Capitolo 5

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LOUIS' POV

Le scatole per il trasferimento erano pronte ed io ero al massimo sapendo che mi sarei trasferito nello stesso quartiere di Harry, non sapevo precisamente dove,  ma sempre nello stesso quartiere.

Arrivati davanti alla casa entrai senza un filo di esitazione e cercai subito una camera per me DA SOLO. C'erano 3 piani, al primo cucina e salotto; al secondo due camere, una matrimoniale ed una normale e un bagno; al terzo piano c'erano tre camere e un'altro bagno più grande. Le mie sorelle arrivarono su ed esaminarono le camere prima di me; le due più grandi presero la camera grande, le due più piccole la media ed a me restava solo la piccola, ma a me andava bene. Ero solo e mi piaceva avere uno spazio tutto mio seppure piccolo. Aprii la finestra e notai che c'era il tetto proprio al di sotto di essa. La casa davanti aveva il tetto che raggiungeva quello della mia. Figo. Mia madre mi chiamò per pranzare ed io intanto mi chiedevo chi postesse essere il vicino e dove abitasse Harry. Ieri me lo aveva detto ma io stavo guardando lui e non sentendo cosa diceva e cosa stava indicando. Stupendo. Fizzie e Lottie, le più grandi, erano sparite nella loro camera per mettere apposto vestiti trucchi ed altra roba schifosa che si mettevano sulla loro faccia. Pheobe e Daisy,  anche di loro non c'era traccia. Nella loro nuova camera a sistemare trucchi, trucchi finti per bambole, mollette ed altra roba. A tavola c'eravamo solo io, mamma e i due piccoli gemelli Ernest e Doris che ovviamente erano troppo piccoli per giocare nella loro stanza per fortuna.

Finito di mangiare andai nella mia stanza e sistemai un pò di cose tra cui poster di band rock e cantanti pop. A differenza di tutti non mi piaceva il rap. Presi il mio cellulare e lo buttai sul letto, tanto per innaugurare un'azione che avrei fatto tutti i giorni. Pavimento in legno, pareti e soffitto bianchi. Adoravo quella stanza.

Dopo cena salii, chiusi a chiave la porta e aprii la finestra; mi misi seduto sul tetto e guardai le stelle. Dopo un pò di pace lì sopra sentii la finestra dell'altra casa aprirsi. 'Pensavo che non ci fisse nessuno...la luce era spenta!' Mise fuori una gamba e poi l'altra io feci per andarmene ma mi chiamò.

-"Lou?" impallidii.

HARRY'S POV

Mentre cenavamo mia madre disse che avevamo dei vicini nuovi. A me andava bene. Finita la cena chiusi la porta a chiave ma non accesi la luce. Volevo rimanere al buio. La mia stanza piccolina era tutta nera,  perciò l'amavo. Ogni sera aprivo la finestra e dato che avevo un tettino proprio sotto di essa mi mettevo seduto per vedere il buio della notte. Alcune persone si fermano ad ammirare soltanto le stelle. Io ammiro il buio a differenza loro. Misi un piede fuori e poi l'altro. Non potevo credere ai miei occhi. Louis era sull'altro tetto intento a fissare il cielo. Se ne stava per andare e così decisi di parlare.

-"Lou?" Dissi.

LOUIS' POV

Non poteva essere. Lui. I suoi capelli ricci erano li! Deve essere un dono del cielo. Mi feci coraggio e risposi.

-"Haz?" Mi girai.

-"Ora abiti qui?"

-"Si, mamma me l'ha detto ieri dopo che ci siamo visti. Aveva giá preparato tutto, non che avessimo molte cose, ma aveva giá preparato tutto incredibilmente."

-"Beh ora possiamo vederci tutti i giorni! Guardi anche tu solo il buio?"

-"Si, ma io preferisco guardare il buio illuminato dalle stelle. È diverso. È come se le stelle non potessero far a meno del buio e il buio a meno delle stelle. Pensaci se le stelle non ci fossero il buio sarebbe solo una macchia scura insignificante. Se non ci fosse il buio le stelle non si vedrebbero. È una cosa reciproca." Mentre dicevo queste cose pensavo a come Harry ed io eravamo quasi opposti. Io la luce, lui il buio.

They can't know ||Larry Stylinson||Where stories live. Discover now