capitolo 40

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Erano passate ben due ore o forse più, questo Yoongi non riusciva a determinarlo, era così tanto che aspettava che non lo seppe più, gli altri erano entrati uno ad uno a far visita a Jimin, anche Hoseok era entrato dentro ha vederlo anche se non lo conosceva direttamente essendo che quando Jimin era andato a fargli visita quando era lui in ospedale precisamente quando era in coma ed egli non poteva saperlo, Hoseok rimase così scosso dalla figura così bianca e magrolina che si incupì ulteriormente, si vedeva in Jimin qualche anno fa quando ebbe toccato il fondo con la morte di sua sorella e a quel tempo si sentiva così in colpa ed i genitori non lo stavano aiutando affatto, sperò con tutto se stesso che Jimin si rimettesse al più presto per vedere sia il suo migliore amico ed gli altri ragazzi finalmente felici che se lo meritavano, al piccolo raggio di sole distruggeva vedere cosi i propri amici, ridotti in quello stato tra lo speranzoso e la rassegnazione ed egli non sapeva cosa fare per tirargli su di morale

-Yoongi noi c'è ne andiamo per farci la doccia e poi torniamo da te con del cibo- disse Seokjin sapendo che dissuadere il maggiore a venire con loro sarebbe stato inutile, era solo uno spreco di energie e di tempo da quanto era testardo

-Va bene ma ad una sola condizione- disse Yoongi con voce tremendamente calma senza staccare gli occhi dal corpo addormentato di Jimin in mezzo a quei fili ed macchinari

-Quale- si intromise Namjoon nella loro conversazione facendo sbucare solo la sua faccia con un espressione assai curiosa

- Giuro che se ritornerete in questo posto e non vi siete riposati almeno qualche ora vi caccio a calci in culo... - si fermo a guardarli per vedere le loro reazioni poi riprese a parlare -...vi fate vedere qui senza aver dormito un po' sapete cosa vi succederà- lì minaccio Yoongi con più enfasi nella voce ed un ghigno sul volto fulminandoli con lo sguardo ed aggiunse un dito puntato contro i due che si vedevano, come per Namjoon solo la faccia e Jin gli si vedeva sia la faccia che metà corpo e in risposta alzarono le mani in segno di resa ridacchiando contemporaneamente alle sue divertenti azioni di finto arrabbiato ma sapevano benissimo che le minacce del maggiore le avrebbe messe in pratica, la cosa diventava seria quando giurava e non aveva nessuno scrupolo a metterle in atto come successe con Jungkook quando non tanto tempo fa gli aveva preso in "prestito" le sue cuffie, che il maggiore gli avesse detto di non prenderle ma egli non lì dette ascolto ed il giorno seguente avevano trovato il piccolo coniglietto in bagnato fradicio seduto per terra che dondolava in avanti ed indietro con lo sguardo più che terrorizzato ed ancora adesso Jungkook non volle dire cosa Yoongi ebbe fatto per farlo terrorizzare così tanto, quando lo avevano chiesto all'altro li aveva guardati con inespressività e glacialità peggio delle intemperie dell'Alaska dicendo come non nulla "solo che se l'era andata a cercare ,che l'ho avvisato pure"

-okay, hai reso l'idea- dissero in coro i due fidanzati rabbrividendo al ricordo di Jungkook per terra fradicio ed impaurito ed ebbero molta paura e questo lì portò a ridacchiare con assai nervosismo

-Yoongi però riposati anche tu finche puoi- disse Jin con il suo lato materno facendolo uscire fuori ed impossessarsi del suo corpo costringendolo ad usare un tono estremamente premuroso, per poi chiudere la porta senza che aspettassero una risposta da Yoongi, sapendo benissimo che non gli avrebbe calcolati manco di striscio, troppo occupato ad osservare Jimin ed ad accarezzarlo con amore e affetto che si leggeva nei suoi occhi scuri, felini, taglienti e profondi come lo spazio più pesto ed infinito

-Adesso siamo solo noi due in questa stanza spoglia- disse Yoongi tra sé e sé

All'improvviso la stanza si riempi della suoneria del cellulare di Yoongi che rimbombava fastidiosamente nella stanza e nelle sue povere orecchie, prese il cellulare dalla tasca dei Jeans con la mano libera, intanto l'altra era occupata a stringere la mano del suo amato ragazzo, vide chi era l'emittente e sbuffo irritato, bloccò la chiamata di sua madre, egli non aveva la benché minima voglia di stare a sentirla parlare con quella voce piena di veleno, di delusione e rabbia verso il figlio, ella quando seppe cosa era successo a Jimin non faceva che chiamarlo per persuaderlo a tornare a casa e studiare per poi un giorno non molto lontano prendere il posto del padre nella fruttuosa azienda di famiglia, ma Yoongi non né voleva sapere di sta cosa, egli voleva sfondare nel mondo della musica con il suo rap e come compositore se mai con Namjoon affianco, ma i genitori non riuscivano ha capirlo, comprenderlo e che sostenerlo, appoggiarlo ed accettare le sue scelte ed i suoi sogni, lo denigravano e lo sminuivano dicendoli che non era un vero Min che faceva meglio a sparire una volta per tutte

in quel preciso istante la porta si aprì rivelando la figura slanciata del dottore con indosso il suo camice bianco latte, a Yoongi diede la nausea, aveva visto fin troppo bianco in quell'arco della giornata che distolse subito lo sguardo dall'adulto

-Ancora qui, non è meglio se vai ha riposarti e poi rivenivi-disse il dottore preoccupato per la sua salute

che preoccuparsi inutilmente per me pensi a Jimin pensò acidamente Yoongi

-No, non voglio lasciarlo solo- tagliò corto il ragazzo linciandoli uno sguardo di fuoco

-Come vuoi- disse il dottore facendo finta di nulla capendo perfettamente cosa stesse passando nella mente di Yoongi

-Dottore come mai Jimin non si sveglia saranno più di tre ore che è addormentato... mi sto preoccupando molto- disse Yoongi passando la mano suoi capelli scoloriti del minore con amore ed affetto

-Non preoccuparti, il tuo amico ha perso molto sonno in questi giorni e deve solo recuperare, è anche diventato anemico ed aveva una massiccia dose di tranquillanti in circolo e gli abbiamo fatto una lavanda gastrica, avete fatto appena in tempo o sé no avremmo perso il suo fegato ed il suo stomaco, poi il suo cuore ha risentito per l'elevata paura e stress, quando si sveglierà dovrà star più che ha riposo soprattutto calmo- disse il dottore con calma calma infinita

-MA...ma perché non l'ha detto subito queste cose avevamo tutto il diritto di saperle- disse Yoongi spazientito del comportamento assurdo che aveva il dottore a parer suo

-In quell'istante dovevate avere delle certezze che il vostro amico fosse stabile ed era fuori pericolo e non sentirvi dire queste cose in più...prima vi ho detto il minimo indispensabile per calmarvi... essendo che dai parametri il paziente è veramente fuori pericolo- disse l'uomo con un piccolo sorriso

-V.. Va bene... mi scusi del mio comportamento ma vede io...-

-lo so ragazzo- lo interrompo il dottore con un altro sorriso più grande e visibile del precedente

Ad un tratto la macchina dove teneva sotto controllo i parametri dei battiti cardiaci del cuore di Jimin impazzì ed allarmò sia Yoongi ed il dottore, che quest'ultimo scatto in avanti premendo un pulsante facendo arrivare di corsa diverse infermiere che spingevano il ragazzo fuori ed aiutavano il dottore

-JIMIN- urlò disperato Yoongi

il maggiore sentì dal dottore prima che la porta bianco latte si chiudesse un

-Lo stiamo perdendo... forza datemi il defibrillatore -

e con questo Yoongi cadde in ginocchio cominciando a piangere disperatamente chiamando anche il nome di Jimin come se fosse un mantra, sperando con tutto se stesso che il dottore riesca a salvarlo

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Ciao,
Prima che mi possiate uccidere manterrò la mia promessa della fine ma ci voleva un colpo di scena su su...
Spero che vi sia piaciuto il capitolo e se ci sono errori me ne scuso infinitamente, ditemelo che correggerò...
Già che ci sono volevo ringraziare le persone per leggere il libro, votarlo e commentarlo, io adoro leggere i vostri commenti e sapere cosa ne pensate...perciò grazie infinite per tutto

my light-yoonmin Where stories live. Discover now