act thirteen; the beach

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Changbin toccò la gamba del minore che dopo aver sbadigliato ed essersi stiracchiato aprì gli occhi. "Ti avevo detto che volevo dormire solo una decina di minuti... perché siamo fermi?" dopo aver battuto le palpebre più volte cominciò a vederci chiaramente, sentiva il rumore delle onde del mare. Spalancò gli occhi e lo vide di fronte a lui. "Siamo già arrivati! Perché mi hai lasciato dormire?"

"Perché quando ho provato a svegliarti non ti muovevi di uno spillo, ho pensato che ti avrei lasciato riposare per bene." sorrise e rimise in moto l'auto. "Ora porto la macchina vicino alla spiaggia così non avremo problemi."
"Scrivo a mia madre che siamo arrivati." era entusiasta, prese il cellulare e la avvisò, in quel momento notò anche che era quasi ora di pranzo.
Non appena Changbin fermò la macchina lui e Felix scesero, provò a prendere la roba ma sentì il minore afferrargli la mano. "Che stai facendo?" lo stava letteralmente trascinando.
"Dobbiamo nuotare."

Non appena misero i piedi in acqua entrambi sentirono fin troppo freddo, c'era uno scalino che Felix non aveva considerato potesse trovarsi lì quindi cadde trascinando anche il maggiore con sé. Entrambi si lamentarono ma non si mossero né provarono ad uscire, Changbin abbracciò l'altro e lo baciò. Rimasero a nuotare per poco meno di cinque minuti, poi dovettero andare ad asciugarsi perché stavano davvero soffrendo, per fortuna Felix aveva portato due accappatoi. Si misero quelli addosso e si sedettero in riva al mare. Changbin teneva la mano sulla testa del più piccolo e le labbra poggiate sulla sua tempia destra. "È bellissimo qui." parlò, lui sorrise e si voltò verso di lui.

"Tu sei più bello."
Per la prima volta, vide Changbin arrossire davvero. "Stupido." mormorò. "Dobbiamo cercare la legna per accendere il fuoco o avremo freddo." gli mise il cappuccio dell'accappatoio sulla testa. "Hai tutti i capelli bagnati."
"Ti amo." cambiò totalmente discorso, lo vide guardarlo e inarcò leggermente gli angoli della bocca.
"Ti amo anche io Felix." gli baciò una guancia e lo strinse a sé. "Sono felice di averti conosciuto."
Il minore si allontanò e si sollevò. "Mi vesto e andiamo a cercare la legna."

Lì vicino c'erano molti arbusti e piccoli alberi, potevano fare un falò bello grosso e che li avrebbe aiutati a stare caldi. Alla fine si divisero i compiti, Changbin montava la tenda e Felix portava lì vicino tutti i ramoscelli che trovava, li stava mettendo in cerchio e aveva messo in mezzo le varie pietre focaie che avevano preso dal negozio, non appena fosse stato tutto pronto avrebbe acceso il fuoco. Il maggiore stava ancora litigando con la tenda, lui fece scontrare le due pietre e produsse varie scintille che — dopo aver studiato bene come posizionare il tutto — fecero prendere fuoco ai piccoli legnetti.

"Guarda!" esclamò, mettendoci sopra un ceppo di legna più grosso. "Vado a prenderne altra così stanotte non dovremo muoverci troppo." saltellò via e Changbin ridacchiò. Portò il pranzo lì vicino e apparecchiò una tovaglia, non appena il minore ritornò si lavò le mani nell'oceano e andò a mangiare.

"Tua madre è un'ottima cuoca."
"Già." rispose, posando il piatto ormai vuoto a terra. "Abbiamo dimenticato di comprare i bastoncini per i marshmallow."
"Li infilzeremo nei legnetti, com'è giusto che venga fatto. Facevamo così al campeggio."
Ridacchiò e si avvicinò al falò. "Si sta bene qui, non fa freddo, no?"
"È perfetto."

Passarono il pomeriggio a passeggiare e a cantare canzoni accanto al falò, si rincorsero, esplorarono ciò che c'era accanto alla spiaggia, bevvero insieme e si divertirono molto, quando cominciò a fare freddo andarono in tenda e si infilarono sotto le coperte, Felix sentiva ancora l'adrenalina scorrergli per le vene. "Sono così felice." mormorò. "Oggi non ho pensato davvero a niente."

"Non voglio che cominci a farlo ora, però." lo vide scuotere la testa. "Anche io mi sono divertito tanto —." avrebbe detto altro ma venne interrotto dal minore che lo baciò, prima piano e poi in modo più elaborato. Lo vide spostarsi su di lui e sorrise. "Ho freddo, puoi riscaldarmi?" 

Felix lo sentì accarezzargli la schiena, si inumidì le labbra e lo guardò. "Voglio che questa sera sia speciale." lo baciò ancora e Changbin chiuse gli occhi, immergendosi totalmente nella situazione. Lui e il minore passarono una serata indimenticabile insieme e alla fine andarono anche a guardare le stelle, tuttavia Felix teneva la testa nascosta sul petto del più grande, non gli interessava molto il cielo.

"Come ti senti?" chiese il maggiore.
"Non voglio che questo momento finisca." mormorò, abbracciandolo più forte. "Voglio restare così per sempre." dato che dopo un po' Changbin non disse niente sollevò la testa. "Dio, ma stai piangendo?"
"No." negò, strofinandosi un occhio.
"Changbin." mormorò, baciandogli una guancia. "Che succede?"
"È solo... che lo vorrei tanto anche io." mormorò. "Stare così per sempre."
"Se ci credi, succederà." citò le sue parole e lo strinse. "Devi solo immaginarlo."

Si addormentarono all'interno della tenda, Felix si svegliò un paio di volte durante la notte ma gli bastava abbracciare Changbin per rilassarsi di nuovo e cadere di nuovo in un sonno profondo. Si sentiva bene con lui, e per la prima volta si sentiva genuinamente felice, per la prima volta non c'era niente che potesse rovinare quel momento. Tranne il passare del tempo, che la mattina seguente li investì e gli ricordò che che lo volessero o no, la terra si muoveva, i giorni passavano, le lancette di qualsiasi orologio andavano avanti. Fecero colazione e restarono ancora un po' lì, non avevano più cibo quindi non potevano restare fuori casa per molto, inoltre il tempo cominciava ad essere più brutto. Ripartirono nel tardo pomeriggio e raggiunsero casa di sera, quando i genitori di Felix erano a lavoro. Changbin era stanco per colpa del viaggio così andò a mettersi a letto, venne presto seguito dal minore. "Hey." gli disse.

"Bin." usò quel diminutivo e lo fece sorridere. "Coccole."
"Vieni qui." lo strinse abbastanza forte da farlo lamentare e ridacchiò. "Devi essere pronto anche a questo."
"A essere stritolato?"
"Sì, per amore."
"Se è per amore..." mormorò. "Però non sembra abbastanza."
"Che cosa?"
"Ora siamo qui ma non mi sento vicino a te, è come... questa situazione, è come se non riuscissi ad abituarmici, come se avessi paura. Vorrei sentirti più vicino."
"Io sono qui." rispose lui, sorridendo e accarezzandogli la schiena. "E farei qualsiasi cosa per renderti felice. Cosa vuoi che faccia?"
Felix sospirò. "Facciamo di nuovo l'amore."
"Oh, ci hai preso la mano?" ridacchiò e gli toccò piano i capelli. "Quando tornano i tuoi genitori?"
"Che importa?"
"Sei stupido." ridacchiò, vide Felix arrossire e lo baciò. "Però ti amo."
"Anche —." non riuscì a terminare la frase che Changbin lo zittì.

Quando stavano insieme era tutto più bello, si concentrava solo sul suo fidanzato e non pensava alle cose brutte. Eppure a volte non ce la faceva, voleva solo che finisse tutto, voleva svegliarsi da quel brutto sogno. Sapeva che non era possibile — ma poteva almeno dimenticarsene. Mentre si stavano baciando il telefono di Changbin squillò, il minore si allarmò ma lui non disse niente. "C'è un numero sconosciuto che mi chiama ogni tanto, non ho idea di chi sia."  rifiutò la chiamata e si concentrò di nuovo su di lui. "Non è importante."

Felix fece come se niente fosse e lo baciò di nuovo. Non appena i suoi genitori tornarono a casa gli chiesero come era andata e si lasciarono raccontare del giorno che avevano passato lì, quando suo figlio gli disse che avevano anche fatto il bagno la donna si stupì di come stessero ancora così bene — Changbin aveva starnutito più del solito, ma non credeva si sarebbe ammalato. Era andato a farsi una doccia e Felix era nella sua camera, dopo il pranzo gli veniva sempre sonno quindi stava cercando di chiudere gli occhi e riposare almeno una decina di minuti, era in procinto di cadere nel mondo dei sogni quando il cellulare del maggiore si illuminò. Sollevò la testa e lo recuperò, era di nuovo il numero sconosciuto di cui gli aveva parlato. Accettò la chiamata e se lo portò all'orecchio. "Pronto?"

"Changbin?"
"Sono il suo fidanzato. Chi parla?"

a/n: capitolo v short come changbin il prossimo sarà più intenso

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the end of the world - changlixOù les histoires vivent. Découvrez maintenant