"Emozioni e bisogni."

1K 38 3
                                    

Ero la sorella di Tony Stark. A differenza sua, io ero abbastanza confusa e sconvolta.
Thor mi aveva detto, in disparte, che Atena ogni tanto riusciva ad apparirmi in forma umana per rassicurarmi o per farmi avvicinare al mio futuro.
Ero ancora frastornata da tutta la storia ma felice di avere avuto indietro i miei ricordi. Ora potevo chiudere gli occhi e ricordare le carezze di mia madre, l'affetto di Odino e dei suoi due figli e il meraviglioso mondo di Asgard.
Avrei voluto condividere la mia felicità con Bucky, ma lui non c'era e questo riusciva a spazzare via il sorriso dal mio viso.
Sam era tornato a casa e Clint stava con la sua famiglia, a differenza di Bruce che rimase nella torre con noi.
Mentre loro discutevano del piano per attaccare Loki, in caso di battaglia, io e Tony eravamo in cucina in silenzio a guardarci.
Prese una bottiglia di liquore da uno scaffale e due bicchieri, che riempii con del ghiaccio e ci versò dentro il liquido marrone. "Brindiamo alla famiglia" disse porgendomi il bicchiere, che presi con riluttanza per l'odore forte che emanava la sostanza che conteneva "Ora si spiega il motivo per cui non ti ho corteggiata" disse prima di bere, facendomi strozzare con il liquore amaro. "Hai i miei occhi" scherzò lui facendo muovere e scontrare il ghiaccio con il vetro del bicchiere "Teoricamente sei tu ad avere i miei occhi. Sono più vecchia di te, ricordi?" risposi io bevendo tutto d'un fiato il liquore.
"Non ti accadrà nulla finché vivrò, Nora. Te lo prometto" promise lui prima di stringermi in un abbraccio che ricambiai, assaporando il nostro primo contatto fraterno.
"Noi siamo una famiglia Tony, anche senza legami di parentela" risposi stringendo le mie braccia intorno al suo busto e potevo sentire il lieve ronzio che emanava l'aggeggio che lo teneva in vita.

"Buongiorno Nora. Oggi è la viglia di Natale e la neve ha attecchito per bene al suolo delle strade di New York. Sono le otto ed è ora di fare colazione." mi svegliò Jarvis.
Stiracchiai le braccia in alto e alzai il busto, salutando Klaus per metà sveglio. "Buongiorno Jarvis, riproduci la mia playlist natalizia mentre mi faccio una doccia" dissi alzandomi e camminando verso la doccia. Ero di buon umore. Tutto era perfetto, o quasi. Mancava l'ultima strofa della mia canzone preferita.
"Nessun problema Nora" rispose il mio amico invisibile, mettendo Jingle Bells Rock mentre io aprivo il getto dell'acqua calda.
Andai a spalancare la porta della mia stanza per dare l'accesso a Klaus per uscire insieme a Steve, per la sua solita corsa mattutina, e subito mi fiondai nel box doccia canticchiando.
"Buongiorno sorellina, sento che sei di buon umore" esclamò la voce di Tony. Dimenticavo che Jarvis poteva mettermi in contatto con il resto del gruppo.
"Oggi sarà il tuo primo Natale in casa Avengers ma soprattutto il tuo primo Natale da Nora Stark. Sei eccitata?" disse e potevo sentire che stava lavorando a qualcosa, dato il rumore metallico di sottofondo, "Più di quanto immagini Tony. Ora mi lasci fare la doccia in santa pace?" risposi sovrastando il rumore dell'acqua "Ci vediamo a colazione, ragazzina" disse prima di chiudere la telefonata e lasciando spazio alla musica.
Dovevo abituarmi in fretta all'idea di essere la sorella di Tony, ma soprattutto di dovermi assorbire le sue battute sul nostro grado di parentela.

Sistemai il maglione verde, lungo fino alle ginocchio che copriva il pantaloncino elasticizzato, e misi le mie solite converse. Uscii dalla stanza e guardai l'orologio, erano quasi le dieci del mattino e molto probabilmente Tony aveva finito di cucinare i pancake. Mentre camminavo verso le scale non mi sfuggì un dettaglio nel corridoio. Un dettaglio che mi fece perdere il respiro e aumentare i battiti del cuore.
La porta era aperta e questo significava solo una cosa. Era tornato.
Corsi sugli scalini, rischiando di cadere, e mi fiondai in salotto sotto gli occhi di Bruce che leggeva un giornale. "Buongiorno Nora, tutto bene?" mi chiese spostando di poco sul naso i suoi occhiali da lettura "Tutto benissimo Bruce... Per caso hai visto Bucky?" chiesi con fretta "Mmh no" rispose e tornò a leggere il suo quotidiano. Mi sembrava strano vedere un giornale nella torre, quando Jarvis poteva comunicare tutte le ultime notizie ogni volta che volevamo.
Andai in cucina e, come pensavo, trovai Tony che divorava la sua colazione. "Pancake senza glutine" disse indicando il piatto che conteneva una quantità esorbitante di pancake. "Bucky è tornato?" chiesi e lui mi guardò con aria interrogativa "Jarvis?" chiese al maggiordomo, "No signore. Il Sig. Barnes non è nell'edificio." rispose il nostro maggiordomo. "Jarvis rileva ogni movimento caratterizzato da fonte di calore umano. Se Barnes fosse tornato, io lo saprei Nora.." mi spiegò porgendomi una tazza di caffè. "La sua porta era chiusa da due settimane fino ad oggi Tony... qualcuno è entrato" dissi aggrappandomi ancora alla speranza. Mi guardò e per la prima volta vidi nei suoi occhi un pizzico di compassione.
Mi venne vicino e appoggiò il braccio sulle mie spalle "Ha un ottimo motivo per tornare" disse guardandomi dolcemente. Appoggiai la testa sulla sua spalla, lasciando sparire ogni traccia di speranza. Loro lo conoscevano meglio di me e sicuramente avevano ragione.

Magnetic.Where stories live. Discover now