act sixteen; oblivion

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"Deve essere stato difficile."
"Già, ora se ne sta per le sue e credo stia riflettendo riguardo la questione... non è voluto andare con loro per stare insieme a me."
"Ci credo, lo hanno trattato di merda."
Felix si lasciò sfuggire una risata un po' forzata. "Tu come te la passi?"
"Sto quasi sempre fuori casa con Hyunjin, a volte viene anche da me. Anche se solitamente sono io che sto a casa sua dato che i miei genitori non sanno niente." rispose Jeongin.
"Suppongo che dopo il vostro bacio ce ne siano stati altri."
Sapeva che aveva sorriso. "Supponi bene. Dovrei dirlo ai miei ma loro sono sempre stati contrari a questo genere di cose..."
"Genere di cose? Tu sei così Jeongin, devono accettarlo." non voleva che continuasse a nascondersi, sapeva che lo faceva stare male. "Fallo solo se sei sicuro ovviamente, altrimenti non è una cosa che devono necessariamente sapere." lo disse per cercare di consolarlo.
"Io credo di sì. Beh, vedrò. Riguardo la questione del... insomma, tutto quello che sta succedendo, come va?"
Felix sospirò. "Sinceramente ci penso spesso e non credo che mi ci abituerò, non voglio pensare che un giorno mi sveglierò e mi ritroverò a fare colazione per l'ultima volta, parlare con i miei per l'ultima volta." solo a pensarci gli veniva da piangere. "È orribile."
"Per me è lo stesso, Felix. Non vedo l'ora di poterti abbracciare di nuovo." gli mancava molto. "Ora scusa ma devo andare, c'è Hyunjin alla porta."
"Divertitevi." sorrise e dopo aver atteso la sua risposta riattaccò.

Si sollevò e osservò l'orologio, era tardo pomeriggio. Scese al piano inferiore e uscì in giardino, venne investito dall'aria gelida e notò subito Changbin disteso sull'amaca, sotto il piumone. Si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla testa. "Ciao." disse piano il maggiore.

"Mi posso mettere qui?" si fece spazio e si distese accanto a lui. "Come stai?"
"Ho dormito un po'." rispose, lasciandosi abbracciare. "Continuo a pensarci ma... ormai è fatta, no?"
"Pensa a me ora." gli disse, lo vide sorridere e accoccolarsi a lui.
"I tuoi sono a casa?"
"No, tornano stasera."
Sorrise e lo baciò. "Quindi non ci vedrebbe nessuno se..."

Felix sentì la sua mano accarezzargli la schiena e sorrise. "No." provò a spostarsi su di lui ma l'amaca cominciò a ballonzolare, aveva la gamba impigliata nel piumone quindi non riusciva a ritornare al suo posto, dopo neanche due secondi si ritrovarono entrambi sul prato. "Tutto bene?"

"Tu sei stupido Felix, te l'ho sempre detto." per fortuna erano ancora arrotolati nella coperta, non faceva poi tanto freddo. "Non penso di riuscire ad alzarmi, rimaniamo qui."
"Sotto l'amaca?"
"Sembra una barzelletta." realizzò. "Ma... è sulla mia lista di cose da fare, non vorrai costringermi a privarmene?"
Lo guardò sorridendo. "Tu non hai una lista."
"Facciamo finta di sì." gli accarezzò la guancia e lo baciò. "Grazie per esserci stato oggi, è stata una delle cose più belle che qualcuno abbia mai fatto per me. Mi ha fatto capire che mi ami veramente."
"Certo che ti amo." lo baciò di nuovo e quella volta riuscì a sedersi sulle sue gambe senza fare nessun danno. "Sei l'unica persona che amerò mai."

Changbin sorrise e lo abbracciò, affondando la faccia nel suo petto e restando fermo. Riusciva a sentire il suo odore, fin da quando lo aveva abbracciato la prima volta lo aveva notato, era dolce e sapeva di pulito, era confortante. Felix provò ad allontanarsi ma lui lo strinse forte. "Solo un altro minuto."

"Ma —."

"Stavo pensando, quando sarò morto prima o poi dovrò rendermene conto, no? Come quando dormi e a un certo punto ti dici di svegliarti, non perché hai sentito un rumore ma perché ci pensi e basta." Felix non capiva. "E quando mi ritroverò a vedere tutto nero e capirò che sono destinato all'oblio per l'eternità, ho intenzione di pensare a questa sensazione. Il tuo corpo su di me mentre mi abbracci e mi riscaldi. Lo farai anche tu? Se ci penseremo allo stesso momento, forse riusciremo a sentire la nostra rispettiva presenza. Voglio che questa sensazione rimanga impressa nella mia testa per sempre."

"Changbin..." mormorò, sollevando la testa per guardarlo negli occhi. "Tu sei lo stupido qui."
"Scusami."
"Va tutto bene." lo baciò piano e non gli permise più di parlare, non voleva che quelle parole lo ferissero ulteriormente, forse era meglio tacere e lasciare che a parlare fossero solo i loro gesti.

" lo baciò piano e non gli permise più di parlare, non voleva che quelle parole lo ferissero ulteriormente, forse era meglio tacere e lasciare che a parlare fossero solo i loro gesti

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a/n: questa storia finirà col capitolo venti (credo) dato che non ho più idee, per questo ultimamente mi è difficile scrivere e i capitoli vengono così corti ...... non so cosa fare uff

the end of the world - changlixWhere stories live. Discover now