𝟐𝟗. 𝐒𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐨?

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Ieri io e Lou l'avevamo rischiata grossa, Stan era entrato nella stanza proprio mentre io e Lou ci stavamo baciando

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Ieri io e Lou l'avevamo rischiata grossa, Stan era entrato nella stanza proprio mentre io e Lou ci stavamo baciando. Fortunatamente ci eravamo staccati appena in tempo, motivando la nostra vicinanza con un "Louis ha qualcosa nell'occhio". Stan non era molto sveglio e quindi ci credette. Quando mi chiese che ci faceva Tomlinson nella nostra camera, capii che a quanto pare il preside non l'aveva ancora avvertito del trasferimento nel suo nuovo/vecchio alloggio.

Lou gli buttò le sue cose in faccia e gli disse di levarsi dai piedi. Stan lo guardò confuso e allora io con un po' di pazienza gli spiegai che per via di discordia fra Louis e Nick, il preside aveva stabilito che il primo sarebbe dovuto tornare in camera con me. In realtà volevo mandarlo anch'io a fanculo ma decisi di trattenermi. Non volevo avere un'altra persona che ce l'avesse con me, soprattutto se era il compagno di stanza di Nick. In pratica non volevo che mettessero su un club del tipo: "odiamo Harry e cerchiamo mille modi per farlo soffrire e ammazzarlo".

Lui sembrò abbastanza indifferente alla notizia, più che altro sembrava lamentarsi del fatto che doveva spostare tutte le sue cose di nuovo.

"Ti potresti spostare Tomlinson?" Chiese Stan mentre cercava di recuperare la valigia che era sotto il letto sopra il quale Louis era ancora seduto. Louis non rispose, semplicemente gli lanciò un'occhiata che avrebbe potuto ghiacciare il fuoco stesso.

"S-scusa" fece allora lui tremante. Spesso mi dimenticavo l'effetto che aveva Louis sulle altre persone e su come quest'ultime lo temessero. Stan fece più in fretta che poté ed uscì dalla stanza.

"Sai..." cominciò Lou "Una volta Stan era uno dei miei amici più cari?" Ricordai che effettivamente Josh mi aveva accennato a qualcosa del genere.

"E cosa è successo?" gli chiesi.

"Niente, si è rivelato un falso ipocrita esattamente come tutti gli altri. Non posso credere che ero davvero amico di un tale sfigato"

"Dai se era tuo amico un qualche pregio l'avrà avuto!" lui sembrò pensarci un attimo.

"Ummm... In effetti sì, quel ragazzo aveva una vera e propria adorazione per me, per questo mi stava simpatico, cercava sempre di imitarmi senza riuscirci e faceva qualsiasi cosa che gli chiedevo. Penso che per lui fossi una specie di idolo. Effettivamente ogni tanto mi veniva il dubbio che avesse una cotta per me"

Rimasi un po' shoccato da quel discorso.

"Quindi tu stavi con lui, era tuo amico, solo perché ti adorava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per te?"

"Beh, non penso che al tempo me ne rendessi conto, ma ripensandoci adesso è molto probabile" fece con semplicità, mentre io inevitabilmente pensavo subito al peggio.

"È per questo che stai con me?" chiesi mentre iniziavo a tremare leggermente.

"Eh?" fece lui confuso, visto che evidentemente non capiva che cosa intendevo.

Stanza 258Where stories live. Discover now