capitolo 39

1.3K 73 7
                                    

Tutti erano in quella stramaledettissima sala d'attesa di quel ospedale così opprimente e pieno di ogni tipo di angosce, in quel silenzio così surreale da rendere tetro quel l'ambiente con il colore bianco ghiaccio che predominava nelle pareti, sul suolo e nei loro occhi dove vi si posava lo sguardo, quel silenzio veniva spezzato costantemente dal via vai dalle infermiere, dottori e pazienti di ogni malattia e di ogni frattura ossea di qualunque genere ed pazienti con l'urgenza di essere curati nel reparto di intensivo o di chirurgia per esser operati subito prima che potessero aggravare la loro situazione, metà degli otto ragazzi che aspettavano l'esito del dottore all'interno della stanza in cui vi era Jimin, erano seduti sulle scomode sedie attaccate l'una all'altra in uno stato disperato con il viso che si leggeva solo dolore, non quello fisico ma quello emotivo che è mille volte peggio e devastante, in grado di spezzarti in mille pezzi come nulla fosse, paura di perdere un amico prezioso ed unico nel suo genere, rabbia di non aver potuto far niente che tutto questo e che  povesse manco accadere e stessa cosa valeva per il resto dei ragazzi che non erano seduti sulle sedie in ferro di color grigio freddo ma erano accovacciati a terra o in piedi non riuscendo a stare seduti per la situazione assai devastate per restare fermi come delle pietre aspettando chi sa cosa dalla vita, Yoongi era uno di quelli in piedi che faceva avanti indietro nel lungo corridoio tempestato da mattonelle di color bianco zinco

-Ti prego fermati un attimo ci fai venire mal di testa- disse Namjoon in tono lamentoso, mise meglio la testa di Jin sulla sua spalla evitando di farla cadere e di far male al suo ragazzo che dopo quelle ore era crollato con le lacrime agli occhi

Jin era ed è una persona estremamente allegra, scherzosa e molto emotiva che ci tiene un sacco alle persone a lui così care da mettere al primo posto il loro bene ai suoi interessi, ovvio non sciupando la sua bellezza che quella non ci rinunciava mai, egli aveva così tanata paura di perdere quei ragazzi che sono diventati la sua famiglia, li voleva bene più dei suoi stessi genitori che erano troppo impegnati per preoccuparsi del loro figlio, per loro tutto si risolveva mandandogli dei soldi per poter vivere al meglio da solo.

Erano in quell'ospedale da ben tre ore che aspettavano e la stanchezza si stava facendo sentire e far appesantire i loro occhi essendo che la situazione non era mica così piacevole tutt'altro, erano stremati, con i nervi che arrivavano alle stelle e stressati oltre all'immaginazione ed si aggiungeva quella paura costante che metteva ha dura prova la loro spiche, volevano rivedere Jimin che sorrideva con quella sua aria di timidezza che alleggiava sempre intorno a lui che lo rendeva estremamente tenero e dolce alla vista ed una cosa che adoravano di lui era la sua risata facile e che era ed è un ragazzo che piaceva scherzare ed alcune volte sapevano che faceva finta di ridere alle battute penose di Jin solo per renderlo felice, Yoongi in quel preciso istante stava avendo un crollo emotivo e di nervosismo non riusciva a star apparentemente calmo come gli altri, ma come potevamo giudicarlo era in ballo la vita della persona che più amava e rispettava per la sua forza e la sua volontà d'animo 

-Non hai nessun diritto di dirmi cosa devo e non devo fare mi sono spiegato bene- ringhio Yoongi in un sibilo rabbioso e stressato contro l'amico, anche se in realtà non né aveva l'intenzione di attaccarlo in quel modo così scontroso ed iracondo 

-Hyung calmati, te l'ha detto solo per il tuo bene e anche per il nostro- disse Taehyung che era seduto a terra con Jungkook tra le braccia che stava anche lui dormendo dopo un attacco di panico 

Yoongi si fermò dalla sua camminata che trasudava preoccupazione e nervosismo a fior di pelle, si stropicciò con due dita gli occhi assai stanchi e provati dalle ore in cui aveva pianto e delle luci al neon che era tempestato il soffitto del corridoio, buttò fuori un sospiro esausto, desiderava solo il suo Jimin tra le braccia ed andare tra le sue braccia, andare a casa con gli altri e vivere la sua vita con loro come ogni altro adolescente che sta crescendo per diventare un adulto vivendo  appieno le giornate che susseguivano davanti agli occhi da creare novi e splendidi ricordi da costudire con gelosia nella sua memora 

-Scusate avete ragione ma...- sbuffò Yoongi dalla stanchezza non finendo la frase che venne interrotto da Sehun con il volto abbassato e lo sguardo lucido rivolto hai suoi jeans di color blu scuro  

-Lo sappiamo Hyung, noi siamo qui per te e per Jimin, anche se sono l'ultima persona che deve parlare qui per tutto il male che ho causato a voi.. non devo aprir bocca in questa situazione critica che non né avrei nessun diritto-  

-sta zitto per favore di dire ste cose, ognuno di noi ha sbagliato una volta nella vita e non siamo nessuno per giudicare il prossimo, basta solo imparare dai propri errori, migliorarsi e non fargli più, tu Sehun hai capito il tuo errore e sei venuto da noi a scusarti, questo ti fa onore altri non avrebbero avuto il coraggio di affrontare i loro errori che adottano la soluzione migliore che è quella di scappare a gambe levate -disse Hoseok

-Nemmeno io ce l'ho con te, abbiamo capito che ti sei sentito in colpa, abbiamo capito cosa ti faceva soffrire, noi non c'è l'abbiamo con te ed anch'io ti devo delle scuse per averti gonfiato come un palloncino- disse Namjoon con il tono calmo, egli trovava giusto scusarsi anche lui essendo che anche l'altro l'abbia fatto ed anche che Namjoon odiava usare la violenza o la forza bruta per far del male al prossimo

-visto che parlando con il cuore in mano alle persone capiranno quasi sempre e ti perdoneranno essendo che nessuno è perfetto ed è nella natura umana sbagliare- disse Luhan a bassa voce ma che sentirono tutti, Luhan si sporse un po' per poi baciare la guancia sinistra di Sehun che sorrise immediatamente al gesto del suo ragazzo 

Yoongi si girò verso alla porta di color bianco ghiaccio come la superficie liscia dei ghiacciai del polo nord ancora chiusa dove vi erano rinchiusi i dottori, le infermiere e Jimin e la male dì come non mai del perché non si apriva, dal canto di Jimin stava combattendo con tutte le forze che rimanevano per rivedere il suo primo, unico e grande amore, naturalmente anche i suoi amici, ad un tratto che fece scattare dalla  postazione di Yoongi era che la porta si aprì lasciando che le infermiere e il dottore uscissero ed in quel momento che il ragazzo partì con uno sprint ed aggredì il dottore verbalmente di domande sparate a raffica senza lasciar tempo all'adulto di poter rispondere o respirare adeguatamente che Yoongi gli aveva invaso il suo spazio vitale 

-Yoongi calmati, lascialo parlare- disse Jin con la voce rocca di chi si era appena svegliato da una lunga dormita per poi posare le mani sulle spalle dell'altro per farlo indietreggiare 

-Grazie... Allora il paziente è stabile per il momento, dorme ancora sotto gli effetti dei medicinali, non si potrà muovere con tanta facilità essendo che due costole si sono incrinate e i tagli erano più profondi di quanto avessi pensato abbiamo fatto la trasfusione e per quanto riguarda per i lividi basta passarci una pomata che vi farò avere il nome per la sua efficacia.... prima che mi facciate la domanda che ogni persona che mi fa, solo una persona può entrare all'interno della stanza- disse il dottore prima di andare da qualche altro paziente che aveva bisogno di lui

-Yoongi hyung vai tu- disse Jungkook anche esso appena svegliato 

-dai vai, non rimanere lì come uno stoccafisso -scherzo Hoseok spingendolo nella direzione della porta semichiusa, poi gli altri videro Yoongi entrare nella stanza mentre la porta si chiudeva alle sue spalle  

~~~~~

Ciao ragazze/i
Spero che vi piaccia questo capitolo ho ricevuto i vostri commenti e sarò più che felice di esaudire il vostro desiderio
se ci sono errori me ne scuso e di dirmerlo così correggerò 

        


  

            

my light-yoonmin Where stories live. Discover now