II

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"And I could try to run but it would be useless, you're to blame
Just one hit,
you will know
I'll never be the same"

Quelle parole avevano ormai assunto un suono assai oscuro, un sapore avvolgente che invadeva ogni spazio del mio corpo.

In pochi minuti si presentò quella strana ipnosi, di cui l'artefice eri solo e soltanto tu.

Tu e i tuoi maledetti occhi.

La lussuria nuotava nelle pupille esperte, l'ardore si concentrava nel petto fiero.

Eri completamente immerso nella mia figura, quando optai per la posa che avresti immortalato.
In qualche modo la tensione si mescolava alla seduzione: il desiderio vivo di conoscerti, un timido appetito.

Seguivi ogni movimento delle braccia e delle gambe, aspettando che queste si stabilissero con decisa eleganza.
Portai una mano sul fianco destro e l'altra la lasciai penzoloni.
I miei occhi erano bloccati nei tuoi, voraci della tua risposta, della tua essenza, di te.

Non pochi attimi passarono, ma tu continuavi semplicemente a mantenere lo sguardo su di me.
Non mi dispiaceva il contatto tra i nostri occhi, ma gradualmente quella strana e nera tensione mi stava divorando l'anima.
"M-mister Kim, credo di essere pronta per lo scatto." Finalmente, il silenzio iniziava a schiudersi.

Ma tu ridesti.
Ridesti in una fragorosa risata.

"Per chi mi hai preso, signorina Cooper? Ti trovi qui neanche da un giorno e pretendi un servizio fotografico che ritragga la tua bella faccia?" La tua voce si fece più potente e intimidatoria.
"Mi scusi, signor Kim." Mi inchinai con il massimo rispetto che potessi riservare.
"Chi ti ha detto di muoverti? Torna alla tua posa, prima che ti rispedisca in Australia." Le tue sopracciglia leggermente aggrottate mi ponevano in un bivio tra tremore e interesse.

Ti piaceva intrappolarmi nella tua aura dominante già dall'inizio.
Ti piaceva mettermi alla prova, ti piaceva esplorare ogni mia reazione.

Neanche un secondo impiegai a tornare alla mia posizione iniziale e le tue intenzioni erano già altre.
"Continua a posare." Dicesti, esortandomi a trovare nuove idee.

Titubante, lasciai scivolare i polpastrelli della mano sinistra sulla fronte, coprendo anche il naso con il pollice. Cercai nuovamente la tua approvazione, ma tutto quello che ottenni fu un ghigno divertito.

"Sai che ti stai sforzando inutilmente, vero signorina Cooper? Non mi interessano questi giochetti da principiante." Liberasti un sospiro, prima di alzarti dal divanetto.

La tua figura imponente avanzava.
"Sei bella." Tenesti il conto sulle dita.
Si avvicinava alla mia, privata di ogni sicurezza.
"Hai talento." Alzasti le sopracciglia.
Si pose in contatto, proprio di fronte ai miei occhi.
Inumidisti le labbra lentamente, a pochi centimetri di distanza dal mio viso, prima di pronunciare queste parole.

"Lasciati andare."

Una tacita fiamma mi travolse il petto, mentre già studiavi le mie iridi confuse.
"È la tua ultima possibilità. Siediti su quel divano." Mi ordinasti, accompagnando i tuoi respiri con un sorrisetto curioso.

E mentre procedevo immediata alla poltrona, tu abbassavi lentamente le luci, così da far nascere un nuovo ambiente colorato di rosa. Rosa caldo.

"Ti piace così, Yvonne?"

Esattamente.
Iniziavi così il tuo desiderio, il tuo incantesimo, il tuo completo controllo su di me.
E nascondesti subito la mia ragione in una fitta nuvola bianca.

Avevi un potere straordinario, fuori dal normale, capace di annullare ogni mio freno. In un attimo desti l'accesso al mio istinto e facesti rinascere la parte peggiore di me, della quale mi spaventavo molto.
Era una parte che, se messa a frutto, mi avrebbe portata alla rovina.

Tutto in un istante, quando soffiasti dalle tue labbra carnose il mio nome, per la prima volta.

Un calore senza freni iniziò a dominare la ragione, nel momento in cui mi distesi sul divanetto di pelle nera impregnato del tuo odore.
"Senti il tuo corpo, senti quanto sei bella." I tuoi sussurri alimentano la fiamma.
Toccai il labbro inferiore con l'indice, e cercai rifugio nelle tue iridi nere, nutrite dal mio tacito desiderio.
E la tua essenza mi stregava sempre di più.

Questa volta non esitasti a scattare una lunga sequenza di fotografie.
"Continua a posare, Yvonne." ordinavi concentrato mentre il flash portava in me un ulteriore, splendente nebbia.

Tu, ormai, Kim Taehyung, avevi in pugno il mio vulnerabile animo.

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Spazio autrice
Buonasera gentee♡
Lo so, sono un po' in ritardo... ma questo lo sapete già, vero? 😂

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, assicuratevi di lasciare una stellina così mi sento meno sola hehe

Lasciate commenti a volontà se avete dubbi, perplessità o perfino theories sulle prossime scene! Spero soprattutto di non deludervi con questo nuovo carattere di Taehyung. Ci tengo molto. ♡

Grazie ancora per la lettura e al prossimo capitolo! ❤🍇

that crazy photographer | kthWhere stories live. Discover now