Capitolo 66

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Laila pov
È con un peso sul cuore e le lacrime agli occhi che varco la soglia della Biblioteca.
Mi avvicino allo scaffale dove so trovarsi il libro che cerco, e poso i polpastrelli sul dorso dei libri, toccandone ogni costa, fino ad arrivare ad uno spazio vuoto.
Non è qui...
Qualcuno deve averlo già preso.
Stringo gli occhi a fessura, infastidita.
Un trattato di trasfigurazione sarebbe stato utile a distrarmi.
Le mie dita sono ancora posate sullo scaffale quando Hermione Granger arriva alla mia destra.
Mi sposto di poco, e la vedo posare "Teorie di Trasfigurazione Transustanziale" al suo posto sullo scaffale.
Mi mostra un sorriso tirato, per prendere poi " De Potentissimis Potionibus".
Prendo il trattato di Trasfigurazione e mi siedo al posto di sempre.
Lei fa altrettanto col suo libro di pozioni.
Entrambe siamo immerse nei nostri pensieri, senza realmente prestare attenzione ai libri che abbiamo davanti.
Alza il volto e i nostri sguardi si incrociano.
Mi sorride, arrossendo appena.
La saluto con la mano ricambiando il sorriso.
Chiude il libro di scatto e si alza, avvicinandosi a passo svelto.
Sgrano leggermente gli occhi a vedere la sua espressione contrita.
Si siede accanto a me e mi guarda restando un attimo un silenzio.
Per la prima volta, sto per avere una conversazione con Hermione Granger.
Vedo la concentrazione in quegli occhi marroni. La concentrazione che si può attribuire solo a un Corvonero, ma le brilla il coraggio che solo un Grifondoro può avere.
"Laila."
"Hermione."
Siamo entrambe esitanti, attributo che non si accosta bene a nessuna delle due.
Chiudo anche io il libro, pronta ad ascoltarla.
"Posso essere indiscreta?" Domanda senza riuscire a guardarmi negli occhi.
"Da ciò che so lo sei sempre." Le regalo un sorriso sincero, incoraggiandola con lo sguardo a continuare.
Anche lei sorride e si sposta una ciocca di capelli, ribelli come i miei, dietro l'orecchio.
"Sei felice con lui? Con Malfoy intendo. Insomma non fate altro che litigare e urlarvi addosso. Mi chiedevo che cosa ti spinga a stare con uno come lui..."
Mi fissa dritta negli occhi, perdendo ogni timore.
Alea iacta est.
"Lo fate solo per la stupida altezzosità da Serpeverde Purosangue?"
La sua voce non vacilla e la sua domanda mi coglie di sorpresa.
Forse è più di ciò che sembriamo da fuori.
Forse c'è qualcosa di più dello scopare, dell'urlarsi addosso...
"È... Difficile da spiegare..." Inizio non distogliendo lo sguardo da lei.
"Siamo entrambi persone... Particolari. Siamo Purosangue, cresciuti con la convinzione di essere i migliori. Ed è difficile abbassare abbassare la testa." Mi sposto nervosamente i capelli.
Non vorrei parlarne con lei.
Non vorrei parlarne con nessuno.
Forse proprio perché non so nemmeno io perché passo il mio tempo con lui.
Perché mi piace passare il tempo con lui?
Devo parlarne. Capire.
E chi meglio di Hermione Granger può capirmi?
Da sempre confinata a migliore amica da quella moffetta Rossa che si trova accanto.
Così simili io e lei, ma così diverse.
Entrambe intelligenti e potenti.
L'una la luce, l'altra l'oscurità.
Forse può consigliarmi?
"So che sembra uno stronzo, ma se lo vedessi... Se lo conoscessi per come è davvero. È così semplice amarlo. È quando è con gli altri che la cosa si fa complessa. Ci stiamo provando, ci siamo promessi di essere sinceri e, ti giuro, ci stiamo provando. Ma non è facile."
Già non è per niente facile rapportarsi a qualcuno quando sei un Purosangue, istruito al dovere e ai sotterfugi.
Soprattutto non è facile rapportarsi con un altro Purosangue.
Si avvicina un po' di più a me.
"Tutte qui ad Hogwarts hanno avuto una cotta per lui in un modo o nell'altro..."
Sorride e le sue guance si imporporano di imbarazzo.
"Mi duole dire che rientro nella categoria." Ridacchia con una luce tutta nuova sul viso.
La luce della sincerità.
"Mi sarebbe piaciuto sapere che non è così coglione come sembra."
Mi esce una risata spontanea.
"Non ho detto che non lo è."
Anche lei ride di gusto.
Ci guardiamo un po' attorno, sperando che Madama Prince non ci senta.
"In fin dei conti non mi importa di cosa pensa la gente di noi, se sembriamo incompatibili, o che so io, alla fine siamo io e lui. Nessun altro. Finché noi stiamo bene va bene così."
Non so da dove mi siano uscite queste parole.
Non so da dove venga questo calore che mi scalda il petto quando parlo di lui.
Mi sorride ancora e si rilassa visibilmente per aver scampato il discorso.
"Ho letto quel trattato di Trasfigurazione almeno una decina di volte." Sogghigna orgogliosa.
"Io penso sia la dodicesima."
"Francamente i libri della biblioteca cominciano ad annoiarmi. Ormai li ho letti tutti."
"Ti prego, dimmi che stiamo per passare qualche ora a parlare di libri perché ne avrei bisogno." Bisbiglio con aria contenta.
"Certo che stiamo per passare ore a parlare di libri!" Esclama contenta.
Sicuramente correrà a dirlo a Potter e Weasley.
Per un momento mi osserva concentrata.
"So a cosa stai pensando. E tranquilla. Harry e Ron non devono per forza sapere tutto."
E sulle sue labbra si dipinge il più furbo dei sorrisi.

Draco pov
Non riesco a muovermi.
Riesco solo a pensare che se ne è andata.
Mi ha lasciato solo.
Sono seduto sul divanetto in sala comune da almeno un'ora a fissare il vuoto.
Piantala Malfoy. Pensa ad altro.
Nella poltrona accanto a me, due del quinto anno stanno scopando.
Ho sempre amato questa cosa di Serpeverde.
Quante scopate su questi divanetti in mezzo a tutti.
Quanti festini.
Quante bottiglie scolate.
Quante ragazze di cui non ricordo nulla se non il modo in cui lo succhiavano.
Quanti ricordi piacevoli.
Che ora mi disgustano.
Perché ora mi ricordo solo di lei.
Della sua pelle calda, del suo sapore, del suo profumo.
Piantala.
I due fanno un casino assurdo.
Nulla di nuovo qui.
Non li degno di uno sguardo, tornando al presente grazie al tintinnio della bottiglia che qualcuno ha posato sul tavolino.
"Rum?" Domando senza tante cerimonie.
"Ehmm... Si..." Risponde una ragazza.
Una ragazza decisamente carina.
Capelli castani, occhi verdi, naso alla francese.
La osservo un altro po'.
Non troppo alta, con la pelle olivastra ed il seno abbondante. La vita stretta e i fianchi larghi.
Afferro la bottiglia e bevo qualche sorso direttamente dal collo.
Poi afferro il braccio della ragazza e me la trascino sulle gambe.
Lei sembra timida, impacciata.
"Quanti anni hai,ragazzina?" Domando prendendo un'altra sorsata di Rum.
"Ne ho quindici..." Risponde titubante, rossa come un pomodoro per l'imbarazzo.
"Ti andrebbe se ti facessi vedere com'è essere grandi,ragazzina?" Le domando malizioso, posandole una mano sulla gamba e accarezzandole la coscia.
Perché la sto toccando?
Io non voglio lei.
Io non voglio nessun'altra.
Mai più.
"Ehm.. No grazie." Risponde seria dopo un attimo di esitazione.
Scende dalle mie gambe e si sistema la gonna.
"Sappiamo tutte che sei Suo. E non voglio avere problemi."
Suo.
Una risata mi esce dalle labbra, potente.
Così potente che anche i due che stanno scopando sulla poltrona si fermano per capire cosa sta succedendo.
"Vattene, prima che il Rum faccia effetto e faccia qualche arronzata."
Suo...
Meglio così Malfoy.
Tu non la volevi.
Tu vuoi solo lei...

Un cuore purosangueTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang