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J.J. guardava la casa di fronte a lui. Il fucile di precisione puntato mentre nel mirino guardava ogni finestra ogni spiraglio e ogni "cosa" che entrava e usciva da quel luogo.

Erano 2 settimane di appostamenti, di cercare di contare quelle "cose" non umane. Da giorni ne stavano arrivando sempre di più.

Smontò il fucile, lo rimise via e si allontanò silenzioso muovendosi su rami e alberi al di sopra della terra. Se avesse solo osato camminare a terra lo avrebbero sentito, i suoi passi, il suo odore, anche se camuffato, avevano olfatti sopraffini. Era tutta la vita che veniva addestrato per quello, per uccidere quelle "cose" di altra natura.

Quella casa era enorme, gli ci voleva più di un fucile. Soprattutto con le creature alate, quelli non aveva nemmeno idea di cosa fossero.

Al confine della proprietà scese finalmente dagli alberi, il bosco nascondeva molte ombre.

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-Hai trovato ciò che cercavi?- Una voce bassa vicino alla sua moto lo fece sussultare.

Si fissarono a lungo negli occhi. Di sicuro non era una di quelle cose, gli occhi erano azzurri, la pelle diafana, capelli neri alle spalle con una ciocca bianchissima, come i capelli degli albini.

Era posato sulla sua moto con le braccia e le gambe incrociate. Era giovane, un adolescente, muscoloso, e alto come lui.

-Lo sai che con quel fucile, non funzionerà? Vero? Non quando arriveranno i draghi...-

-Chi cazzo sei?- Ringhiò J.J. alla fine.

Il ragazzo sorrise. -Il tuo incubo peggiore...- Rispose avvicinandosi e dandogli un pugno, successe così velocemente che l'altro quasi non se ne rese nemmeno conto se non fosse stato per il dolore alla mascella, il colpo dietro di se al corpo ed alla schiena mentre cadeva e poi il buio.

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Delle voci concitate e infuriate, che gridavano lo riscosse.

-Ti rendi conto che ti sei messo in pericolo...-

Una risata coprì le ultime parole che una donna stava dicendo. -Il vero pericolo sarebbe stato il fatto che nessuno se ne era accorto...mamma...-

-Crystal, ha ragione lui, noi lo abbiamo sentito già prima di arrivare...-

Un basso ringhio gli fece accapponare la pelle.-Ok, e ora?-

J.J. si voltò a guardarli. -Ora è meglio che mi liberiate e mi diciate chi cazzo siete...-

I 3 si voltarono a guardarlo.

L'adolescente sghignazzò ancora. -Educatissimo....Spera di non far incazzare qualcuno, o sarà la tua condanna a morte...-

J.J. sentì delle fasce a polsi e caviglie, era legato su una brandina.

Un uomo arrivò in quel momento accompagnato da altre persone.

-Naxos...Crystal...Star...-Disse facendo un gesto ai 3 con la testa.

Gli occhi dell'uomo ebbero un lampo rosso mentre lo fissava, e dietro di lui, vide lampi di vari colori, gialli, viola, uno blu che passavano negli occhi di quel gruppo di "cose".

-Non è umano...-

J.J. fissò quello che aveva parlato, una lunga barba sul volto capelli lunghi neri, e un corpo muscoloso da palestrato. E degli occhi che in quel momento avevano una luce viola che sembrava sondargli l'anima.

-Sono più umano di....delle "cose" che siete voi!- Ringhiò verso tutti.

Una risatina sempre dall'adolescente.

-Non credo lo sappia....Frank...- Mormorò quella che rispondeva al nome di Crystal.

-Ne arriveranno altri...molti altri...se lui...- Frank guardò Naxos. -Devi soggiogarlo...-

-NO!- Ringhiò Naxos. -No! Non esiste proprio...-

-Lo faccio io...-Disse l'adolescente fissando l'umano, astioso.

-No!-Ringhiò ancora l'altro. -Non sai ancora usare bene i tuoi poteri, e sono anche mescolati con quelli dei draghi...-

Il ragazzo aprì la bocca per dire qualcosa ma fu fermato.

-Per una volta, dò ragione a Naxos.- Disse infine l'uomo che sembrava essere il capo.-Sono Dylan, ma tutti mi chiamano Wonder. Sono l'Alpha del branco. Perche ci stai spiando?-

J.J. decise di rimanere in silenzio assoluto.

Anche per quello era stato addestrato.

Cattura, torture.

Aveva subito di tutto. E nulla lo aveva mai scalfito. Non aveva paura, né di loro, né del dolore che avrebbero potuto procurargli.

Il vero terrore, che gli si insinuò nel corpo e nella mente, fu una voce. Che arrivava dall'alto.

-Wonder...stanno arrivando...-

Era una voce lieve, senza impronta, che lo fece tremare e guardare verso la sua destra dove c'erano delle scale, voleva vedere a chi apparteneva, chi lo faceva tremare, scosse i polsi cercando di liberarsi.

Era qualcosa che doveva fare, doveva vedere chi era, doveva sentire ancora quella voce parlare, e farlo tremare e fargli provare terrore.

Wonder lo fissò e fissò in alto. -Resta là...-Ringhiò verso la voce.

-Ma...-

Gli occhi dell'Alpha si tinsero di rosso e voltò la testa. -Fa come ti ho detto...- Ringhiò urlando.

Poi guardò di nuovo quell'individuo legato alla brandina.

-Naxos, Frank, vi chiedo di rimanere con lui. Tutti gli altri su...-

Un accenno di teste affermative e il gruppo scomparve.

Star fu l'ultimo ad andarsene, lanciandogli uno sguardo di odio.

Naxos e Frank guardarono l'uscita di tutti, per poi lanciarsi uno sguardo come se stessero comunicando fra di loro con le menti.

OMEGAVERSE 4 *FABULOUS*Where stories live. Discover now