<<Epilogo>>

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Erano passati ben quattro anni da quando avvenne il malaugurato e nefasto incidente dove Jimin venne rapito, messo a dura prova la sua forza corporea e psichica, quattro anni erano passati dove egli era ricoverato ed Yoongi che stava nella stanza a pregare assiduamente e ha fargli compagnia,  con gli altri che aspettavano fuori,  ovvio c'era il cambio ma era più il fidanzato del paziente a stare con egli, aspettavano buone notizie ed un effimera e vana speranza che andava e veniva a seconda dei giorni e della salute del minore che migliorava e peggiorava come se fosse stato nelle montagne russe, Jimin stava  lottando per la sua vita non volendola lasciare ora che ebbe trovato delle persone importanti, non come prima  che era in costate ricerca di farla finita, con il dolore che incendiava la sua pelle e la sua anima ferita e calpestata molte volte, Jimin sognava una vita felice con Yoongi e con gli altri ragazzi e prima quel desiderio non cera mai passato nella sua mente, non prima di incontrare loro anche se aveva al suo fianco Taehyung e Jungkook ma non bastava era alla ricerca di qualcos'altro che fu l'amore, Yoongi aveva salvato Jimin dalle grinfie assetate di sangue innocente del padre che aveva infondato tanto dolore, rabbia, rancore, sofferenza ed l'irrefrenabile voglia di togliersi la vita in modo netto e definitivo per quanto egli era bravo a ridurti al limite delle tue forze e spingerti il più affondo possibile senza alcuna vana speranza di salire in superficie ed avere una seconda possibilità di vivere, lui l'ha distruggeva come un castello di carte con un impetuoso ed imperioso  vento portatore di emozioni negativi

-Ragazzi avete capito il piano vero- disse Yoongi con un sopracciglio alzato non avendo alcuna fiducia in loro, che erano dei combina guai di prima categoria categoria pronti a ricevere un Nobel per questo

-si Yoongi hyung abbaiamo capito.... fidati di noi non ti abbiamo mai dato da pensare che potessimo fallire o combinare guai- disse Jungkook ed Hoseok incrociando le braccia al petto

-ne sei così sicuro, devo proprio aprire bocca delle vostre esorbitanti cazzate che combinate giornalmente- esclamò Yoongi con un sopracciglio alzato 

-VA... va bene basta bisticciare.... abbiamo capito Yoongi, ci penso io a loro- disse Jin poggiandoli una mano sulla spalla cercando di calmare la sua ansia 

-Ma adesso vai che stai facendo tardi Hyung- disse Taehyung lanciando un occhiata verso all'orologio che stava ticchettando, segnando sempre diversi minuti ed ore 

-Oh... è vero adesso vado, mi affido a voi non fatemi pentire per questa decisone- disse Yoongi frettolosamente prendendo le chiavi, il cellulare e la leggera giacca di jeans di color nero ed uscire di casa sbattendo la porta senza salutare nessuno facendo alzare gli occhi al cielo ai ragazzi che non si stupivano più della sua estrema grazia e delicatezza

-sempre il solito- disse Namjoon

Yoongi prese la sua macchina di color nero metallizzato e sfrecciò sulle strade un po' trafficate ma stando sulla norma, egli non aveva la benché minima voglia di avere una multa assai salata per colpa dei limiti di velocità  e poi pagarla e rompersi le scatole con Jin che gli urlava di tutto come  ad esempio che era un incosciente, di stare più attento o che poteva fare un incidente ed altre cose, Yoongi poteva scommetterci, arrivò sul luogo prestabilito dal maggiore ridacchiando intenerito e divertito dalla figura minuta intenta a guardare il suo cellulare ridendo alcune volte, egli scese dall'auto con la velocita di un novantenne con la sua poca grazia fece alzare lo sguardo al ragazzo con in mano il cellulare che quando l'ho vide lo mise via, corse verso da lui e gli saltò in braccio allacciando le braccia intorno al suo collo ed avvolgere le sue gambe alla vita dell'altro 

-Hai ritardato e non succede mai, è successo qualcosa?- domandò Jimin al suo orecchio stringendolo più a sé ed aspirando il suo dolce e allo stesso tempo pungente odore di menta

my light-yoonmin Where stories live. Discover now