51Capitolo

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Pov's Luxifer
Era tutto pronto ora non solo eravamo riusciti ad entrare in possesso di una copia della mappa degli inferi, ma sapevamo esattamente che strada prendere, era tutto calcolato a parte un piccolo e minuscolo problema.
"Ho detto che vado io!" Sbotta Lorenzo guardandomi male, ma è scemo in culo o cosa ?
"Ma ci sei o ci fai? Sono io il suo compagno" ricambio lo sguardo linciandolo.
"E con questo? Che vuoi che mi importi ? Io sono suo fratello maggiore!" Ringhia lui guardandomi male, mi sporgo di più verso di lui ringhiando per niente d'accordo.
"È. La. Mia. Compagna" sibilo piano con le sopracciglia corrugate.
"È. Mia. Sorella" sibila anche lui avanzando.
Non so come siamo finiti così,ma una cosa la so e la mia compagna e io devo andare a salvarla.
E da più di mezz'ora che siamo chiusi in questo ufficio a litigare, quando..'il nostro infiltrato agli inferi' ci ha informato  che è impossibile riuscire a varcare i neri cancelli più di una persona, senza destare  alcun sospetto...in poche parole solo uno di noi può andare.
Quindi, è così che siamo finiti nel mio ufficio.
Ombra, seduto su una sedia in mezzo a me è Lorenzo mentre litighiamo, continua a guardare interessato la scena come se fosse al cinema.
"Adesso basta!" Sbotta Ginerva entrando dalla porta facendo un gran fracasso, "Nessuno di voi due andrai agli inferi, siete due licantropi, non riuscireste a stare troppo tempo li dentro senza indebolirvi maniera esorbitante, facendovi scoprire in pochissime ore" sussulto preso di sorpresa facendo un paio di passi indietro, non me ne accorgo nemmeno quando mi ritrovo accanto a Lorenzo, che pare molto più terrorizzato di me alla vista di sua madre in questo momento, con quello sguardo e quel tono di voce...sembra voglia ammazzarci.
"Questo e il momento dove il demone viene fuori" sussurra Lorenzo con uno sguardo terrificato "È stato bello poterti conoscere" sussurra facendo diversi passi indietro, ero confuso cosa dovrebbe succede adesso? io ho indietreggiato perché sorpreso dal improvvisa presenza di Ginerva, ma lui pare terrificato da lei.
Mi giro verso Ombra in cerca di spiegazioni, ma la sedia e vuotare e lui si trova dal altra parte della stanza dietro una lampada, cercando di mimetizzarsi, ma cosa diavolo sta succedendo qui?
Mi giro verso Ginerva in c'era di spiegazioni, ma non ho bisogno di aprire bocca per capire cosa succede: della solita donna, dolce e...perversa non c'è alcuna traccia, anzi qui c'è solo un demone incavolato nero che potrebbe ammazzare chiunque si pari davanti a lui, velocemente senza nemmeno rendermene conto mi ritrovo al fianco di Lorenzo, dieci passi più indietro dalla mia precedente posizione.
"Volete essere puniti ? Grandi quanti volte ma vi prendo tutti a sculacciate" ringhia con gli occhi rossi che lampeggiano, e mi ritrovo a non poter dire niente,con la consapevolezza che lei lo possa fare veramente....questa donna mi fa dannatamente paura.
"Mamma..ascolta" cerca di parlare Lorenzo,ma Ginerva non perde un attimo nel fulminarlo, con gli occhi rossi lampeggianti, facendolo ammutolire.
"Ho deciso, ad andare agli inferi sarà Ombra" sbotto poi comminando lentamente fino alla scrivania sulla quale si appoggia.
"Cosa?No!" Sbotto subito corrugando le sopracciglia, capisco Lorenzo, ma perché Ombra ? Si fra a guardarmi,sapevo che ora non era Ginerva davanti a me ma la sua demone interiore, faceva dannatamente paura cazzo.
"Te lo dico subito perché, perché tu sei cazzo di licantropo, secondo te cosa diavolo dovrebbe andare a fare un cavolo di licantropo agli inferi?" Sbotto guardandomi male,ma ciò nonostante non capisco "Cosa vuol dire ?Anche lui è un licantropo!" Sbotto confuso, e sta volta non sono il solo confuso anzi, Lorenzo lo sembrava ancora più di me, mentre con  le sopracciglia corrugare faceva passare lo sguardo da sua madre a Ombra.
"O mio dio mamma, non dirmi che quello è il mio fratellastro" sbotto con la faccia bianca come un lenzuolo, sembra traumatizzato, e non poco..aspetta fratellastro ?
"Tu hai un fratellastro ?" Guardò confuso Lorenzo, che si gira lentamente  verso di me "Io..no ma...o mio dio, mamma hai tradito papà ?" Sembrava sempre più traumatizzato...Ginerva lo guardava scuotendo la testa "Si vede che non hai preso niente da me ma tutto da Ginerva e dalla sua parte lupo...no perché sei propio stolto" afferma però la parte demoniaca di Ginerva, portandosi una mano sulla fronte esasperata scuotendo la testa.
"Hey!" Sbotta Lorenzo guardandola male, ma prima che qualcuno dei due potesse solo aggiungere qualcosa, Ombra si fa avanti.
"Bashima" avanza lentamente verso di lei "credi seriamente sia il momento? Voglio dire..." sembra insicuri
"Di cosa state parlando?" Domanda confuso Lorenzo continuando a guardare i due confuso, decido di stare in silenzio continuando ad osservare la demone, Bashima, sembra qualcuno di così diverso dal solito, una sconosciuta al interno di un corpo conosciuto...è tutto così tanto strano, e sembro l'unico essere stranito dalla cosa.
-Ovvio non essere idiota, ti devo ricordare che Lorenzo e suo figlio? Ci è nato con lei
-Questo va bene ma Ombra ? Perché lui non è stranito ? Anzi qui sono tutti strani...
"Non potrai nasconderlo per sempre Xander" afferma la donna, chiamandolo con il suo vero nome, un nome alquanto famigliare, corrugò le sopracciglia quando vedo Lorenzo immobilizzarsi.
"Xander ?"sussurra piano girandosi verso di lui piano, vedo Ombra o meglio Xander immobilizzassi, senza osare pronunciare una sola parola o muovere un dito.
"Tu..tu...non puoi cioè..quello Xander ? Xander Victor White?" Domando con la voce incrinata cercando certezze...ecco dove ho sentito questo nome da Aisha...lui è suo cugino.
-Quello di qui parlava il giorno in qui ha scoperto che non è stato suo zio ad uccidere suo padre ?
-Credo propio di sì...
Xander prende un forte respiro prima di alzare le mani, ed abbassare lentamente il cappuccio che gli copriva la faccia.
Spalanco gli occhi nel notare l'immensa somiglianza fra lui e Aisha, hanno gli stessi occhi, e gli stessi capelli scuri...è qualcosa di dannatamente sorprendente...gli potrei quasi scambiare per gemelli.
"Lorenzo" sussurra piano guardandolo con esitazione, prima di fare un leggero passo in avanti senza mai avvicinassi seriamente.
Indietreggio lentamente nello stesso momento in qui Bashima si allontana lentamente dalla scrivania, camminando fino a fermarsi davanti me "Andiamo credo che loro due abbiamo bisogno di parlare un po' da soli" mi sorride leggermente, indicandomi con un cenno del capo la porta e non ci penso nemmeno un nano secondo prima di seguirla fuori dalla porta lasciando i due da soli nella stanza, in una stanza piena di tensione, dolore, pentimento, e lacrime trattenute.
Pov's Lorenzo

Uguali ma DiversiWhere stories live. Discover now