mondo, l'Asia, l'Africa, l'America, in un solo Arrondissement europeo. Ti piace?"

"Si, Lì. Anche il pranzo. Era tutto buonissimo, grazie. Mi serviva proprio un po' di buon cibo e dell'aria."

"Prego straniero. Ora però voglio fare contento anche il mio imbronciatissimo cuginetto."

"Fottiti Liam."

"Prego anche a te, Louis. Non essere così geloso, posso parlare anche io con Hazza o devo chiederti il permesso?"

"LIAM!"

"Okaaaay, la smetto. Ma Harry sta ridendo, quindi forse non ho tutti i torti."

Louis fulminò il più piccolo con un'occhiataccia, e ricevette in risposta la sua lingua fuori e un naso arricciato, mentre riprendeva a ridere scuotendo i ricci allo stesso ritmo del petto. Dopo che diverse ciocche gli arrivarono davanti agli occhi, impigliandosi sulle ciglia, Harry diventò tutto rosso, tanto da far apparire le sue fossette come delle curve bordeaux del sole a nascondersi dietro le nuvole durante un tramonto. Si schiarì la voce e finse indifferenza, cercando di non mostrare quanto stesse effettivamente bene e a suo agio in quella situazione, a camminare tra i viali parigini con Liam da un lato e Louis dall'altro, mentre sfiorava a volte di proposito la mano del più grande solo per assicurarsi che fosse calda, che non tremasse, che fosse tranquillo e rilassato esattamente come lui. Si sollevò i ricci e li raccolse nel suo solito bun, muovendo rapidissimamente le dita attorno ai capelli da tirare su. Louis fissò quel gesto mentre camminava nervoso a labbra socchiuse, come se avesse voluto sostituire le sue mani a quelle del più piccolo o gli avesse voluto chiedere di lasciarli sciolti, perché amava guardarli ondeggiare e spostarsi leggermente a ogni alito di vento mentre parlavano o quando si voltava per chiedergli una sigaretta, o perché da quell'istante in poi per le ore successive avrebbe solo provato il desiderio di sciogliergli quel bun e districargli quelle ciocche con le sue dita, come faceva sempre prima di tirarselo addosso nudo per fare l'amore. Louis deglutì e si accese l'ennesima sigaretta, e percepì con la coda dell'occhio Liam sollevare lo sguardo al cielo, impietosito per le sue condizioni.

Che cazzo hai da guardare, deficiente? Hai idea di come ci si senta ad avere accanto qualcuno che non puoi riavere, che non si lascia toccare sempre come una volta, che hai paura di spezzare e rovinare ancora, che ami tanto da sentirti in apnea finchè non respira anche lui e ti dà in silenzio la possibilità di vivere normalmente? Cosa ne sai della scossa che sento quando urto per sbaglio il suo corpo dandogli la precedenza per oltrepassare una porta o quando confondo il mio tovagliolo sul tavolo col suo? Ti senti sotto pelle ogni istante in cui ti è mancata anche solo la cadenza con cui pronunciava una sillaba, un saluto, con cui diceva parole banalissime come un "grazie"? Mi crederesti mai se ti dicessi che la sua risata nel primo giorno dell'anno vale per me tutti i momenti belli che potrei vivere fino all'ultimo giorno di dicembre di questo fottuto 2018 e per i dieci anni a venire? No. Non puoi. Perché non hai ancora amato così. Se ami così anche solo una volta, ti resta impresso sulle labbra, è scritto in ogni tuo sguardo, lo rivela persino il tempo che impieghi per un respiro. Inspiro. Espiro. E' accanto a me. Sembra felice. Sereno. Lo è grazie a me. E' rimasto. Abbiamo dormito assieme. Indossa la mia felpa verde, la sua, la nostra, quella che è piena del mio odore e dei suoi sogni di cui mi sono voluto prendere cura. Sto facendo di nuovo qualcosa di buono con lui alla luce del sole. Non ho paura. Lui forse non ne sta avendo per merito mio. Sono responsabile di nuovo di qualcosa di più bello delle sue cicatrici. Quindi si, posso inspirare, espirare, e tu puoi alzare gli occhi al cielo quanto cazzo vuoi Liam Payne. Perché forse lui è di nuovo mio e a me non importa più di sembrare patetico. Solo innamorato. Ai limiti della mia ragione e di ogni mia capacità di espressione.

Còmo si yo fuera el sol (LARRY AU)Where stories live. Discover now