Capitolo II

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- Sì, piacere. Sono Norio Kawashiro, il tuo vicino. Benvenuta. - non gli si leva dalla faccia quel cavolo di sorriso arrogante.

Sospirando stringo la sua mano - Piacere, sono Ayako Miyamoto. - mi presento a mia volta.

- Se mai tu avessi bisogno di qualcosa chiedi con moderazione. Ho molto da studiare e preferirei non venir disturbato troppo. - mi osserva serio.

Ma... che gentile!

Pensa forse che io sia una di quelle che hanno un bisogno costante di aiuto?

Non ho mica intenzione di contattarlo per sciocchezze come aprire un barattolo.

Anzi, considerato il suo carattere vorrei evitare proprio di chiedergli qualunque cosa.

- Non temere. So arrangiarmi. - sbuffo mettendo la chiave nella serratura della mia porta.

- Ti riferisci all'abitare sola, non al saperti orientare, vero? - mi schernisce subito.

- Molto divertente. - ribatto atona.

- Lo penso anch'io, comunque ora devo proprio andare. Dovevo passare per casa solo per recuperare una cosa. -

- Non mi serviva saperlo. - mi rendo conto solo dopo dell'acidità con cui mi è uscita la frase.

È vero che non mi va molto a genio questo ragazzo, ma non sono una persona maleducata.

Inoltre d'ora in poi dovrò viverci a fianco.

- Volevo solo avvertirti, in caso tu dopo avessi bisogno d'indicazioni stradali. -

- Grazie per la premura, credo di aver memorizzato meglio la strada. - rispondo onestamente.

Mentre ci avviavamo, verso via Hanabi, ho cercato d'imprimermi nella mente ogni singolo edificio e casa.

Devo imparare almeno la strada dall'appartamento alla stazione.

Altrimenti come faccio ad andare a scuola?

- Ottimo. Allora... buon spacchettamento. - mi saluta con la mano prima d'entrare in casa sua.

- Come faceva a saperlo? - rimango a fissare la sua porta.

Che sciocca.

Sono appena arrivata, ovvio che abbia degli scatoloni da svuotare.

A proposito di loro, è bene che mi metta al lavoro.

Pensato ciò mi decido finalmente ad entrare a mia volta.

Subito vengo investita da un cattivo odore d'aria viziata, ma dopo aver aperto le finestre tutto finisce per apparire per ciò che è realmente.

Questa è la mia meravigliosa e nuova casa.

Inspirando profondamente mi carico per partire con i lavori, ma... prima di fare qualunque cosa voglio testare il divano.

- Ah... questa è la mia nuova casetta. - sorrido osservando ciò che mi circonda.

Certo, c'è molto da fare prima di definirla completamente mia. Però ne vado già orgogliosa.

Le ore iniziano così a passare tra lavori di ogni genere, quando ad un certo punto il mio cellulare comincia aggressivamente a suonare.

- Ohi, una chiamata potevi anche farmela! - Koyuki mi urla all'orecchio, attraverso il telefono.

- Scusami, mi sono immersa così tanto nei lavori di casa che ho perso totalmente la cognizione del tempo. Ho giusto giusto inviato un messaggio ai miei, per dirgli che ero arrivata. - m'immagino chiaramente l'espressione di falsa offesa stampata sul volto della mia migliore amica.

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