Capitolo 96

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Draco pov
"Non riesco a sentirti!" Grido piangendo alla sua sagoma confusa.
"Sei troppo lontana... Io... Io non ti sento..."
Le parole mi escono spezzate dalla gola, che cerca di trattenere quel pianto disperato.
Sono sicuro di star sognando, sicuro di essere steso nel mio letto nella mia stanza.
Eppure in questo sogno c'è lei, nient'altro che lei e me su uno sfondo bianco e nebbioso.
Lei è di fronte a me, proprio ad una decina di metri.
Bellissima e scomposta proprio come l'ultima volta che l'ho vista, col trucco colato e il viso sporco di muco, un paio di pantaloncini ed una maglia troppo grande, gli occhi rossi di pianto.
Di nuovo muove le labbra, mi dice qualcosa ma io...
Io non la sento.
Perché non la sento?
Allungo le mani e provo a muovermi, camminare, correre nella sua direzione; ma ogni passo che mi avvicino a lei sembra che lei si allontani di un passo.
"Ti prego Laila! Avvicinati." Mai ho pronunciato parole così disperate.
Ma mai ero stato così disperato.
Sussurra eppure grida.
Ma io non la sento.
La vedo allungare un braccio, come volesse prendermi per mano ed io disperato allungo il braccio a mia volta, correndo nella sua direzione senza riuscire ad avvicinarmi di un centimetro.
"Laila!"
Lacrime le scorrono sulle guance.
Grida eppure sussurra.
"Non riesco a sentirti...."
Io piango.
Lei piange.
Lei mi parla ed io non la sento.
Perché non la sento?
Perché non riesco a toccarla, abbracciarla, dirle che tutto andrà bene?
So di star sognando.
So che nulla di tutto questo sta accadendo davvero.
Ma so che non è un sogno normale.
Nei sogni normali la tengo tra le mie braccia.
Nei sogni normali sorride anziché piangere.
Nei sogni normali le regalo una vita degna di lei.
Ma questo sogno è diverso.
Lei è identica all'ultima volta che l'ho vista.
Lei è qui. Sento la sua presenza calda e rassicurante.
Parla.
Ma io non la sento.
Grida.
Ma io non la sento.
Perché non la sento?
Le lacrime continuano a scendere copiose sul suo volto bellissimo che non potrei mai dimenticare.
Quel volto che sa dire così tanto con così poco.
"Io non ti sento..." Crollo in ginocchio, in preda ai singhiozzi e continuo a guardarla.
Che si accuccia a terra per essere alla mia altezza e allunga le mani come a volermi dire che lei è qui, che devo stare calmo, che andrà tutto bene.
E piangendo, cerca di scandire bene le parole, in modo che pur non sentendola io possa capire ciò che dice guardando le sue labbra muoversi.
Draco.
Ha detto Draco. Ha detto il mio nome.
Ma non capisco molto altro. Gli occhi offuscati di lacrime e la mente offuscata di lei.
"Io non capisco... Cosa vuoi dirmi Laila? Non capisco..." Quasi mi vergogno a farmi vedere così da lei.
Ma non c'è vergogna nell'amore.
Non c'è vergogna nell'amarla.
Più di quanto ami me stesso.
Decisamente di più.
"Laila..."

"Torna vivo."
Annaspo in cerca d'aria.
Un'apnea durata mille anni eppure solo qualche minuto.
Sono steso nel mio letto ansante.
L'ho sentito.
Quel sussurro.
Non era un sogno.
Non era la mia immaginazione.
Una voce, la sua voce, mi ha sussurrato all'orecchio.
Torna vivo.
Le ultime parole che è riuscita a farmi arrivare.
Torna vivo.
Un sussurro disperato.
Torna vivo.
Un grido lanciato dal luogo dove si trova.
Torna vivo.
Una preghiera che mi ha svegliato.
Giuro di aver sentito il suo fiato caldo nell'orecchio, le sue labbra sfiorare la mia pelle.
Torna vivo.
Torna vivo.
"Torna vivo..."

Laila pov
"Torna vivo."
Apro gli occhi esausta, stremata, logorata.
Stanca... Cosí stanca...
Torna vivo.
Di tutto ciò che volevo dirgli, sono riuscite ad arrivare solo due parole.
Torna vivo.
Le più importanti certo.
Ma non le uniche.
Quando stamattina ho guardato nel pensatoio ciò che mio nonno mi aveva dato, non avrei mai creduto di trovare un modo per mettermi in contatto con Draco.
Mio nonno mi ha svelato il suo segreto. Il segreto di come ha corteggiato la nonna in quello che doveva essere solo un matrimonio combinato.
Loro si incontravano nei sogni.
Sembra così tanto una pessima battuta per fare colpo che mi viene da sorridere.
Ma è così.
Si incontravano in uno spazio indefinito tra le due coscienze, e passeggiavano.
Ed è stato proprio così.
Ho visto Draco, emaciato e pallido e ricoperto di bende sporche di sangue, come quel dannato giorno all'infermeria.
Con gli occhi rossi e cerchiati di occhiaie, la pelle così pallida da sembrare trasparente e i capelli sudati di febbre.
Esattamente come lo ricordavo.
Ma era lì.
Così bello.
Così mio.
Così presente.
Ma non mi sentiva.
Non riusciva a sentirmi.
Perché non mi sentiva?
Perché sono troppo debole.
Troppo fragile.
Troppo malata per stabilire un contatto come si deve.
E lui è un Occlumante coi fiocchi, ha barriere spesse come muri attorno alla sua coscienza.
Non mi sorprende non essere riuscita a fare più di così.
Sono addirittura sorpresa di essere riuscita a farmi vedere.
E sola, nella mia stanza buia, inizio a piangere.
Almeno so che è vivo.
Ma è distrutto...
In quegli occhi ho visto così tanto dolore che quasi ho avuto paura.
In quelle lacrime che non si è minimamente preoccupato di nascondere.
In quella voce strozzata che mi giungeva così debole.
Ho paura.
Ho tanta paura.
Cosa ti stanno facendo?
E continuo a piangere, proprio come in quel limbo.
Piango senza preoccuparmi di non fare rumore o di nascondere le lacrime.
Piango perché sono disperata, esausta, debole.
Così stanca.
C'era così tanto dolore in quel limbo di coscienza.
Sta cambiando così tanto.
Il giorno che rivedrò Draco, lui non sarà più lo stesso Draco.
Più adulto, più maturo. Più spezzato.
Non sarà più lo stesso Draco.
Non mi importa se sarai diverso... Solo...
Torna vivo...

Un cuore purosangueWhere stories live. Discover now