Capitolo XIV

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- Davvero posso venire? Non sarò un disturbo per gli allievi più anziani? -

- Tranquilla Emi, arrivano spesso persone interessate al corso. E non tutti decidono di proseguire con le lezioni di autodifesa. - le sorrido.

Ieri Emi mi ha fatto una serie di domande riguardanti il corso, fino a quando ha deciso di voler provare a venirci con me. Per una lezione di prova.

- Ok, allora ti raggiungo appena termini di lavorare? -

- Ottimo. A dopo. - mi carico in spalla la sacca, per poi avviarmi lentamente al negozio.

Lungo il percorso non faccio altro che sbadigliare. Quasi ad ogni passo.

In questo periodo sto dormendo davvero poco, anche se ieri sono finalmente riuscita a farmi sei ore filate.

Cosa che da più di una settimana non mi riusciva minimamente.

Spero che da qui in avanti le cose migliorino.

La fine dei lavori per installare l'allarme dovrebbe darmi la sicurezza che nuovamente stavo per perdere.

Certo è che... dovrei pure calmarmi.

Dopo la strana bussata ho cominciato a stare molto più in allerta, ma tutte le mie giornate sono state più che tranquille e senza sospette sensazioni.

- Che occhiaie da paura! Ma dormi o fai finta? - Rina scatta subito preoccupata, appena mi vede.

- Sì, dormo anche se non molto. - mi scappa un altro sbadiglio.

Devo piantarla una buona volta.

È da giorni che i professori mi guardano male.

- Non dovresti trascurare il sonno. È una cosa molto importante. Prendi esempio da me, sto dormendo un sacco in questo ultimo periodo. Così quando nascerà il bimbo avrò immagazzinato abbastanza ore di sonno per quelle che mi farà perdere. - mi fa il segno della vittoria.

Ridacchiando - Non credo funzioni proprio così. -

- Lo so, però ti ho fatta ridere. Questo aiuta un po' a sentirsi più svegli. - mi sorride per poi accarezzarmi la testa.

- Grazie Rina. -

- Di niente. Comunque... che mi racconti? Ci sono novità? A causa delle mie nausee è più di due settimane che non ci vediamo. -

- Novità di che tipo? -

- Eddai. Non girarci attorno, novità col bel moro dei cibi pronti, ovviamente. - sorride furbetta.

- Siamo ancora amici e vicini di casa, ovviamente. - imito il suo tono.

- Che cosa noiosa. Quando ti farai avanti? Tanto l'ho capito che gli interessi. - si fa sempre più curiosa.

E che scatole!

Figuriamoci se mi farò avanti.

Non ho la minima intenzione di dirgli i miei sentimenti.

Non voglio dargli fastidio e nemmeno mettere entrambi a disagio, dopo il mio rifiuto.

A me piace quell'appartamento e vorrei continuare ad abitarci per tutti gli anni scolastici.

- Oh oh. Mi sa che dovremo rimandare il discorso. - Rina si blocca ad osservare un punto oltre le mie spalle.

Più che rimandare io vorrei proprio cancellarlo.

- È di nuovo qui. Vuoi che ci pensi io? - aggiunge subito dopo.

Al che capisco di chi sta parlando, ancor prima di voltarmi.

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