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"Hai preso tutto? Sto gelando."

"Ho finito, dovrebbe esserci un ombrello nel cassetto della mia scrivania." Changbin stava cercando di chiudere il borsone, la cerniera non aveva mai funzionato perfettamente. Il minore fece come gli era stato detto, pioveva ancora a dirotto e avrebbero avuto bisogno di qualcosa per ripararsi altrimenti tornare a casa sarebbe stato un inferno. Gli era stata data una seconda giacca, l'aveva indossata dato che la temperatura era scesa vertiginosamente. Aprì il cassetto e recuperò il piccolo ombrello, pensò che sarebbero stati fin troppo stretti lì sotto. Notò un foglietto di carta attaccato al manico e lo prese, era una fotografia. "Che fai?" si avvicinò e lo vide curiosare tra le sue cose. "Non dovresti guardare."

"È la tua famiglia?" domandò Felix, l'altro si era subito intristito. "Scusa, non volevo fartici pensare."
"Non fa niente, non ricordavo neanche che fosse lì." si sedette sul letto e la guardò meglio, la foto raffigurava Changbin con una tuta da ospedale e i suoi genitori accanto a lui. "Anche se era difficile, era tutto più bello a quei tempi." la mise nella tasca del borsone che portò poi sulla sua spalla, insieme alla chitarra che aveva chiuso nella custodia. "Vogliamo andare?" Changbin guardò per bene il suo appartamento. "Penso che non tornerò più qui, è proprio un posto di merda."
Felix sorrise. "Andiamo."

Percorrendo le scale del condominio riuscivano a sentire il vento gelido che soffiava dalla porta principale, ormai completamente buttata giù. Changbin rubò l'ombrello al minore e lo aprì poco prima che uscissero, non riusciva neanche a parlare tant'era il freddo che faceva, forse era stata una brutta idea uscire con quel tempo. Di colpo spostò l'ombrello e vennero entrambi investiti dalle gocce d'acqua, non pioveva tanto in quel momento, il problema principale era solo il freddo. Felix provò a tirargli il braccio ma Changbin gli sorrise. "Il bacio."

"Si gela." disse, provò a prendere di nuovo l'ombrello e si ritrovò ad abbracciare il maggiore che lo strinse a sua volta. Si guardarono negli occhi e per il più piccolo quasi scomparve tutto, c'era solo Changbin che gli teneva la testa e lo fissava. Si sporse in avanti e inclinò leggermente il capo, in quel momento sentì la punta del naso gelido del maggiore toccare contro una sua guancia, al contrario, le sue labbra erano calde contro le proprie. Dopo un po' si allontanò e Changbin rimise l'ombrello sulle proprie teste. "Stronzo." borbottò, tenendogli il braccio.

"Quando arriveremo a casa tua ti farò cancellare dalla lista anche limonare con un ragazzo, ti ritornerà il sorriso."
"Non provare a bruciare le tappe Changbin." rispose serio.
"Fino a prova contraria, tu hai chiesto di baciarmi di nuovo. Mentre eravamo sul mio letto, ricordi? Quando mi sono allontanato ci sei rimasto davvero male, ammettilo. Ma sotto la pioggia è più romantico, ora il tuo primo vero bacio è memorabile." poggiò la testa contro la sua e continuò a camminare. "Penso che se ti facessi accompagnare a scuola da me faresti un figurone, tutti ti chiederebbero il mio nome e le ragazze mi sbaverebbero dietro proprio come quando io andavo a scuola."
"Ma se sei uscito da scuola solo qualche mese fa. E poi che importanza ha? Non possiamo farlo." gli fece notare, lui scrollò le spalle.
"Immaginalo allora."

Arrivarono davanti l'abitazione del più piccolo e Changbin andò subito a sistemare ciò che aveva messo nel borsone nella stanza degli ospiti, lì l'armadio era vuoto e avrebbe potuto organizzare tutti i suoi vestiti perfettamente. Nel frattempo Felix stava parlando a telefono con Jeongin, gli stava raccontando di lui, dopotutto doveva pur sapere che aveva ospitato uno sconosciuto a casa sua e che stavano diventando anche abbastanza vicini. "Tu sei pazzo." rispose il suo amico, Felix ridacchiò. "Però sono felice che ora tu non sia più l'unico single del gruppo. Non è che state insieme, lo so, ma succederà."

"Già. E a te come va?"
"È difficile qui perché non ho molte conoscenze e passare tutto il giorno con i miei nonni mi manderebbe fuori di testa, sto uscendo con un mio amico d'infanzia, Hyunjin..." borbottò. "È forte."
"Mi fa piacere." sentì Changbin scendere le scale. "Ora devo andare, ci sentiamo."
"Ciao Felix, stai attento." sorrise e riattaccò. Il minore si voltò verso l'ingresso del salotto e vide il più grande raggiungerlo.
"Era tua madre? Tornano per cena?"
"Era un mio amico." rispose, lo vide andare in cucina e si sollevò per andare a vedere cosa stesse combinando. "Hai fame? I miei torneranno tardi quindi possiamo mangiare quello che vogliamo, anche se non c'è molta scelta..."
"Dovremo tornare al negozio allora." fece una pausa. "Ma domani. Perché non prepariamo dei noodles istantanei?"
"Buona idea."

the end of the world - changlixWhere stories live. Discover now