act twelve; trip

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Felix si svegliò di colpo a causa della musica alta, sollevò il capo e aprì a malapena gli occhi, c'era Changbin piazzato di fronte al PC che stava facendo il karaoke di una vecchia canzone. Buttò di nuovo la testa all'indietro e si lamentò, ben presto sentì che il maggiore aveva smesso di cantare, il materasso si mosse e per poco non soffocò dato che gli si era buttato addosso. "Mi sono appena svegliato." gli fece notare, Changbin lo baciò per cui ricambiò, poggiandogli le mani dietro la schiena.

"Io mi sono svegliato un'ora fa e non sapevo cosa fare, ho giocato un po' ai videogiochi ma non è abbastanza, mi annoio." si poggiò accanto a lui e sorrise. "E i tuoi se ne sono andati, mi hanno salutato."
"Oh, okay." sbadigliò e si spostò sul maggiore. "Fa caldo." 
"E mi stai appiccicato?"
Sorrise. "Vogliamo... uscire stamattina?"
"Pensavo di stare a casa." lo guardò e Felix ammiccò un sorriso. "Ti ricordi cosa mi hai detto ieri sera? Che lo avresti fatto tu, non aspetto altro."
Sbuffò scocciato. "Lo so, lo farò più tardi. Dobbiamo preparare l'occorrente però."
"Perfetto, ci penseremo dopo." gli baciò la guancia e sorrise. "Allora andiamo a fare colazione."

I due credevano che sarebbe stato opportuno partire il giorno seguente per andare in spiaggia, solo che non ne avevano minimamente parlato con i genitori del minore. Felix non credeva che gli avrebbero impedito di andare — anche se lo avessero fatto, non li avrebbe ascoltati — ma era comunque preoccupato perché lui e Changbin avrebbero viaggiato da soli per la prima volta e sperava che andasse tutto bene e non avessero nessun tipo di problema. Mangiarono insieme e Felix preparò anche qualcosa per pranzo, dato che i suoi genitori sarebbero tornati per quell'ora. "Ci serve anche la tenda per dormire, non ne ho una." disse a un certo punto, Changbin lo guardò male.

"Pensi veramente che potremo dormire in spiaggia? Fa freddissimo, dovremo portare tantissime coperte solo per non morire congelati."
"Potremmo accendere un fuoco." lui stava già sognando in grande. "Domani prima di andare passiamo per il negozio e prendiamo quello che ci manca, se ti viene in mente qualcosa avvisami, faccio una lista!"

Changbin lo guardò correre emozionato verso camera sua e sorrise, sapeva che si sarebbero divertiti insieme ma la cosa che gli faceva più paura era ciò che avrebbero potuto trovare per strada, sperava che riuscissero ad arrivare a destinazione e che Felix non rimanesse deluso — se non fossero riusciti ad arrivarci, anche lui si sarebbe sentito triste, erano giorni che lo stavano programmando. Passarono la mattinata sul divano e quando fu ora di pranzo sistemarono la tavola, i genitori del minore arrivarono puntuali. Felix era ancora un po' imbarazzato per l'accaduto con sua madre ma cercò di non pensarci, si sedettero a tavola tutti insieme e cominciarono a mangiare. Changbin aveva già lanciato un paio di ginocchiate a Felix, voleva che gli chiedesse subito di quella cosa. "Comunque..." parlò ad alta voce, continuando a guardare nel piatto. "Io e Changbin avevamo pensato di uscire domani." i due lo osservarono confusi. "E andare un po' più lontano del solito."

"Dove? In città?" domandò la donna.
"In spiaggia." disse.
"In spiaggia?" chiese suo padre. "Con quale macchina?"
"Changbin ha la patente, dato che tu e mamma andate all'ospedale con la stessa auto potremmo prendere in presto la tua."

Ci fu un momento di silenzio generale, in cui si sentiva solo il rumore di Changbin che cercava di staccare la carne dall'osso di pollo. "Felix." cominciò a parlare la donna. "È pericoloso, le strade sono malmesse e non ci sono controlli, cosa succederà se fate un incidente? Non potrete chiamare nessuno. E se qualcuno vi rapisse? Fa anche freddissimo, cosa pensate di fare in spiaggia, il bagno? Volete morire?"

"Non manca tanto in ogni modo." rispose suo figlio. "Vorrei andarci insieme a lui almeno una volta dato che non ne avremo più la possibilità."
A quel punto lei assunse un'espressione triste, ci pensò Changbin a parlare. "Io ci sono andato molte volte, vivevo lì vicino, conosco anche varie strade alternative nel caso non fossero agibili quelle principali. Staremo attenti." cercò di rassicurarla, la donna sospirò e guardò suo marito.
"Lasciamoli andare." disse lui. "Si divertiranno, se lo meritano. Potete prendere la mia auto."
"Esigo che mi rispondi al telefono ogni volta che chiamerò." aggiunse la madre. "Più tardi ti darò dei piumoni pesanti, domattina noi saremo a casa quindi potrò aiutarti con le valigie."
"Non ne ho bisogno..." borbottò imbarazzato. 
"E tu." a quel punto parlò il padre, stava guardando Changbin che aveva smesso di masticare. "Farai meglio a guidare piano e con cautela."
Deglutì e sollevò un braccio. "Sissignore." 

the end of the world - changlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora