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-Non capisco perché i miei 18 anni, dobbiamo festeggiarli con persone che nessuno di noi conosce...- Ed si lamentò l'ennesima volta, guardando Josh.

-È la nostra famiglia...-

-Che avete tenuto alla larga fino ad ora...-Ringhiò suo figlio con gli occhi rossi da vampiro.

Lui voleva passare il giorno del suo compleanno a casa sua, con i suoi fratelli e sorelle, e amici che conosceva, non con sconosciuti. Zii, zie, nonni e amici dei suoi genitori, mai visti.

-Ed...- Josh lo chiamò dolcemente.

Il ragazzo ringhiò infastidito.-Lo sai perché, non te l'abbiamo mai tenuto nascosto...-

Ed si mise seduto sul suo letto. -Lo so...ma...ultimamente mi sento strano...-

-Lo so, ce ne siamo resi conto tutti...ed è normale...anche per questo dobbiamo andare là...devi parlare con Silver...-

Ed sospirò. -Ci parlo già con lui, quando viene nei miei sogni...e non è facile comprenderlo ...sono...enigmatici...mi fa venire ancora più dubbi...-

Josh sorrise sedendosi vicino a lui e abbracciandolo. -Sì, è l'effetto che fanno i draghi, ma ci saranno anche tutti gli altri, amici, parenti...-

-Tutta gente che noi non abbiamo mai visto...- Sbuffò alzandosi e mettendo altre cose nella valigia che stava preparando.

-Non li hai mai visti, ma li senti...anche a questa distanza...li senti ogni giorno e ogni notte, sai quando stanno bene e quando stanno male. Li hai contattati tutti ancora prima di nascere e hai un legame con tutti loro...-

Ed sospirò, aveva di nuovo gli occhi del suo colore. -Lo so...e sì li sento...tutti indistintamente...come se fossimo legati da qualcosa di potente...-

-I Draghi...-

-Sì...lo so...ma non so...a cosa ci porti tutto questo...sono...non lo so....sento dei pericoli arrivare...e non so...se sono io quel pericolo....o ce ne siano altri di cui non so ancora nulla...-

Josh gli diede un bacio sulla tempia. -Non so come ci si senta ad essere una creatura bellissima e speciale...so cosa si prova ad essere diversi...ma tutto ha un suo scopo...-

Ed sorrise. -Sei sempre così ottimista o è questo viaggio che ti fa essere così?-

Josh sorrise ridendo. -Entrambe le cose. Non vedo la mia famiglia da più di 18 anni, e mi sono mancati tutti immensamente, ma sapevamo che era così che doveva andare.-

Dominick mise la testa dentro la stanza. -Passata la crisi isterica?- ridacchiò.

-Dom!- Josh alzò un sopracciglio guardando il figlio che ridacchiava.

Ed guardò il fratello. -Mamma lo sa, dove hai nascosto il loro lubrificante, alla fine?- Chiese al fratello che scappò, vedendo gli occhi viola dell'altro.

Josh rise. -No, abbiamo dovuto comprarne un altro...-

Ed si mise le mani sulle orecchie. -Ti prego non ricominciamo...la vita sessuale dei propri genitori, è un taboo che non riuscirò mai a superare...-

-È la cosa che ha portato alla tua nascita, e a quella dei tuoi fratelli e sorelle, anche se non usciti da me...-

-Lo so, per questo vi amiamo ancora di più...non avete mai fatto distinzioni di sorta...- Ed sorrise e abbracciò la madre baciandolo sulla guancia. -L'amore che riuscite a dare è unico...-

-Aspetta di conoscere tutti gli altri. Vedrai...ti piaceranno...-

-Lo so...già da molto tempo...-

Tristan entrò nella stanza abbracciando marito e figlio. -Andrà tutto bene, Ed...-

-Con voi vicino andrà sempre bene...-

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-ED!!ED, SVEGLIATI!!!ED....TI PREGO...-

Urla nella sua testa, tante urla, troppe urla.

-EDGARD, TORNA IN TE!- Una voce possente, forte, e anche calmante lo fece trasalire.

Spalancò gli occhi trovandosi dentro l'aereo privato, dove tutta la sua famiglia gli stavano intorno tenendogli le mani.

-Sono sveglio...scu...scusate...-

L'aereo tremolò ancora un momento, per poi riprendere un viaggio tranquillo.

Josh lo strinse a sé.

-Mi...mi spiace...non riuscivo a svegliarmi...è sempre più frequente...finché eravamo a casa era più facile...-

-Tranquillo...Ora è tutto a posto...- cercò di tranquillizzarlo Josh, mentre lo teneva stretto a se.

-Qualcuno mi ha riportato indietro...per svegliarmi...-

Josh aspettò. -Riesci a capire chi fosse?-

Ed scosse il capo. -No...ma...era l'unico che riusciva a controllarmi, soffriva a farlo...ma ci ha salvato la vita...-

-Andrà meglio quando saremo a casa...- mormorò Tristan.

I suoi fratelli e le sue sorelle ridacchiarono.

-Oh si, meglio...chissà in casa branco come li prenderanno i terremoti notturni ogni notte...- Sghignazzò Amelia.

Ed rise. -Spero li abbiate avvisati...- Borbottò guardando i genitori.

-Ci sarà Tanya...-

Ed sorrise dolcemente. Di tutta quella famiglia sconosciuta, l'unica che era potuta entrare in contatto con lui era sua sorella, suo cognato e suo nipote...erano gli unici a cui era stato permesso, da Silver, di poter avere dei contatti con lui.

Aveva sentito parlare di tutti, nomi a cui associava delle sensazioni, perché i visi, nei suoi sogni non c'erano.

Li conosceva come auree, non come corpi. Rimase sveglio, bevendo caffè ogni ora, per non avere più di quei momenti.

Cercò nella mente la voce che aveva sentito, era la prima volta che la sentiva in se. Di solito sentiva solo voci lontane, mormorii, oltre che i pensieri della sua famiglia, quando era in quello stato di trance.

Era qualcuno di potente, molto più potente del Drago Silver, o di sua sorella Tanya.

Era potente come lui, era forse l'unico che poteva aiutarlo a trovare i suoi equilibri. Chi era quell'ultima presenza che aveva percepito in lui?

OMEGAVERSE 4 *FABULOUS*Where stories live. Discover now