Chapter Eleven

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L'ora di uscire arrivo più in fretta di quanto avessi sperato. Come al solito sistemai la scrivania e presi ciò che mi sarei dovuta portare a casa. Il progetto era stato ultimato e avrebbe visto la luce approssimativamente per inizio dicembre.
Una volta arrivata per strada mi guardai in giro e come un pugno nell'occhio la McLaren arancione e nera di Dorian apparve di fronte a me "certo che la tua macchina è proprio orribile" dissi io scuotendo la testa mentre salivo in macchina "allora puoi scendere se proprio ci tieni" rispose lui con sufficienza "per quanto sia tentata di farlo non ho voglia di camminare fino a casa di Clairie".
Il resto del viaggio proseguì tranquillo segnato solo dalle indicazioni stradali che a mano a mano gli davo. Adesso eravamo fuori casa mentre aspettavamo che la mia amica finisse il turno al lavoro "dobbiamo parlare" disse lui serio "lo so, volevo evitarlo il più possibile ma non ci sono riuscita" risposi con sincerità "non voglio lasciarti pensare che l'accaduto di ieri sera sia stato un errore, volevo davvero farlo. Non sono un ragazzo che guarda molto alle apparenze e il fatto che ci conosciamo da poco non cambierà il mio giudizio su di te". Ovviamente non mi aspettavo una cosa del genere e forse ero anche troppo ingenua per capire che la vita di un pilota non avrebbe mai potuto adeguarsi alla mia ma in quel momento stavo bene e questa cosa mi stava convincendo sempre di più ad accettare la sua proposta. Ma la sensazione di felicità era solo apparente e, come era arrivata sparì lasciando posto a dubbi e preoccupazioni per il futuro ai quali si aggiunse anche la domanda "e se qualcosa andasse storto sul circuito?". Per fortuna Dorian mi salvo da quel momento di crisi "So tutti i rischi a cui vado incontro facendo il lavoro che faccio e nonostante questo mi preoccupi tutti i giorni mi rende allo stesso tempo vivo, mi fa apprezzare le piccole cose, mi fa amare cose che per altre persone potrebbero sembrare scontate. Questi giorni con te sono stati i migliori che io abbia mai passato e non voglio rinunciare a tutto questo, non ora che l'ho trovato" continuò lui cercando di riempire il silenzio causato dalla mia mancata risposta. Dire che ero commossa delle sue parole era ben poco, non sapevo davvero cosa rispondere, mi limitai così a fare ciò che non mi sarei mai aspettata, mi avvicinai piano a lui appoggiando il palmo della mano sulla sua guancia prima di lasciargli un bacio leggero sulle labbra per poi indietreggiare e guardarlo negli occhi. Sul suo volto si aprì un sorriso "ti ho convinto" sussurrò lui sulle mie labbra "non lo so, non è il momento giusto per parlarne, non voglio darti altri pensieri. Dopo il GP ne parleremo" risposi io mentre allacciavo le braccia dietro al suo collo "ma questo non mi vieterà di fare ciò che sto per fare". In un battito di ciglia mi trovai intrappolata tra il suo corpo e la macchina mentre le sue labbra si attaccarono alle mie dando inizio a qualcosa di mozzafiato, rude ma allo stesso tempo dolce, era indescrivibile.
La magia però non durò molto a causa dell'arrivo di Clairie, da cosa lo capii visto che ero decisamente presa? Semplice, non è molto difficile rimanere impassibili quando qualcuno di fianco a te fa cadere qualcosa a terra. Mi staccai in fretta da Dorian spingendolo lontano da me per poi rivolgere l'attenzione alla mia amica "Clairie stai calma, sembra tu abbia visto un fantasma" dissi io ridendo leggermente "beh questo" disse lei indicando me e successivamente Dorian "è decisamente peggio di un fantasma. Io e te dobbiamo parlare" rispose ancora trance prima di girarsi verso la porta di casa ed entrare lasciandoci di nuovo soli. Al che mi avvicinai di nuovo a lui e appoggiai la testa sul suo petto facendo un respiro profondo beandomi del suo calore "se vuoi venire da me sei ancora in tempo" affermò lui ridacchiando mentre mi cingeva il busto cercando di tirarmi più vicino "è che non so cosa dirle" sbuffai io in risposta "non c'è molto da dire se non la verità. Vedrai che capirà, al massimo darà leggermente di matto. Fammi sapere come va e chiamami se succede qualcosa, correrò qui il prima possibile" concluse lui prima di lasciarmi un bacio sulla fronte "sei incredibile" dissi staccandomi leggermente da lui per guardarlo negli occhi "incredibilmente bello? È questo che volevi dire vero?" domandò lui scoccandomi un occhiolino che mi colpì esattamente dove doveva facendomi perdere milioni di battiti nella frazione di mezzo secondo. Decisi di non rispondere limitandomi a sbuffare e ad alzare gli occhi al cielo. "Posso andare adesso?" mi decisi a dire "va bene ma scrivimi stasera. Voglio sapere come stai" dopo di che tornò sui suoi passi mentre io lo guardavo allontanarsi. Ora sarebbe arrivata la parte difficile.

Sleeping With A F1 Pilot || Dorian BoccolacciWhere stories live. Discover now