Extra - Imbolc

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Adesso

Le catene con cui mi hanno legato non sono di metallo.

Ho avvertito la forza delle menti che si avvinghiavano alla mia. Avevano in sé qualcosa del nuovo potere di cui mi sono appropriato, una capacità invasiva che si è insinuata nel corso dei miei pensieri e ha arginato la mia coscienza. I telepati hanno costruito una diga per fermare il fiume della mia consapevolezza.

Gliel'ho lasciato fare. Ho dovuto, altrimenti lei...

Occhi di ossidiana. Duri e misteriosi come pietre cadute dal cielo. Sono stati l'ultima cosa che ho visto, prima di perdere il contatto con i miei sensi. Non mi è sfuggito lo sconforto di cui erano colmi. Chani aveva paura per sé e per quello che sarebbe stato delle sue speranze. Non sono così stupido da illudermi che fosse preoccupata anche per il mio destino; è una figlia della superficie, forgiata nel disincanto e nella crudeltà. L'attrazione fisica che prova nei miei confronti per lei non vale nulla di più dei vantaggi che le posso offrire.

Eppure avrei voluto rassicurarla. Dirle che sarebbe andato tutto bene, anche a costo di mentirle.

Non ne ho avuto il tempo.

I telepati agli ordini di O'Riley hanno preso il sopravvento. Ci hanno messo pochi attimi a tagliarmi fuori dal mio corpo, a strapparmi di dosso i miei panni di carne e sangue. Non ho opposto resistenza, o avrebbero fatto del male a Chani. La sua gola già sanguinava da un taglio fresco, aperto appena sopra le vecchie cicatrici.

Ho dovuto arrendermi. E ora vado alla deriva nella mia mente.

È un oceano senza fondo, che mi fa pensare a quello che sovrasta Ys e la separa dalla superficie. Non c'è sopra e non c'è sotto, non c'è prima e non c'è dopo. Qui tutto è ed è sempre stato. Una parte di me trova rassicurante la lontananza dagli affanni. Un'altra soffre per le cose lasciate in sospeso. Un'altra ancora, più antica e più vera delle altre, aspetta paziente.

Nel silenzio abissale in cui sono immerso, un'eco distante cresce fino a diventare udibile.

Noi siamo il Re Stregone. Possono rinnegarci quanto vogliono, ma troveremo il modo di tornare. Lo facciamo sempre.

Le voci.

Dopo la morte di Alec mi è stato difficile non pensare a loro come a un mio nemico. Sono le voci dei miei antenati e dei miei discendenti, di tutti gli uomini che sono stato e sarò. Sono la manifestazione del mio potere, l'arma che ha ucciso un uomo cui volevo bene e lo ha fatto attraverso le mie mani.

Cerco di ignorarle, per quanto mi è possibile.

Noi siamo...

Chani. Devo concentrarmi su di lei.

Alla fine mia sorella aveva ragione. Quando sosteneva che quella ragazza straniera mi avrebbe portato solo guai, Morrigan aveva visto giusto. Ma Morrigan non sa niente del piacevolissimo dolore che mi afferra ogni volta che la pelle di Chani è sotto le mie mani. Nessuno conosce la rabbia e la velenosa dolcezza di quando la tengo tra le braccia e tra i suoi pensieri scorgo il volto dell'altro uomo. È bello, con i capelli di sole e gli occhi di zaffiro, e per lei rappresenta qualcosa cui io non potrò mai assomigliare.

Non è giusto. Lui è solo uno schiavo. Io, invece...

Noi siamo il Re Stregone. Ad altro dovrebbero andare i nostri pensieri.

Per quanto cerchi di oppormi, le voci s'infiltrano nella mia coscienza che dilaga e si sfalda, libera dal corpo. Io, Chani e Lionel siamo solo minuscole stelle appena visibili in un firmamento intero di esistenze e possibilità. Il mio cuore dolorante, Ys e i suoi problemi rimpiccioliscono.

DescentWhere stories live. Discover now