"Lo Scettro."

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Intorno a me era tutto bianco e celeste e sotto ai miei piedi nudi c'era dell'erba, bagnata dalla rugiada con qualche fiore rosa qui e là.
Delle nuvole bianche si spostarono lasciandomi spazio per salire dei gradini dorati. Le sfiorai con le mani, causando la loro dissolvenza... era come sfiorare lo zucchero filato.

Una luce bianca improvvisa mi fece chiudere gli occhi per il fastidio, ma il mio corpo si rilassò nel momento in cui una mano strinse la mia spalla destra.
"Lea, figlia mia". Era meravigliosa. Le figure nei libri non la rispecchiavano per niente. Lei era la donna che vedevo nelle mie visioni.
"Mamma... ho bisogno di te" dissi stringendo la mia mano sulla sua, ancora sulla mia spalla.

Era stupefacente come io riuscissi a parlarle o ad avere un contatto con lei, nonostante non l'abbia mai vista. Avevo la sensazione che quella, non era la prima volta che vedevo mia madre.

"Lea so benissimo cosa ti ha portato da me ed esaudirò il tuo bisogno." disse e con la sua mano libera accarezzò i miei capelli bianco perla.
"Sei più forte di quello che pensi Lea, non dubitare mai di te stessa. Non avere mai paura di quello che sei. Non lasciare mai la mano di tuo fratello, ha bisogno di te. Segui l'istinto di Klaus, non ti deluderà mai. I tuoi amici ti vogliono bene e ti proteggeranno a qualunque costo. Loki non vuole te Lea, ma quello che c'è dentro di te." mi rispose lei e tutto intorno a me iniziò a dissolversi. Mi stavo svegliando.
"Fidati di me, figlia mia. Tu sei l'unica in grado di fermare l'invidia di Loki. Ma per fermarlo dovrai rinunciare a tutto ciò che ti rende felice."

Le parole di mia madre rimbombavano nella mia testa da ore, che non mi fecero chiudere occhio.
Prima dell'incontro con lei tutto intorno a me aveva preso una forma... la mia storia, le mie radici... tutto aveva un senso.
Ma perché solo io posso fermare Loki? Ma soprattutto come posso riuscire? È molto bravo a manipolare la mente delle persone, è furbo e anche molto intelligente.

La mia testa lavorava talmente tanto sui consigli e su come fare per batterlo, che non mi resi conto che Klaus continuava ad abbaiare.
"Che hai?" dissi girandomi nel letto e lui iniziò ad annusare col muso verso la finestra.
Non riuscivo a capire cosa stesse cercando di dirmi, pur sapendo che era collegato a mia madre, ma poi qualcosa scattò nella mia testa e alzai lo sguardo anche io.
La paura e l'agitazione presero il sopravvento. Era impossibile non riconoscere quel fascio di luce dai colori dell'arcobaleno.
Klaus iniziò ad ululare sempre più forte. Stava per succedere qualcosa di brutto, me lo sentivo.
"Ti ho visto stanotte Lea" disse la voce di Heimdall, facendomi voltare il viso velocemente verso la porta della mia stanza.
Lo guardai stupita per la sua presenza sulla terra, dato il suo ruolo di guardiano del regno di Asgard.

"Cosa ti porta qui?" domandai scendendo dal letto "Se lo vuoi sconfiggere dovrai partire stanotte. Torna a New York e lasciati tutto alle spalle. Dovresti aver capito che questo sarà un viaggio senza ritorno, vero Lea?" mi rispose mettendomi in soggezione con il suo sguardo.
"Come farò con la squadra? E con Klaus?" domandai guardando il mio compagno di viaggio, che capendo la nostra conversazione si era accucciato sotto il letto.
"Non devono sapere nulla della tua partenza e delle tue intenzioni. Klaus sarà in buone mani, te lo posso assicurare." mi rassicurò.
"Gli spezzerò il cuore.." pensai ad alta voce con le lacrime che rigavano il mio viso, "Devi scegliere Lea. O la tua felicità o l'umanità." disse prima di sparire.

Non potevo essere così egoista da scegliere la mia vita... Non fa parte di me.
"Forza Klaus, è ora della tua corsa con Steve" dissi cercando di farlo uscire dalla stanza. Mi guardò con i suoi dolci occhi ed io lo abbracciai d'istinto.
"Prenditi cura di loro" sussurrai e lo lasciai correre verso il salotto, dove sicuramente Captain America era pronto per uscire e fare la sua corsetta mattutina.

 "Prenditi cura di loro" sussurrai e lo lasciai correre verso il salotto, dove sicuramente Captain America era pronto per uscire e fare la sua corsetta mattutina

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Era inutile rifare la valigia o sistemare il letto... si accorgeranno della mia assenza improvvisa.
"Jarvis puoi gentilmente preparare una delle auto di Tony?" domandai "Una Jaguar è pronta nel garage, Nora. Spero che faccia in tempo a tornare per passare con noi l'ultimo dell'anno".
Mancava un giorno all'inizio dell'anno nuovo e avrei voluto tanto passarlo con loro.
Avevo preso una decisione e niente mi avrebbe fatto cambiare idea. Scelsi mille volte loro.
Lasciai Malibu tranquillamente senza farmi scoprire. Durante il viaggio mi assicurai di spegnere la geolocalizzazione della macchina e del mio cellulare.
I messaggi e le telefonate erano interminabili e spegnere lo strumento elettronico non avrebbe cambiato nulla.
Era troppo tardi per tornare indietro.

Mancavano parecchi kilometri per arrivare nella Grande Mela ma da lontano riuscii a vedere una figura umana in mezzo alla strada vuota.
Smisi di accelerare ed in quel momento mi accorsi che la mia visione di pochi giorni prima, stava diventando realtà.
Frenai l'auto a pochi centimetri dal corpo di Loki e lo guardai dall'interno della vettura.
"Hai fatto la scelta migliore, sorellina" disse col suo sorriso spregevole "Come sei frettoloso" risposi scendendo dalla Jaguar e mettendomi in posizione di difesa, pronta ad attivare la tuta regalatami da Stark.

"Pensi davvero di poter vincere contro di me? Lea.. Mi deludi sempre di più. Io sono il Dio dell'Inganno! Io vinco e vincerò sempre. Tu sei solo una povera mezzosangue che è stata abbandonata su questa terra piena di insulsi ed insignificanti esseri umani. Come puoi solo pensare di poter vincere?" urlò contro di me, attirando la mia attenzione sulla sua arma.
Un viaggio senza ritorno.
Era l'unico modo per poterlo fermare.

"Se io cado, cadi anche tu" lo provocai e usando i miei poteri attirai il suo scettro verso il petto, facendo nascere sul suo volto un espressione di confusione.
"Lea" urlò ma era troppo tardi, perché lo scettro aveva trapassato il mio petto.

Il suo scettro doveva soggiogarmi ma i miei poteri nascevano da esso.
Lui corse a sfilare la sua arma dal mio corpo per poi soccorrermi.
Mi accarezzò la testa e si sporcò le mani del mio sangue.
"Sei solo una stupida Lea!" mi urlò contro con disperazione ma l'ultima cosa che vidi fu l'esplosione della parte blu del suo scettro, rivelando una piccola e graziosa gemma azzurra.

"Sei solo una stupida Lea!" mi urlò contro con disperazione ma l'ultima cosa che vidi fu l'esplosione della parte blu del suo scettro, rivelando una piccola e graziosa gemma azzurra

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SPOILER CAPITOLO 13:
"Lo scettro non ha avuto alcun potere su di te e, sfortunatamente, il suo contenuto è disperso sul pianeta terra. Per giunta, la tua presenza sul mondo umano è necessaria."
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Scusate il ritardo. Ritardissimo. Ho avuto gli esami di maturità e molto lavoro da sbrigare.
Ora sono qui e pronta per raccontarvi quale sarà la nuova missione di Nora.
XX
neve♡

Magnetic.Where stories live. Discover now