"Il vuoto e le ricerche."

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Vuota. New York era vuota e spoglia... nessuno che camminava per le strade della Grande Mela per fare spese o per correre a lavoro. Nessun rumore di clacson, di musica e nessun'insegna pubblicitaria interattiva accesa ad illuminare le strade.
Guardavo casa mia e mi sembrava di essere in un posto sperduto nel mondo dove tutto è stato abbandonato a se stesso. Ecco come mi sentivo...

Ercole mi aveva lasciato Pegaso, che non sempre avrebbe sfoggiato le sue enorme ali, e camminavo verso la torre Avengers, non più illuminata.
La guardai dal basso e i miei occhi erano già pronti ad espellere le lacrime.
Non avevo il coraggio di entrare dentro. Mi guardai intorno per essere sicura di essere sola, e così era, e ordinai a Pegaso di volare. Andai in cima alla torre, sull'enorme terrazza dove tentai di buttarmi sotto ordini di Loki, e scesi dal mio cavallo speciale.

La paura più grande? Sapere chi era sopravvissuto e chi no... ero terrorizzata.
Mi incamminai verso il salotto buio e vuoto e piccole gocce salate scavarono il mio viso.
"Rivelamento di temperatura corporea in corso. Le chiedo gentilmente di non muoversi."

Questa voce non apparteneva a Jarvis, era femminile... cosa è successo durante la mia assenza?
"Non ti muovere" disse una voce, non elettronica, alle mie spalle e il mio cuore iniziò a battere forte. Tanto forte.
"Nat" sussurrai immobile sul posto. "Come conosci il mio nome? Voltati subito" ordinò lei ed ero sicura che tra le mani avesse una delle sue amate pistole, puntata contro di me.

Lentamente mi voltai e le sue mani fecero cadere per terra l'arma argentata, i suoi occhi erano spalancati. "Non è possibile... tu eri morta!" disse lei allontanandosi da me.

"Ti spiegherò ogni cosa Nat. Ti prego solo di abbracciarmi ora" dissi tra le lacrime, di gioia e di dolore, e così fece. Fu un abbraccio forte e pieno di sofferenza.
Ero a casa. Almeno così mi sembrava...

"Vieni con me Nora" disse sciogliendo l'abbraccio e con la mano stretta nella mia, andammo nel laboratorio. Il suo laboratorio.
"Lea. Mi chiamo Lea" dissi entrando nel laboratorio e mi immobilizzai percependo quell'odore forte e maschile. Era il suo profumo.
La vidi sedersi su una sedia a smanettare sul cellulare e poi sul computer, si aprirono degli ologrammi di fronte a noi.
"Come procede la missione?" chiese Natasha e solo in quel momento mi accorsi di come era cambiata. Era più magra, dal volto stanco, con i capelli sempre rossi ma più lumghi e con le punte molto più chiare rispetto alla radice. "Nessuna traccia di Thanos" rispose la bionda dalla tuta rossa e blu, mai vista durante la mia permanenza qui, "Io e Rhodey abbiamo intercettato una navicella non registrata ma sembra che all'interno non ci sia nessuno" continuò l'animaletto... a guardarlo meglio sembrava un procione, ma da quando gli animali parlano?

A proposito! Klaus!La porta dietro di noi si aprì ed i miei occhi incontrarono quelli azzurri del Capitano Rogers, con Klaus che camminava al suo fianco

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A proposito! Klaus!
La porta dietro di noi si aprì ed i miei occhi incontrarono quelli azzurri del Capitano Rogers, con Klaus che camminava al suo fianco.
Ovviamente il mio animale guida capì subito e mi corse incontro a farmi le feste. "Ciao amico mio!" dissi accarezzandolo e facendomi baciare tutto il viso dal suo dolce musetto. "Bentornata a casa Nora" disse Steve stendendo la sua mano verso di me, che non esitai a stringere "Nora non c'è più. Ora sono solamente Lea" risposi a lui sorridendo e lui annui, prima di recarsi dietro alla scrivania con Nat a passare e ricevere informazioni con il resto della squadra. Quella rimasta sulla terra.

Lo avevo letto nei suoi occhi colmi di tristezza. Non c'era bisogno di sentirlo dire... Tony e Bucky non erano sopravvissuti.

Steve mi raccontò di tutte le cose che mi ero persa e delle nuove reclute nel progetto Avengers.
Mi raccontò di Sokovia, di Visione e della gemma della mente, di Jarvis che fu sostituito da Friday, della discussione tra lui e Tony che portò solo ad una guerra tra loro... della morte dei genitori di Tony per mano del Soldato d'Inverno, cioè di Bucky quando era controllato dall'Hydra, della guerra in Wakanda contro i soldati di Thanos e poi... e poi il nulla. Ovviamente anche io raccontai tutto ai miei compagni, dal giorno della mia morte fino ad oggi, il giorno della mia incoronazione come Amazzone.

Davanti a me iniziò la riproduzione degli scomparsi, agenti dello S.H.I.E.L.D. e della nostra squadra. I due volti che avevo scolpito nel cuore e nella mente erano davanti a me.

 I due volti che avevo scolpito nel cuore e nella mente erano davanti a me

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"Mi dispiace tanto Lea..." sussurrò alle mie spalle Steve, con una mano su esse, "Tony negli ultimi anni era più scontroso con noi, tranne con Pepper... la sua fidanzata" iniziò a raccontarmi mentre io cercavo di trattenere le lacrime, inutilmente, "Mentre Bucky... è tornato il vecchio ragazzo freddo e poco socievole... si era trasferito in Wakanda da un nostro amico fidato, per modificare il suo braccio e per dimenticare..." finì lui con la voce un po' strozzata.
"Questo chi è?" indicai un giovane ragazzo scomparso "Lui è Peter Parker. Un giovanotto con un grande potenziale... ovviamente tuo fratello lo aveva notato e credo che lo volesse far entrare nella squadra" rispose.
Continuai a memorizzare i volti ei nomi dei scomparsi... E se la mia missione fosse quella di salvare tutti? Di nuovo? Come potevo farlo?

Guardai intorno a me e mano a mano capivo che questa non era più casa.
Io la differenza la sentivo eccome. Non c'era il suono delle nostre risate, delle battute poco simpatiche di Tony, dei battibecchi fra lui e Steve, dei sorrisi puri di Natasha e degli occhi di ghiaccio di Bucky che trasmettevano a me sicurezza e amore.

Niente di tutto questo era presente ed io lo percepivo. Vivevo il dolore che avevano vissuto loro con la mia morte. C'erano solo gli occhi vuoti e stanchi di Natasha e la speranza di Steve.

Niente era come prima.
Niente e nessuno.
A volte quando si decide di prendere una posizione, il prezzo da pagare è quello di perdere qualcuno che ami. 

~~~~~~~~~~SPOILER CAPITOLO 15:Non riuscivo a credere ai miei occhi

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SPOILER CAPITOLO 15:
Non riuscivo a credere ai miei occhi.
Era vivo.
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Siamo vicine alla fine... Ma d'altronde... la fine è parte del viaggio.

Magnetic.Where stories live. Discover now