act nine; tree house

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"Mia madre mi ha chiamato due volte." sbuffò Felix, una volta che ebbe tirato fuori il suo cellulare dalla tasca. "Non è neanche l'una, dobbiamo già pranzare?"
Il maggiore mugolò qualcosa, lo stava abbracciando e teneva il capo contro la sua felpa, per parlare sollevò la testa e la rimise sul cuscino. "Forse ha bisogno di aiuto per cucinare."
Ridacchiò. "Non credo." fece una pausa e bloccò il telefono. "Da quando è cominciata questa storia è diventata strana nei miei confronti, prima non le importava dove mangiassi o a che ora tornassi a casa."
"Si preoccupa perché ti vuole bene."

Felix non rispose, sapeva che vista la situazione di Changbin lui doveva ritenersi più che fortunato ad avere una madre alla quale importava di lui ma non gli piaceva sentirsi così soffocato. "Quindi ce ne andiamo?" chiese. "È stato bello stare qui."

Dopo uno sbadiglio gli prese il braccio e strofinò la testa contro di esso come un cagnolino. "Penso di aver dormito per un po'." 
"Un po'? Direi più di mezz'ora, ti ho fatto delle foto prima che ti svegliassi." ridacchiò e sentì Changbin toccargli la pancia. "Non soffro il solletico se pensi di potermi ricattare così."
"No?" in effetti, non rideva né cambiava espressione ai suoi tocchi. "Neanche qui?" gli mise le mani sotto il collo ma l'unica cosa che fece fu sorridere.
"Da nessuna parte, e tu?"
Si allontanò e mise un piede fuori la porticina. "Non voglio provare, ora scendo."
"Fai piano, ho notato che uno degli scalini pende da un lato." non appena finì di raccomandargli di stare attento, sentì un rumore forte. Si sporse e vide che Changbin era volato a terra. "Stai bene?"
"Benissimo." si sedette alla base dell'albero e guardò il minore scendere lentamente.

Anche Felix si poggiò lì, lo vide tenersi la gamba e sorrise. "Sei proprio stupido, dopo fattela controllare dai miei genitori." ci portò una mano sopra e lo osservò assumere un'espressione di dolore. "Fa male?"

Changbin rispose con tono sarcastico. "Sono caduto da più di due metri, sì che fa male."
"Forse non avrei dovuto portarti ad una casa sull'albero, non pensavo fossi così incapace." ridacchiò e lo vide guardarlo male. "Ti porto sulle spalle."
Poggiò la testa sulla sua spalla. "È stato un momento di distrazione, penso di riuscire a camminare."
"Ma non dovresti sforzarti finché non sai se è grave o no." si sollevò e gli porse la mano. "Forza, alzati e sali."

Non appena raggiunsero casa loro i suoi genitori erano molto confusi — e Felix esausto. I due gli dissero che Changbin aveva messo male il piede non appena aveva provato ad oltrepassare un muretto, il minore andò ad aiutare sua madre in cucina una volta adagiato Changbin sul divano, si sarebbe occupato di lui suo padre. "Va bene, fammi controllare." l'uomo si mise gli occhiali e gli prese la gamba. "Cosa hai detto che è successo?"

"Ho messo male il piede." rispose, lo sentì togliergli la scarpa e si lamentò. L'uomo sembrava professionale anche senza il suo grembiule da medico e quegli strani aggeggi che hanno tutti attorno al collo, dopo qualche secondo fece la sua diagnosi.

"Sembra una semplice distorsione, devi stare a riposo e passerà, ora vado a prendere il ghiaccio." si diresse verso la cucina e Changbin sospirò in modo rumoroso, avrebbe dovuto essere più prudente. L'uomo ci mise poco a ritornare, mise il ghiaccio sulla parte arrossata della caviglia e sentì il ragazzo lamentarsi ancora. "Ora continuiamo così per un po', in questo modo non si gonfierà ulteriormente, dopo la fascerò e dovrai stare a riposo per qualche giorno, penso che non sia niente di troppo grave." fece una pausa e cambiò totalmente discorso. "Dì un po', che intenzioni hai con mio figlio?"

"Cosa? Io?" domandò, quell'uomo lo metteva in soggezione. "Nessuna intenzione."
"No?" sorrise. "Sono stato giovane anch'io." Felix ritornò in salotto e suo padre gli chiese un favore. "Vai a prendere una stampella in garage."
"Ma è grave?" domandò, avvicinandosi alla porta.
"Tra qualche giorno camminerà da solo." lo rassicurò, continuando a tenere il ghiaccio premuto contro la sua caviglia. "Ma mi raccomando, oggi e domani riposo assoluto." sollevò lo sguardo e sorrise al ragazzo. "Qualunque cosa ci sia tra di voi, rendilo felice. Sono tempi duri."
Ricambiò il sorriso.

the end of the world - changlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora