34)La pace prima della tempesta

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Mi sveglio per la prima volta dopo tanto tempo con l'energia di fare mille cose. 

Indosso una felpa larga e dei calzini di lana mentre in sottofondo si sentono i fringuelli cantare, e una luce chiara traspare dalla finestra illuminando il mio letto.

Apro le tende e guardo il panorama: una distesa di neve bianca che ricopre strade, case, macchine e alberi sotto un cielo senza nuvole. Una domenica perfetta.

Scendo le scale e mi dirigo in cucina, da dove proviene un delizioso profumino di pancakes che sta preparando la mia seconda mamma, April, nel suo grembiule da cuoca lilla.

-Buongiorno!- saltello fin dietro il bancone per poterle stampare un bacio sulla guancia. 

-Buongiorno a te tesoro- mi rivolge uno sguardo stranito, non avendomi mai vista in questo stato di prima mattina. -Ti vedo particolarmente raggiante. Pancake?-

Annuisco. -Sono semplicemente di buon umore. C'è la panna? Oh, e anche lo sciroppo d'acero.-

April mi prepara la colazione e io mi siedo a divorarla su uno degli sgabelli dell'isola.

-Vedo che hai molta fame. Scommetto che c'entra un ragazzo-

Mando giù il boccone e le sorrido. -Che c'è una persona non può essere felice e strafogarsi di dolci la domenica mattina?-

Lei alza le mani in segno di resa e si gira verso il lavandino per lavare i piatti. Nel frattempo sento dei passi provenienti dalle scale farsi sempre più vicini e mi si illumina il viso quando capisco che è Keagan.

O, per meglio dire, il mio ragazzo.

-Ciao mamma, ciao rompipalle- ci saluta per poi darmi di nascosto una pacca sul sedere che mi fa sussultare. Infine pensa bene di rubarmi un pancake.

-Hey! Quello è mio- lo rimprovero, e vedo uno sguardo divertito nei suoi occhi.

-Keagan, non iniziare già a quest'ora- lo riprende sua madre, per poi andare in soggiorno lasciandoci soli.

In quel momento entrambi ci guardiamo, e ci avviciniamo l'uno all'altra per darci un piccolo bacio senza farci scoprire da nessuno. Davanti agli altri dobbiamo comportarci come sempre, oppure inizieranno a sospettare qualcosa.

Ma prima che le nostre labbra si sfiorino April fa di ritorno in cucina e entrambi ci irrigidiamo.

Il suo sguarda vaga tra me e suo figlio, vedendoci a pochi centimetri di distanza.

Merda.

-Eh sì. È proprio un brufolo quello che hai sul naso- si inventa una scusa Keagan tutto un tratto, per poi rubarmi un altro pancake. -Così evito che te ne vengano altri, non ringraziarmi.-

Mi bacia lo zigomo in modo delicato, tanto da farmi il solletico, e mentre se ne torna in camera non posso fare a meno di trattenere un sorriso che April nota all'istante.

-Siete davvero carini insieme- commenta sorridendo anche lei.

-Cosa? No, io e lui ci sopportiamo a malapena-

-Alyssa, tesoro, ti ho cresciuta io. Anzi, vi ho cresciuti entrambi. Capisco quando nascondete qualcosa.-

Caspita, sono davvero una frana a mentire. Forse dovrei iscrivermi a qualche corso di recitazione o qualcosa del genere.

-Davvero, April, non è come pensi- faccio un'altro tentativo di nascondere la palese verità, e proprio in quel momento Keagan fa ritorno in cucina dopo aver indossato una felpa nera.

-Spero che tu e Alyssa stiate attenti, insomma... che usiate le protezioni-

Keagan mi rivolge uno sguardo accusatore. -Glielo hai detto?-

Kiss me or Kill me [COMPLETA] #Wattys2019Where stories live. Discover now