47)Decisione finale

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Sono passate due settimane dal giorno in cui la mia vita è stata stravolta. Da quando ho scoperto tutta la verità. E anche da quando ho fatto definitivamente pace con la mia migliore amica una volta per tutte.

Durante i primi giorni vagavo per casa come uno zombie, sempre ammesso che riuscissi ad alzarmi dal letto. Altrimenti mi limitavo a vegetare su di esso, senza mangiare, camminare, parlare con nessuno.

April infatti, preoccupata come il resto della famiglia, insistette per farmi parlare con uno psichiatra che magari mi rifilasse qualche antidepressivo, ma io mi sono opposta e alla fine abbiamo patteggiato per un semplice psicologo con cui potessi esprimere le mie emozioni e tutta la rabbia repressa che ho.

In effetti, dopo essermi sfogata ore e ore con lui, devo dire che mi sento già molto meglio.

Ho anche iniziato a studiare in casa perchè la mia pancia inizia a farsi più visibile e rotonda, anche se è solo una cosa provvisoria prima che tutto ritorni alla normalità.

-Ahi!- urlo quando qualcosa mi colpisce la tempia.

Spostando lo sguardo mi accorgo che è Keagan che ha pensato bene di tirarmi uno dei suoi popcorn in testa, mentre io me ne stavo tranquilla a mangiare i miei cereali.

-Ancora questa strana abitudine di mangiarli senza latte? Si può sapere che razza di alieno ti ha creata?- mi squadra stranito dalla testa ai piedi, facendomi ridere.

-Parla il ragazzo che mangia i popcorn a colazione-

Keagan mi sorride e si posiziona dietro di me che sono seduta su uno degli sgabelli della cucina, lasciandomi una scia di bacetti sulla guancia.

-Siete talmente dolci che mi viene voglia di mangiare una manciata di sale- scherza Faith, comparendo dalla porta.

-Mi hai tolto le parole di bocca- concorda Spencer al suo seguito.

Per tutta risposta Keagan mostra ai suoi fratelli il dito medio ed entrambi ricambiano.

-Ascolta Aly, io mi devo vedere con un mio amico ma appena torno dobbiamo parlare di una cosa importante-

-Keagan non puoi lasciarmi sulle spine in questo modo, ormai devi dirmelo-

Il ragazzo sghignazza divertito. -No. Devi aspettare-

-Daiii- piagnucolo come una bambina, cercando di far leva sulla sua parte sensibile che, a quanto pare, non esiste.

Scuote la testa in senso di diniego, mi stampa un bacio sulle labbra e poi esce dalla porta salutandomi. -A stasera!-

In quell'esatto momento April fa capolino nella stanza con il telefono in mano. -Alyssa, tesoro, la dottoressa mi ha chiamato e mi ha chiesto se sei ancora dell'idea di... sì, insomma... abortire?-

Deglutisco, e annuisco. -Certo-

-Beh in tal caso, mi ha detto che come date disponibili avrebbe tra tre giorni oppure domani mattina-

-Domani mattina è perfetto- asserisco.

Questo problema deve essere risolto il prima possibile.

April mi guarda rattristita. -Sai che ci sono altre soluzioni...-

-No, non ci sono- ribatto schietta. -Non per me. Non terrò il bambino, manderebbe all'aria tutti i piani che avevo per la mia vita.-

-Magari potresti darlo in adozione- interviene cautamente Faith.

Io le lancio uno sguardo di fuoco.

-Secondo te dovrei patire le pene dell'inferno per nove mesi e darlo alla luce... per poi regalarlo a degli sconosciuti, facendo sì che il bambino cresca chiedendosi perchè sua mamma lo abbia abbandonato, o non lo gli abbia voluto bene, creandogli complessi mentali che lo porteranno a diventare un'alcolizzato con problemi a relazionarsi nel mondo? No, grazie-

Kiss me or Kill me [COMPLETA] #Wattys2019Where stories live. Discover now