Capitolo 19

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HARRY'S POV

Ero con mia madre e mia sorella a vedere un nuovo lampadario per la cucina al centro commerciale quando sentii squillare il cellulare.

-"Pronto Haz?"

-"Si Lou?"

"Oggi pomeriggio io e te ci vediamo al parco?"

-"Va bene, fammi mangiare, arrivare a casa e sono da te! Ti amo" il 'ti amo' lo dissi a bassa voce per non farmi sentire.

-"Ti amo anche io!" Mi disse lui. Che bella sensazione essere amati.

Mangiammo un panino al Mc Donalds e poi riprendemmo la nostra vecchia macchina. Una volta arrivati a casa andai in camera ed aprii la porta. La richiusi a chiave e andai sul tetto. Dato che Lou era nella sua stanza bussai alla finestra e uscì.

-"Andiamo?" Chiesi.

-"Si, dobbiamo parlare di una cosa molto importante." Mi bloccai. 'Dobbiamo parlare? Una cosa molto importante? Mi vuole lasciare?' Domande ricorrenti per tutto il mini-tragitto per sederci sulla panchina.

-"Senti, io questa notte ho fatto un sogno dove tu ti autolesionavi. È caldo giá da fine settembre e tu continui a mettere maglioni lunghi e roba varia che ti copre comunque le maniche; oggi non c'eri e la tua finestra era aperta e così sono entrato in camera tua.."

-"Sei entrato in camera mia?!" Chiesi leggermente sconvolto.

-"Si. Fortunatamente l'ho fatto. Non puoi continuare. Le ho trovate ovunque e tu sai di cosa parlo. Ora dimmi solo, perchè?" 'È no! Sono fatti miei!' Pensai.

-"Cose..." dissi in mancanza di parole.

-"Cose...cose cosa?!" Eravamo così deficienti a parlare in quel modo!

-"Perchè sei andato nella mia stanza?!" Esclamai per controbattere.

-"Per accertarmi che non stessi facendo cazzate ma mi sbagliavo! Le stai facendo eccome!" Aveva ragione ma, io avevo bisogno di farlo.

-"Io lo faccio perchè ne ho bisogno Louis!"

-"Hai bisogno di rovinarti il braccio, o peggio la vita? Hai bisogno di stare male quando se me lo dici ti potrei far sorridere? Hai bisogno di dover nascondere le tue braccia anche quando sono trenta gradi all'ombra? Hai bisogno di sentire dolore per colmare un vuoto? Dimmelo!" Si era arrabbiato. Stringeva i pugni talmente forte che aveva le nocche bianche e piangeva a dirotto con gli occhi pieni di disperazione. Non pensavo che potessi fargli tale effetto.

-"Sono più di otto anni che vengo preso in giro, più di otto anni che sono solo, più di otto anni che se ne è andato."

-"Se ne è andato chi!?"

-"Mio padre! Tutti mi prendono in giro costantemente e mia madre non tornava più a casa la sera. Era alcolizzata e mi diceva che ero inutile. Ora per fortuna si è ripresa. Avevo smesso di farlo ma quando ci hanno picchiati ho capito che non c'erano speranze per me e nel mio profondo del cuore sapevo ce l'avevi con me perchè era stata tutta colpa mia! Io non...non ce la faccio Lou, non ce la faccio"

-"Io non ce l'avevo con te. E poi non sei assolutamente inutile! Senza di te non so come farei! E poi mi fai tornare il sorriso. Se ti insultano fregatene! La vita è lunga e se vuoi possiamo passarla insieme! Sei forte e non dire che non ce la fai o che vuoi morire perchè se lo faresti il mio cuore si spaccherebbe, non a metá ma in tanti pezzettini, come un vaso di cristallo che cade. Tu sei il mio cuore, e se muori tu muore il mio cuore, se muore il mio cuore muoio io. È una catena, e tu sei il cappio che la lega. Se la mia vita fosse appesa a un filo quel filo saresti tu; se il filo si spezza la vita cade e s'infrange. Ti amo. Ti amo più dei fiori appena sbocciati a primavera, ti amo più del tramonto di una sera d'estate, ti amo più della neve, ti amo più del caminetto acceso e dell'albero con le lucine accese a Natale, ti amo più del mare, del cielo e delle sue stelle. Ti amo e basta scemo. Ed ora promettimi che non lo farai più perchè non ce la potrei fare."

Ero in lacrime. Tutte quelle cose le aveva dette a me. Non ero sicuro di ciò che stavo per dire ma lo feci ugualmente.

-"Lo prometto. Lo prometto perchè ti amo e vederti soffrire sarebbe estenuante. Ora aiutami, devo cancellare ciò che è stato. Aiutami a buttare ogni singolo pezzo di metallo, poi prendi il motorino senza di me e portale via di quì, il più lontano possibile."

-"Lo faremo, insieme" mi tese una mano e io l'afferrai. Stavo per cancellare tutto, solo per lui. Non volevo più dover nascondere le braccia anche al mare, ero stanco. Era ora di finirla e la sveglia a quanto pare suonò per cominciare una nuova vita con Lou.

They can't know ||Larry Stylinson||Where stories live. Discover now