𝟎𝟑. 𝐃𝐢𝐦𝐦𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨

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"Allora Harry Styles

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"Allora Harry Styles... Dimmi qualcosa di te."

Dirgli qualcosa di me? Che cosa avrei dovuto dirgli?

"Beh non ho molto da dire, mi chiamo Harry Styles, ho 18 anni, quasi 19 e sono al primo anno."

"Questo lo so già, dimmi qualcosa che non so." Louis continuava a fissarmi con i suoi occhi azzurri, come in attesa di chissà quale confessione. Mi rendeva nervoso.

"Ho paura dei fuochi d'artificio." Che cosa? Perché gliel'ho detto?

Louis scoppiò a ridere in una risata canzonatoria.

"Ah sì? Allora forse è meglio che per Capodanno torni a casa dai tuoi genitori così possono tenerti la manina!"

Diventai subito tutto rosso. Perché mi volevo così male da volermi umiliare da solo? Di solito non mi comportavo così, reggevo bene le conversazioni, non avevo mai avuto problemi a rispondere subito con una battuta o cose del genere ma c'era qualcosa in Louis che mi metteva in soggezione.

Saranno stati i suoi occhi... Troppo azzurri, troppo freddi, non erano naturali.

Louis continuava a fissarmi, aspettava una mia risposta ma non riuscivo a parlare, ero come congelato.

"Sai Harry... Vorrei darti un suggerimento, non si devono rivelare le proprie paure a una persona che si conosce appena." Si sporse sul tavolo e avvicinò il suo viso al mio, eravamo a pochi centimetri di distanza.

"Non si sa mai come questa possa ritorcerle contro di te."

Ero senza fiato, non riuscivo a respirare. Poi come se niente fosse Louis tornò seduto normale, prese la sua bibita e iniziò a sorseggiarla.

"Com'è la tua famiglia?"

"L-la mia famiglia?" Non capivo come potesse cambiare argomento così da un momento all'altro.

"Beh i miei sono separati da quando avevo 7 anni, mia madre si è risposata e ho una sorella, Gemma, che ha tre anni più di me."

"È carina?" Ma che domande erano? Era mia sorella, non l'avevo mai guardata in quel modo, non so come la potessero trovare i ragazzi.

"Beh sì, immagino di sì."

"Me la presenterai." Non era una domanda, era una constatazione.

"E tu invece?"

"Io cosa?" Mi prendeva in giro?

"Avrai una famiglia, no?"

"Sì certo, come mai sei in questa scuola?" Stava evitando l'argomento.

"I miei mi ci hanno spedito perché ho messo incinta una ragazza e non volevano che si ripetesse."

"Quindi sei padre?"

"No, la ragazza ha avuto un aborto spontaneo poco dopo."

"Capisco... Ma mi sembra esagerato mandarti qua solo per un'esperienza con una ragazza."

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