"Scoperte e assaggi."

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Ero migliorata molto nell'ultimo mese.
Avevo raggiunto il mio peso forma. Pesavo, finalmente, ben 55 chili. I muscoli si erano leggermente induriti rispetto a qualche mese fa.
Il demone era stato sconfitto per mano mia. Ero fiera di me stessa.
Questo per me, era un traguardo incredibile ed indimenticabile.
Non ce l'avrei fatta senza Natasha ed il resto del gruppo. Mi avevano seguita, passo dopo passo, nel mio percorso di miglioramento e nello stesso tempo mi ero legata moltissimo a tutti loro. Avevo fatto anche conoscenza con Clint e Sam, Occhio di Falco e Falcon.
Mi sentivo parte di loro. Sentivo di avere, di nuovo, una famiglia.

Durante i turni in palestra, infatti, a turno venivano a visionare i miei progressi. Ognuno di loro, a modo proprio aveva contribuito.
Peccato però, che i poteri come i ricordi non avevano intenzione di farsi vedere da me.
Avevo provato a usare le mie doti, da sola nella mia stanza, ma era tutto inutile. Sembravano spariti. Come se non gli avessi mai avuti.

Stavo facendo colazione con Steve e Sam, che mi raccontavano il modo in cui si erano conosciuti, quando si unì a noi Natasha.
"Buongiorno Natasha, già in divisa?" chiese il Capitano, sorseggiando il suo thè caldo. "Buongiorno! Fury mi ha incaricata di avvisarti, Nora. Oggi inizierai ufficialmente il tuo allenamento. Sei pronta!" disse lei sedendosi con noi al bancone della cucina, rubando dei biscotti a Sam.
Ero felice. Finalmente avrei imparato qualcosa di più, della semplice resistenza e corsa.
"La tua prima lezione, sarà con me e con il Capitano. Fatevi trovare pronti tra un'ora. Portatevi Klaus con voi e Steve, la palestra la conosci." disse e se ne andò, dopo avermi dato un bacio sulla guancia.
"Ci sarà anche lui, Steve?" domandò Sam, con un tono duro e diretto, "È il suo allenatore principale" rispose finendo poi la sua colazione e andando nella sua stanza, nel piano superiore. "Stai attenta, Nora" mi disse lui prima di lasciarmi da sola, a finire la mia ciotola di cereali.
Non capivo perché quando si parlava del mio allenamento, diventavano tutti dei pezzi di ghiaccio.
Chi era lui?
Cosa aveva fatto per essere così temuto dai miei amici?
Loro non volevano rispondere alle mie curiose domande. Dovevo scoprirlo da sola.

La palestra non era quella dove mi allenavo con Nat

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La palestra non era quella dove mi allenavo con Nat. Era una palestra totalmente diversa, sia per lo spazio sia per l'attrezzatura.
Dall'alto scendevano vari tipi di anelli, sui muri c'erano diverse spalliere e diverse forme di tappetini appoggiati l'uno sopra l'altro.
"Nora inizia con dieci giri di corsa e con una serie di addominali. Poi ti darò altre istruzioni, nel frattempo discuto con Steve sulle idee che ho avuto per il tuo allenamento." mi ordinò ed io subito iniziai a correre, percorrendo il perimetro della palestra con Klaus al mio fianco.
Non avevo corso sul campo, se non sul tapis roulant, ma non era molto diverso. Per fortuna mi ero allenata, in modo eccellente, nella palestra comune.

Dopo aver completato la serie di addominali, guardai in direzione di Natasha e Steve e quasi soffocai alla vista di coltelli, molto affilati, nelle mani della rossa.
Steve, affiancato dal mio lupo, si misero davanti a me con le spalle rivolte a Nat, a dieci passi di distanza da entrambe.
"Libera la mente Nora. Ora farò una cosa, che molto probabilmente farà scattare in te una scintilla" disse Natasha mettendosi in posizione, con le gambe divaricate e con la schiena completamente dritta. "Cosa vuoi fare?" chiesi confusa e impreparata "Sii pronta e basta" rispose lei, posizionando il braccio destro all'indietro pronta a lanciare il coltello contro Steve.
"Natasha.." la chiamò lui con tono preoccupato. Come poteva non esserlo? La sua amica stava per lanciare un'arma affilata contro di lui, sperando che io scateni la bolla protettiva con i miei poteri.
"Zitto Steve!" lo rimproverò lei. Vedevo il controllo nei suoi occhi verdi, era tranquilla e fredda come quella volta che tentò di uccidere Klaus. Percepivo la sua fiducia in me.
In pochi secondi scagliò, ad alta velocità, il coltello nella direzione del Capitano. Allungai le mani nella direzione del ragazzo, concentrandomi nel proteggerlo, e quell'energia s'impossessò del mio corpo.
Tenevo gli occhi chiusi per la paura di aver fallito, ma un rumore metallico me li fece aprire.
Davanti ai piedi di Steve c'era il coltello dal manico scuro e dalla lama luccicante, ma non c'era una bolla olografica come l'ultima volta, ma uno scudo sempre sui toni luccicanti e dalle sfumature blu e viola.
"Per prima cosa, i tuoi poteri per ora si manifestano solo in caso di pericolo. Devi allenarti, Nora. Concentrati e libera la mente, perché ora vivrai un déjà-vu" disse lei, maneggiando il secondo coltello nell'altra mano come se fosse una penna.
Il suo sguardo puntava a Klaus.
"Ti prego Natasha, non lui" dissi ansiosa. Lei non rispose e non si mosse di un millimetro, ma fu più veloce di prima. Lanciò il coltello e questa volta, usai solo una mano per attivare i miei poteri. Dovevo bloccarlo.
Rimasi scioccata nel vedere l'arma rallentare sempre di più, fino a rimanere sospesa in aria. Non avevo creato nessuna bolla e nessuno scudo intorno al corpo dell'animale.
"Telecinesi. Lo sapevo!" disse soddisfatta Natasha, a differenza di me che ero abbastanza impaurita e furiosa con lei per i suoi modi crudi che aveva.
"Di cosa stai parlando?" chiesi scocciata, avvicinandomi a Klaus e accarezzandolo in modo dolce e premuroso. Era la seconda volta che veniva usato come cavia.
"Hai il potere di spostare o bloccare, come abbiamo appena visto, gli oggetti solo con la forza della tua mente" mi rispose una voce estranea. Era una voce dolce e delicata, ma allo stesso tempo un po' rauca. Mi voltai in direzione della porta principale e vidi un ragazzo, mai visto prima.
Aveva un cappellino con la visiera che nascondeva i suoi capelli di media lunghezza, una felpa marroncina con una giacca grigio scuro, un jeans e degli anfibi nero opaco consumati sulla punta.

Aveva un cappellino con la visiera che nascondeva i suoi capelli di media lunghezza, una felpa marroncina con una giacca grigio scuro, un jeans e degli anfibi nero opaco consumati sulla punta

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"Bucky!" lo salutò Steve con un sorriso, che non avevo mai visto, e lo abbracciò. "Natasha" la salutò lui e lei accennò un sorriso tirato. Che stava succedendo?
I suoi occhi chiari puntarono i miei ed io percepii delle strane vibrazioni in me, oltre alla pelle d'oca per lo sguardo perso e vuoto.
"Immagino che tu sia la famosa ragazzina che Fury mi ha affidato come allieva" disse scrutandomi, come se fosse schifato.
Era lui. "Si io sono la ragazzina. È un piacere anche per me" risposi ironica contro il suo tono poco carino.
Notai che Klaus si avvicinò in modo tenero verso di lui, come se lo conoscesse già. Lo preferivo prima, quando odiava tutti quelli che non conosceva.
Mi concentrai sulle mie mani, pensando a quello che potevano fare. A quello che potevo fare.
Non solo dovevo allenarmi fisicamente, ma anche mentalmente. Il primo passo era l'accettazione della mia natura.
"Nora" mi chiamò Natasha, che aveva uno sguardo preoccupato, "Stai bene?" chiese ma in quel momento la mia vista si annebbiò.
Un forte suono, simile ad un fischio, mi fece tappare le orecchie e il dolore alla testa aumentò a dismisura.
Nella mia mente focalizzai un qualcosa di bianco e morbido come la seta, poi una corona semplice e dorata con delle pietre lilla incastonate.
"Cosa mi succede?" urlai, tenendo sempre gli occhi chiusi a causa del forte dolore alla testa. Nessuno mi rispose ma sentii due braccia circondarmi il corpo e sollevarmi. Riuscivo a distinguere la differenza tra i due arti, nonostante il dolore continuo. Un braccio era morbido ed emanava calore, mentre l'altro era duro e freddo.
Forse era solo la mia mente stanca e annebbiata, dallo sforzo e da quello che sembrava un ricordo.
"Resta sveglia, ragazzina!"

Avanzaì verso il bagno, per sciacquare il viso sudato e accaldato.
Una volta asciugato, guardai il mio riflesso nello specchio e urlai.
I miei capelli erano di un bianco perla e miei occhi di un colore simile al ghiaccio.
Spalancai gli occhi e alzai il busto, da quello che sembrava essere il mio letto, e cercai di focalizzare un qualcosa o qualcuno di reale.
Sulle mie gambe c'era Klaus che riposava beato mentre sulla poltrona accanto al materasso, dove si sedeva spesso e volentieri Natasha quando parlavamo, c'era Bucky che mi guardava con sguardo sospetto e preoccupato.

"Che ci fai qui?" chiesi portando le mani sulla testa, tirando i capelli all'indietro prima di aver controllato il loro colore, "Hai avuto un incubo?" domandò di risposta.
Classico uomo che non risponde alle domande, se non con altre domande. Patetici.
Cercai di capire cosa fosse successo.
I miei poteri si erano manifestati in due molti totalmente diversi.
Un fischio nelle orecchie mi aveva fatto perdere i sensi.
Una corona e i capelli bianchi.
"Credo di aver avuto un piccolo assaggio del mio passato" risposi sorpresa e preoccupata, allo stesso tempo.

~~~~~~~~~~SPOILER CAPITOLO 5 :

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SPOILER CAPITOLO 5 :

"È normale avere paura di se stessi" mi disse lui, mentre addrizzava il mio gomito e la mia postura. Il tocco del suo guanto in cuoio, coperto fini all'orlo da una felpa grigia, suscitava in me tanta curiosità.
Cosa nascondeva?
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Magnetic.Where stories live. Discover now