act five; stars

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Quando Felix si svegliò era sul suo letto, non ricordava granché di quello che era successo ma sapeva soltanto che dal bruciore del suo stomaco non doveva essere stato un pomeriggio troppo tranquillo. Si mise seduto e guardò il pavimento, c'era Changbin che stava raccogliendo i bicchieri di plastica. Il maggiore si sollevò e sorrise. "Sono le otto, abbiamo dormito cinque ore." gli fece sapere, Felix sbuffò e si lasciò cadere di nuovo sul letto, esausto. "Stai bene?"

"Cinque ore. Me ne servono minimo altre cinque per smaltire tutta la roba che ho bevuto." mugolò, mettendosi in piedi pronto per dirigersi verso il bagno. "Tu stai già bene?"
"Sto una favola." canticchiò. "Vado a buttare questa roba nella spazzatura."

Mentre camminava verso il bagno sembrava ricordare di ciò di cui avevano parlato, si sentiva imbarazzato e sperava che il maggiore non ci desse troppo peso, si comportava sempre in modo strano quando beveva. Si lavò il viso e ritornò in camera, c'erano dei cuscini ai piedi del letto e si ricordò di quando si era addormentato lì. Guardò Changbin che era già tornato dal piano inferiore e si era disteso sul materasso, rimise poi a posto quel casino. "Non avevamo dormito a terra?" domandò curioso.

"Sì, ma era scomodo quindi ti ho spostato sul letto." rispose con disinvoltura.
Felix guardò altrove imbarazzato e si grattò la nuca, quindi avevano dormito insieme. "Ti va di fare una passeggiata?"
"Va bene." si mise seduto e sorrise. "Puoi prestarmi un'altra felpa? Fa freddo a quest'ora." lo vide cercarne una nell'armadio. "Mi sento già quasi totalmente in confidenza con te, eppure solitamente sono un tipo introverso."
"Penso che possiamo bypassare la timidezza visto che non abbiamo chissà quanto tempo per conoscerci." gliela lanciò e Changbin se la mise sulle spalle. 
"Ci pensi sempre?"
Sospirò e aspettò che si sollevasse per uscire insieme. "Quasi sempre — da sbronzo no." fece per prendere l'unica bottiglia che Changbin non aveva buttato dato che era ancora piena ma il maggiore lo fermò.
"Non ne hai bisogno." la poggiò sulla scrivania e gli sorrise, poi tenendogli il braccio lo indirizzò verso la porta. "Ti farò pensare io ad altro. Andiamo, forza."

Si scostò e gli fece lasciare la presa, Changbin lo guardò con un'espressione malinconica e continuò a camminare di fianco a lui. Il silenzio che c'era all'esterno mentre percorrevano il quartiere era spettrale e rendeva tutto più impressionabile, il freddo non aiutava affatto, non era molto piacevole stare lì. Scrollò le spalle e urtò contro il maggiore che sorrise. "Si gela."

"Se vuoi torniamo indietro, non c'è un'anima."
"Solo un altro po'." si fermò di colpo e si chinò sull'asfalto.
"Che fai?" chiese, lo vide sedersi e distendersi e guardò entrambi i lati della strada. "Felix, se arriva una di quelle auto in corsa come stamattina e ti ammazza, giuro che poi ripasso sul tuo cadavere."
Ridacchiò e allungò un braccio verso la sua gamba. "Vieni anche tu, si vedono le stelle."
Il maggiore sospirò e si sedette sull'asfalto, al centro della strada. Si distese accanto a lui e sospirò profondamente, era preoccupato. "Non possiamo almeno spostarci sul marciapiede?"
Gli disse di stare zitto e chiuse gli occhi. "Non passerà nessuno di qui." lo rassicurò, parlando piano. Si voltò e lo guardò, anche Changbin bloccò i suoi occhi in quelli del minore.
"Vorrei che non fossimo costretti ad andare così velocemente."
Felix inarcò un sopracciglio. "Che intendi?"
Guardò il cielo. "Con tutto quanto." si sollevò e incrociò le gambe. "Avrò un attacco di panico se non ci leviamo subito dalla strada, dico sul serio."
"Okay, okay. Anche se è durato poco è stato bello. Aiutami ad alzarmi." gli porse la mano e Changbin l'afferrò, anche una volta che il minore si fu alzato non la lasciò andare. "Ora potrò spuntare la voce camminare mano nella mano con un ragazzo dalla mia lista." disse dopo un po', imbarazzato.
"Anche se ci sono meno di venti gradi ti sudano comunque le mani." lo prese in giro l'altro.

Una volta arrivati davanti casa Felix lasciò la mano del più grande per aprire il cancello e finalmente rientrarono, l'abitazione era ancora deserta. "Ti presto qualcosa per dormire." disse una volta che furono tornati in camera, aprendo l'armadio e passandogli un pigiama di pile. "Puoi andare a lavarti se vuoi, io andrò al bagno di sotto." il maggiore acconsentì così si separarono, non appena arrivò nella stanza in questione Felix si guardò allo specchio, aveva un aspetto orribile. Si lavò e massaggiò con calma i capelli, sperando che in quel modo il mal di testa che lo stava perseguitando sparisse. In quel momento, tutti i brutti pensieri stavano venendo a galla. La sua testa continuava a ripetergli che quegli spiragli di luce che lo avevano investito durante il giorno fossero solo illusioni temporanee, che niente aveva senso, che stava solo cercando di distrarsi per dimenticarsi della verità. Si ritrovò a piangere sotto la doccia e quando trovò il coraggio di uscire venne investito dall'aria gelida. Si rivestì e ritornò al piano di sopra, non appena varcò la porta della sua stanza vide che Changbin stava riposando sul suo letto, era di spalle. "Dormi?"

the end of the world - changlixWhere stories live. Discover now