54. Un cuore a metà

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Attraverso risoluta i corridoi pallidi del palazzo, mescolata alle ombre. Avverto i passi di alcune guardie e mi nascondo in silenzio in un'alcova nella parete. Lascio passare gli uomini senza emettere un fiato, prima di rimettermi a camminare.

Gli stregoni cominciano ad accorgersi che qualcosa non va. Ancora, però, non riescono a capire cosa. Sentono i lamenti del re, il grido di dolore della magia annodata al suo corpo sfregiato. Non pensano che la causa sia io.

La consigliera della superficie.

L'amante del re.

Avevo tutto.

Tutto finito.

Marcio in direzione della festa che non si è ancora acquietata. Nel palmo mi rigiro il coltello in un gesto ritmico, nervoso. Devo richiamare i miei compagni della superficie. Attaccheremo prima che sia la gente di Ys ad attaccare noi. Prima che la notizia di ciò che ho fatto a Bevin scateni la vendetta della città. Non ci lasceremo schiacciare, non stavolta.

Non ci saranno altri Lionel, altri cadaveri sfigurati appesi a un albero poco lontano dal campo profughi.

Scendo le scale, sono al pian terreno. L'eco del chiacchiericcio che giunge fino a me ha assunto una nota allarmata.

Impedirò che la storia si ripeta e vendicherò quello che è già stato.

Il primo a farmisi incontro è O'Riley. Il biondissimo capitano mi si avvicina insieme a una giovane guardia in un atrio rivestito di specchi, illuminato da un unico globo di luce magica riprodotto all'infinito nel gioco dei riflessi.

Impettito nella sua uniforme da cerimonia, O'Riley mi pianta addosso gli aghi appuntiti degli occhi. "Che cosa sta succedendo?"

Viscido e sospettoso com'è, era ovvio che sarebbe stato lui il primo a cercarmi.

Pianto i piedi a terra, valuto la sua corporatura e la distanza che ci separa. "Dovresti andare di sopra. Il re sta male. Ha chiesto aiuto."

"Questo l'ho sentito. Vorrei sapere per..."

Il mio coltello descrive una linea retta nell'aria e affonda nella sua gola, spezza a metà le parole di O'Riley in un gorgoglio liquido. Strappo l'arma dal suo collo solo per lanciarla contro la giovane recluta, che si accascia colpita allo stomaco.

Agguanto O'Riley per la giacca prima che cada a terra. "Questo è per sorella Eirean" sibilo. Poi lo lascio andare.

Negli specchi il riflesso del suo afflosciarsi si ripete mille volte. Il tonfo con cui termina è un suono definitivo. Una campana di condanna per me.

Di morte per Ys.

Un odore di rame impregna le pareti. Raccolgo il mio coltello ormai viscido dal cadavere della giovane recluta e riprendo la mia avanzata verso la sala della festa.

Dobbiamo attaccare per primi, prima che qualcuno dia l'ordine di sterminarci. Perché succederà di sicuro, se aspettiamo. Succede sempre così. Per punire me si accaniranno su tutta la gente della superficie. Ma noi stavolta li precederemo e dopo, dopo ce ne andremo. Non c'è più niente per noi, qui. Non c'è mai stato niente, ma è stato bello crederci per un po'. Illudermi di aver trovato una casa, uno scopo, un amore vivo e caldo da custodire con cura.

Spalanco le porte della sala dei ricevimenti e mi staglio sul passaggio.

All'interno, la gente è ubriaca e un po' confusa. I primi sguardi di allarme si alternano a sorrisi beati. Qualcuno amoreggia, altri tentano di ricomporsi.

Mi dispiace. Non vi permetteremo di farci a pezzi.

Il principe Cormac ha lo sguardo lucido per il vino. Al suo fianco, Morrigan si agita e parla in fretta, allarmata. Il potere dei morti che le scorre nelle vene l'ha avvertita di quello che sta succedendo in realtà? I suoi occhi mi trovano.

DescentWhere stories live. Discover now