act fourteen; pride

352 47 18
                                    

Felix riattaccò di corsa e cominciò a respirare in modo veloce, se ciò che aveva sentito era vero... sì che lo era, non poteva esserselo immaginato, eppure —.

"Sono tornato." esclamò Changbin, facendolo sussultare. "Non volevo farti spaventare." sorrise. "Oggi ti va di uscire a fare una passeggiata o sei troppo stanco?"
"Possiamo uscire." si limitò a mormorare, recuperò una felpa dal suo armadio e se la mise addosso dato che aveva freddo. Dentro casa si stava bene, ma i brividi lo stavano perseguitando e nonostante fosse vestito pesante non andavano via.
"Riposiamo un po' e poi andiamo allora." andò ad abbracciarlo e vide che sembrava pensieroso. "Che c'è?"
"Niente." rispose, sorridendo. Aveva messo della musica quindi canticchiò per un po' le canzoni della sua playlist, finché lui e Changbin non si decisero ad uscire. 

Chiuse attentamente a chiave il cancello di casa e camminò mano nella mano insieme al suo fidanzato, destinazione indefinita. Non c'era nessun posto in cui voleva andare. Una volta raggiunto il parco si sedettero sulle due altalene e giocarono lì, Felix si divertiva a guardare l'altro provare tutte le giostre, andò anche sullo scivolo e per poco non cadde di faccia alla fine. "Vieni a scivolare anche tu!"

"Non penso sia adatto a chi è alto."
Non appena risalì le scale della giostra lo guardò contrariato. "Appena scendo giuro —."

Era divertente apprezzare la semplicità di quel momento e godersi cose così banali ma allo stesso tempo in grado di intrattenerli, tuttavia Felix aveva le parole bloccate in gola. Changbin andò a stendersi accanto a lui sull'erba fresca, per la prima volta guardava il cielo invece che lui. "Volevo chiederti una cosa." disse piano, l'altro mugolò come per chiedergli di continuare. "Perché non mi hai detto che i tuoi genitori hanno provato a mettersi in contatto con te?"

Changbin spalancò gli occhi, parlò dopo un po'. "E tu come lo sai?"
"Che importa come lo so?"
Rispose subito dopo'. "Dovresti rispettare la privacy delle persone."
"Io non rispetterei la tua privacy?" sorrise. "Ascolta —." stava per sollevarsi quindi lo bloccò. "Non scappare."
"Non voglio scappare."
Lo guardò negli occhi e si inumidì le labbra. "Dimmi cosa non va."

Changbin si mise seduto e guardò altrove, era decisamente confuso per colpa di quella situazione. "Pochi giorni fa quel numero mi ha chiamato e ho risposto, ho aspettato che la persona parlasse e ho sentito la voce di mia madre." sospirò e inarcò un sopracciglio. "È stato abbastanza strano, ho riattaccato e non ho più risposto. Ha continuato a provare ma io... non voglio."

"E perché?"
Sorrise. "Hai la minima idea di quanto sia difficile?"
"No." rispose lui. "Per questo dovresti dirmelo tu."

Changbin scosse la testa. "Mi ha fatto passare mesi orribili e per colpa sua e di papà non ho potuto sperimentare molte cose, non mi sono potuto sentire come tutti gli altri, ora mi cerca? I sensi di colpa? Vuole sistemare tutto prima della fine del mondo? A me non interessa Felix, io morirò con una mancanza che non potrà mai più essere colmata, anche loro devono conviverci per l'eternità."

Non sapeva cosa dire, lo abbracciò e rimase a tenergli la testa. "Io non sono nessuno per dirti cosa fare e penso che tu abbia il diritto di sentirti arrabbiato e deluso. Però..." lo guardò. "Per quanto possano avere sbagliato, cosa che farai bene a non perdonargli, non ti sentiresti meglio se gli parlassi? Pensaci, come hai detto tu è la fine del mondo, vale la pena mantenere vivo il nostro orgoglio? Sono i tuoi genitori. Sono stati degli stronzi, ma sono i tuoi genitori. E quando stamattina ho risposto al telefono e lei mi ha detto di essere tua madre stava piangendo, Changbin. Le ho detto di essere il tuo fidanzato e mi ha chiesto se stessi bene per prima cosa, mi ha chiesto di parlare con te, non sapevo cosa fare." lo vide portarsi le mani sul volto e continuò a parlargli. "Devi fare ciò che credi sia giusto, rifletti con calma. Mi dispiace per quello che ho fatto ma non pensavo potesse succedere una cosa del genere."

the end of the world - changlixWhere stories live. Discover now